Fabrizio Lorenzi è firma di Repubblica e scout di fama internazionale. Ora ci accompagna in una rapida, ma determinante, lettura dei nuovi acquisti di Olimpia Milano. Dopo la prima puntata per Malcolm Delaney, ora tocca a Kyle Hines.
Kyle Hines, l’analisi
Non si può iniziare a parlare di Kyle Hines senza la parola “mentalità”: «E’ un giocatore che aggiunge esperienza al roster di Ettore Messina e sa bene cosa serva per vincere».
Non solo parole, ma fatti: «E’ un grandissimo collante, fuori e dentro lo spogliatoio, come più volte riconosciutogli in passato a Mosca. D’altronde, è un giocatore intelligentissimo, legge il gioco come pochi sui due lati del campo».
Inutile parlare di dati, statistiche, Kyle Hines è un elemento da intangibili: «Se non è ancora oggi il miglior difensore in Eurolega, certamente rimane nei primissimi posti. In primo luogo, è un “rim protector”».
E andiamo nel tecnico: «Grande interprete della switching defense (cambi difensivi, ndr), ha capacità per stare davanti anche alle guardie più veloci. Sfrutta benissimo l’apertura alare, che va oltre i suoi 198 centimetri».
In attacco è un elemento differente: «Offensivamente ha avuto nel corso degli anni europei una grandissima evoluzione passando dall’essere un perfetto rollante sul “PnR” a un giocatore più completo nonostante un talento e un tocco decisamente nella media».
E qui le armi restano comunque numerose, una reale tripla minaccia: «Può giocare sugli short roll e mettere palla a terra, ha un tiro solido dai 5 metri e sa passare la palla».