Una Pasqua molto difficile per tutti in Italia e nel mondo, con il coronavirus a costringerci a restare in casa e ad un numero impressionante di lutti. Si è fermato tutto lo sport mondiale ed il basket italiano ha chiuso ufficialmente i battenti per la stagione 2019/20. Ne ha parlato l’allenatore biancorosso Ettore Messina, in un’intervista con RaiSport.
Ettore Messina | Lo stop al campionato e l’Eurolega
Il coach dell’Olimpia è completamente d’accordo con la decisione presa dalla Fip: “Tutto va in un’unica direzione: una consapevolezza generalizzata che il momento è molto difficile e ci sono cose più importanti, a partire dalla salute e dal sacrificio di tante persone, in primis il personale sanitario, e quindi è il caso di pensare soprattutto a queste cose. Era difficile pensare che ci si potesse muovere in tutto il Paese, giocando anche partite a porte chiuse, difficile pensare a qualsiasi attività, viste le misure di distanziamento sociale. Non penso ci fossero altre alternative”.
Senza assegnare alcun titolo: “Nel momento in cui si parla di chiusura di campionato, che non si è giocato nemmeno per due terzi, è difficile pensare ad un’alternativa a non assegnare lo scudetto e le retrocessioni. Capisco perfettamente che chi è stato in testa per molto tempo è dispiaciuto, ma proprio oggi leggevo una dichiarazione del gruppo di tifosi organizzato di tifosi di Bologna. Proprio questi tifosi hanno dato un segnale di maturità, non è il momento di discutere queste cose”.
L’Eurolega, per ora, non molla. Ma Messina pensa si andrà nella stessa direzione: “Personalmente lo vedo molto difficile. In Italia tranne Sassari e Brindisi, che devi raggiungere per forza in aereo, puoi andare per assurdo in pullman ovunque. Forse, in una situazione un po’ più normale, fra due/tre mesi forse chissà. Cosa comunque molto aleatoria. Immaginarsi che 18 squadre in Europa volino da un paese all’altro o negli Stati Uniti, mi sembra davvero improbabile”.
Ettore Messina | La vita dell’allenatore in questo periodo
Come lavora a distanza con i giocatori, durante il distanziamento sociale? “Il grosso del rapporto lo gestiscono i preparatori atletici e fisioterapisti. Stanno facendo un gran lavoro per non fare mancare nulla, come consigli e programmi individuali. Io, a turno, ogni tanto li chiamo, oggi faremo uno zoom collettivo per farci gli auguri”.
Con una speranza: “Abbiamo letto tutti che il 4 maggio ci sarà probabilmente una modifica delle misure di isolamento, che ci sono doverosamente fino ad adesso. Ho anche letto che le squadre di calcio ipotizzano di riprendere in piccoli gruppi: mi auguro, se la situazione dovesse migliorare e soprattutto se non ci fossero pericoli, si possa ipotizzare la ripresa di qualche allenamento individuale. Non certo di squadra, per cui credo per molte settimane sarà fuori luogo”.
Ettore Messina | Come ripartirà il basket
Il pensiero va anche alla ripresa, a come potrà essere il basket a settembre: “La cosa più importante è programmare una ripresa che sia il più possibile positiva per il maggior numero di squadre: credo che gli effetti del virus ce li trascineremo ancora per molto tempo. Dovremo pensare molto a come riprendere a fare pallacanestro e quali sono gli strumenti per far tornare, in un numero normale, le persone in un palazzo dello sport. Faccio fatica a pensare una curva completamente pressata di gente. Sarà tutto da rivedere, adesso nessuno ha un’idea precisa, bisognerà pensare con calma, ma dopo il problema principale, cioè le centinaia di persone intubate negli ospedali o i medici e gli infermieri che rischiano la vita tutti i giorni”.
C’è anche una riflessione politica: “Per la prima volta tristemente il contrasto politico è divampato clamorosamente, non riusciamo nemmeno nell’emergenza a rispettare i ruoli ed a stringerci dietro una guida che, a torto o ragione, abbiamo scelto per farci uscire dall’emergenza. Metterci ad insultarci non ha molto senso. Nella pallacanestro se riusciremo a metterci d’accordo, lo dovremo fare senza litigare sui giornali, ma seguendo la presidenza”.
Anche in questo caso siamo stati abili e fortunati abbiamo, come nella proprietà l’uomo giusto al posto giusto che fa la cosa giusta
Ormai sentire parole di normale ragionevolezza è diventato una rarità. Quindi lo apprezzo.
Purtroppo anche in questa difficile situazione è sufficiente leggere le prime pagine dei giornali per capire cosa interessi realmente alla classe politica italiana
Che tristezza!!!