Roberto De Ponti: Un anno fa bene, poi James si trasformò nel peggior James

Roberto De Ponti firma «Dai e Vai» sul Corriere della Sera – Milano: L’Olimpia è dove Messina voleva, ma pensare che il più sia fatto sarebbe un errore

Roberto De Ponti, come tutti i martedì, firma «Dai e Vai» sul Corriere della Sera – Milano. Ecco alcuni passaggi.

L’Olimpia si trova là dove avrebbe voluto il suo allenatore: nelle prime posizioni in Italia, in perfetta media playoff in Europa

Non male per una squadra che fino a qualche tempo fa sembrava considerare la Serie A un fastidioso diversivo ai viaggi europei

Pensare che il più sia fatto però sarebbe un errore. Proprio in questi tempi, lo scorso anno, l’Olimpia era in testa in Italia e tra le prime otto in Europa. Poi sappiamo, finì come finì: si fracassò Gudaitis, James si trasformò nel peggior James

Chiusi i due gironi d’andata si potrà capire dove si troverà esattamente Milano. Senza dimenticare mai che la boa di mezzo campionato significa poco o nulla: le stagioni passate insegnano

6 thoughts on “Roberto De Ponti: Un anno fa bene, poi James si trasformò nel peggior James

  1. non sarò mai d’accordo con questo continuo scarico di colpe su james. la situazione di squadra non pare fosse così idilliaca. litigi tra questo e quell’altro, giocatori infortunati con minutaggi esagerati a caricare il nativo dell’oregon. la sua stagione corrente sta a dimostrare che, se il suo impiego è ben calibrato, mike non ha molti rivali.

  2. A me sembrano vere entrambe le cose.
    Grandissimo fenomeno James, lo dimostra ancora una volta a Mosca, ma nello stesso tempo è anche vero che da noi poi si è trasformato nella versione più oscura di se stesso, con conseguenze disastrose per la squadra – soprattutto in campionato.

    C’è un motivo chiaro, una causa, per quella trasformazione, ovvero gli infortuni dei due giocatori più preziosi di quella squadra, e la conseguente gestione esagerata del minutaggio di Mike James.
    Infatti ho scritto che lui è un grandissimo fenomeno, non un grandissimo campione – ovvero un leader.
    Negli occhi di tutti noi tifosi restano amarissime le immagini di quel modo suicida di giocare contro Sassari nel play off.
    Un campione molto probabilmente avrebbe saputo adeguarsi alle circostanze oggettivamente molto difficili di quel momento, limitare il proprio ego, rendersi ancora più efficiente, e portare a casa una serie che un fenomeno come lui avrebbe potuto vincere, stimolando gli altri a giocare.
    Colpa anche dell’allenatore, certo,
    Ma Mike James avrebbe potuto dirgli: guarda che io così non reggo, devi darmi ossigeno – invece di fare i time out per conto suo, ad asciugarsi il sudore in disparte.

    Un fenomeno quindi, e proprio per questo l’imperdonabile oscurità di quello che avrebbe potuto fare.

    A Mosca invece può brillare come è giusto che brilli il suo talento, perché come tante altre volte nella sua carriera è circondato da una squadra che non ha bisogno della sua leadership, e può permettersi il suo enorme talento.

    Ma per dirla tutta, con l’ammirazione che ho per lui, aspetto con vera curiosità l’arrivo della pressione del fine stagione, per vedere come se la cava, per vedere se riesce a mantenere, mentalmente, l’inizio di stagione favoloso che ha avuto anche da noi.

  3. Vista da fuori, un Allenatore incapace che carica un giocatore che non ci sta a perdere. Poi perdono e scaricano su di lui. Bah.

  4. James come tutti i grandi campioni hanno pregi e difetti perché anche i grandissimi campioni hanno o loro difetti nessuno è perfetto..la perfezione non esiste..detto ciò James era partito bene perché tutti stavano bene e lui era meno responsabilizzato poi ci furono infortuni a catena privando a Pianegiani 2 pedine fondamentali nel gioco quali Nedovic e Gudaitis ed era normale che il gioco ne risentisse e James per giocoforza si dovette prendere responsabilità superiori a quelle che aveva già oltre a giocare tutte le partite quasi sempre i 40 minuti perché non aveva alternative e alla fine arrivò giustamente spremuto perché non dimentichiamoci che prima di essere un giocatore è un essere umano..quindi troppo facile addebitare la debacle dell’anno scorso solo e unicamente su di lui..è ingiusto e poco rispettoso per un giocatore che nel bene e nel male ci ha sempre messo la faccia..però non posso e non potrò mai dimenticare che è stato un giocatore che mi ha fatto battere il cuore e provato mille emozioni come ai loro tempi Bodiroga Djordjevic Langford Gentile (padre e figlio).ovviamente non sto scrivendo che sono tutti sullo stesso piano..cmq auguri di Buon Natale a tutti

  5. Non è assolutamente vero…

    La trasformazione nel cattivo #Mikelino è figlio di tanti fattori,

    il primo sono gli infortuni di #Guda e #Nedo,
    il secondo la gestione atletica errata,
    il terzo la non volontà di #Piangina di fare la voce grossa.

Comments are closed.

Next Post

Olimpia Milano-Virtus Bologna, ecco il nome per la Legabasket

Tiene sempre banco la politica sportiva nel nostro basket. Ieri, su Sportando, abbiamo annunciato il nome di Virtus e Olimpia Milano per il dopo Bianchi
Roberto De Ponti

Iscriviti

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: