Olimpia Milano che passa a Venezia 70-71 e ovviamente sono molti i punti di analisi. Per noi, tre di partenza (+1) per questo Venezia vs Olimpia Milano.
Il valore di un successo
Enorme. Ben più di quanto si pensi. Venezia è una squadra di primo piano in EuroCup, con un roster che ha una storia alle spalle, e che aveva costruito la sua stagione al Taliercio. E’ anche un team con qualche problema, lo dice la classifica italiana, ma ne sta uscendo, e ha battuto Sassari in LBA.
Gli errori di Michael Bramos sono stati l’assoluzione di quanto sbagliato da Jeff Brooks: dopo la scoppola di Lione, non tutti avrebbero vinto a Venezia. E’ un segnale. Un dato di fatto.
Il valore del campionato italiano
«Qui vedo palazzi pieni e partite combattute, inoltre sono arrivati campioni importanti, per cui forse come Lega dobbiamo fare un lavoro migliore e vendere meglio questo prodotto, perché non trovo giusto sempre fustigarci da soli. È bello che la gara che giocheremo con la Virtus vada sulla tv nazionale, come non succedeva da anni. E’ bello per tutti, non solo per noi». Firmato Ettore Messina. Questa dichiarazione è di un valore immenso, perchè una potenziale finale scudetto, il Chacho contro Milos, sarebbe qualcosa di pazzesco di fronte a migliaia di persone in un clima da anni ’80 e anni ’90.
Aggiungiamo uno spunto di analisi. Non si vince in Europa se non si mette la bandierina in casa propria. E’ quanto fece il Fenerbahce nel primo anno di Zelimir Obradovic, anche in quel caso il roster era stato in parte ereditato dal passato, le vere scelte dovevano ancora arrivare. Criticare è lecito e giusto, di obiettivo playoff in EuroLeague ha parlato Ettore Messina, ma non cadiamo in nuovi psicodrammi (nuova citazione di Ettore Messina) pretendendo passi più lunghi della gamba.
Sergio Rodriguez
Le ultime due giocate, prima dell’assist a Vlado Micov, parlano di un giocatore superiore. Rimpiangere il passato è tentazione, sempre, ma il «barba» è il giocatore più forte e decisivo mai passato da queste parti dai tempi di Dejan Bodiroga.
Ps. Meglio Shelvin Mack o Andrea Cinciarini? Noi, la risposta, l’abbiamo. Perchè c’è il talento, ma anche l’abitudine a giocare con la palla che scotta.
Condivido ogni parola dell’articolo. Una vittoria importante non facile contro una squadra forte che e’ sempre stata attaccata alla partita e stava portandola a casa.
Anche l’Olimpia nonostante qualche limite ha avuto la forza di crederci fino in fondo dando tutto senza pensare alle prossime 2 gare in eurolega. E questo credo sia la mentalita’ giusta per diventare grandi.
Vorrei far notare che Rodriguez nel finale con la sua classe ha dato un contributo decisivo perche’ aveva le forze necessarie essendo stato utilizzato solo per 25 minuti.
Giustissima definizione del Chacho e Bodiroga. Tutti gli altri staccati. Anche se ogni tanto appannato è di un altro pianeta. Da gestire con cura (come Scola).
A mio parere il problema principale di Mack, al di là di un discorso puramente tecnico sulle abilità del giocatore, è che non abbia per nulla assimilato il modo di giocare di Messina e non vedo miglioramenti in tal senso nelle sue ultime prestazioni.
Quando entra in campo non fa il playmaker, semplicemente porta il pallone da una metà campo all’altra. Manca totalmente di lettura delle situazioni offensive ed infatti non si riescono a creare vantaggi che permettono di trovare soluzioni facili al tiro.
Mi associo a Iellini nell’approvare in toto l’articolo e rispondo all’ultima provocazione facendo un distinguo: nel breve decisamente meglio il Cincia nel medio è tutto da vedere. Mack deve ancora dimostrare quanto vale, le difese in europa e il metro arbitrale vs i difensori sono differenti rispetto alla regular season NBA, Il gioco corale di E M è complesso e gli automatismi devono ancora maturare. El Chacho è un genio e di un’altra categoria, capace di vedere e inventare traiettorie e movimenti prima che accadano, per lo meno nella metà campo di attacco, quindi aspetterei a giudicare Mack.
Sono mesi che sostengo che per essere competitivi in Europa bisogna prima vincere in Italia…forse ora dopo la tua analisi il concetto sarà più chiaro a tutti…
Io continuo a non capire queste crisi di fiducia dei nostri italiani. Ero convinto che Pianigiani avesse un po’ frustrato le velleita’ di AdV e Burns ma mi rendo conto, citando anche Moraschini, che le cose si ripetono ancora. Come e’ possibile tutto cio’? Forse non tutti sono in grado di saper giocare a fianco di compagni che quando serve vincono le partite da soli…. Questo li porta a togliersi dalle spalle le responsabilita’, finendo per non credere piu’ nelle proprie qualita’. Pero’ non capisco lo stesso questo contagio di “scarsa fiducia in se’ stessi”.
Non riesco proprio a farmene una ragione….
Questo secondo me e’ uno dei problemi piu’ importanti della Milano di questi anni. Poi, se togli gli italiani e anche due USA (Mack e White) si capisce come non vi siano prospettive rosee (sposo dunque i concetti espressi nel post).
In lba ce la possiamo giocare con tutti, specie se Gudaitis tornera’ ad essere determinante. Oggi Virtus Bologna ci e’ superiore per modo di gioco e rendimento ma noi abbiamo campioni incredibili che ci fanno ben sperare.
Rispetto allo scorso anno mi sembra che la squadra sia unita. Merito dello staff. In compenso, proprio come lo scorso anno, mi sembra che il gioco non sia ancora automatico. Demerito dello staff.