Seconda uscita per l’Olimpia Milano al Torneo Zara, che alle ore 20.30 tenterà contro il Fenerbahce di staccare il biglietto per la finale di domenica con il Cska. In caso di sconfitta sarà gara per il bronzo credibilmente con il Bayern Monaco, cui basta un successo con i cinesi del Liaoning.
Simone Pianigiani riparte dalle buone indicazioni della gara di esordio con il Maccabi, approcciata con aggressività e chiusa con autorità, con un parziale di 10-2 negli ultimi 5’ scarsi di gioco. Mike James e Nemanja Nedovic hanno mostrato barlumi d’intesa, con Jeff Brooks ad alzare non poco il peso difensivo nel pitturato. La sensazione è che, pur con un playbook assolutamente limitato, l’Olimpia del futuro abbia giocatori più «di sistema» capaci di «arrivare sino in fondo» e garantire maggiori soluzioni dopo il primo blocco.
Aspetti positivi, pretendendo passi avanti anche da chi contro il Maccabi non ha lasciato il segno, ovvero Amedeo Della Valle, Mindaugas Kuzminskas (che ha speso anche alcuni minuti da ala piccola con Jeff Brooks da 4) e capitan Andrea Cinciarini.
Credibile che nei 12 possa rientrare Dairis Bertans, che quindi prenderà il posto di Andrea La Torre. Il tiratore lettone ha chiuso il suo programma di lavoro personalizzato, speso per lo più in piscina per recuperare dalla botta alla coscia sinistra rimediata in Sardegna. Alle ore 11 sosterrà il test definitivo alla Cosic Arena. Ovviamente assente Curtis Jerrells, rimasto a Milano.
Fenerbahce, che ha superato il Maccabi nella serata di venerdì nonostante un avvio complicato, e un viaggio gravoso verso Zara, concluso con un pullman affittato a Venezia. Assente Gigi Datome, fuori dai 12 Sinan Guler. Contro gli israeliani si è visto un solido Joffrey Lauvergne, 8 punti e 7 rimbalzi, e il solito Kostas Sloukas, 13 punti con 1/4 dall’arco. 15 per Tyler Ennis, che è stato schierato per lo più da guardia (7/8 da 2) nonostante la stigmate di nuovo Wanamaker.
La brutta notizia, per Zelimir Obradovic, sono le 19 palle perse di squadra: «L’importante è abbinare test come questi a buoni allenamenti. Abbiamo poco tempo davanti a noi, spero che la squadra ne sia consapevole. Siamo stati bravi nei 40’, ma le palle perse ci dicono di condividere meglio il gioco, e farlo più velocemente. Joffrey Lauvergne ha probabilmente giocato troppi minuti, ma questo è stato dovuto ai quattro falli spesi in fretta da Melli. Mentre Ennis è rimasto in campo a lungo per prendere confidenza con gioco e squadra. Il risultato non è importante, quel che conta è giocare bene i minuti finali».