Olimpia che riflette, rispetta ogni singolo possesso (citazione di Marco Crespi, ma nel suo caso riferita a Craft), e vince gara-3 a Trento. Il morto respira, la bara è ancora aperta.
McLean 5 – Nervosismo, colpevole e indotto, ma sempre nervosismo. E numeri ridotti: dai 9 punti e 5 rimbalzi della stagione regolare è passato ai 5.4 per 3.2 dei playoff, giocando 6’ in meno.
Fontecchio 6 – L’attuale inadeguatezza tecnica viene compensata da un’insolita presenza fisica. 15’ di volontà su ogni pallone, come confermano i 4 rimbalzi più che i 5 punti.
Hickman 7 – Se non può difendere, decide e accetta di ragionare con la palla in mano. 16 punti e 4 assist con 6/11 al tiro.
Kalnietis 5.5 – L’Olimpia con lui è più lenta, confusa, imbrigliata. 8 punti e 3 assist, di questi tempi, non sono comunque da buttare.
Raduljica ne
Macvan 6 – Condizione fisica assente, ma quando il gioco rallenta, e Milano deve rifiatare, chiude la gara nel pitturato e vola con 12 punti in 22’.
Pascolo 7.5 – La prima opzione offensiva di Milano si conferma anche nella sua vecchia casa: 17 punti, 5 rimbalzi, +13 di plus/minus con tanto di quarto quarto da spettatore. Dopo essere stato a lungo dimenticato, ora viene centellinato.
Tarczewski 6 – Solita volontà, abbinata ad una qualità da 8 punti e 3 rimbalzi in 15’. Il quinto fallo nel terzo quarto conferma la sua, inevitabile, attuale inesperienza.
Cinciarini 7 – Milano deve ragionare, temporeggiare, attendere. E lo fa con Cinciarini, uomo da 30’ con 8 assist. Era capitano non giocatore, ora è riferimento primario.
Sanders 5.5 – Gara disastrosa, ma con segnali. Predilige l’attacco in post invece che il vuoto tiro da tre punti fuori ritmo, mostra più nervosismo che supponenza. Meglio di niente.
Abass 7 – Avrà anche discusso con Repesa, ma dopo il sontuoso secondo tempo di gara-2, produce una gara-3 da 7 punti e 6 rimbalzi in 19’.
Cerella sv
Coach Repesa 6 – Non perde mai la rotta anche quando le onde cancellano l’orizzonte. Non è la Milano che ha pensato, perchè le gerarchie non sono le sue, ma resta al timone. E con il timone, il titolo di capitano non viene mai meno.
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