Non si è parlato solamente di emozioni, trattativa e rapporto con Messina. Nikola Mirotic è entrato anche in un discorso più tecnico ed ha parlato della decisione del coach biancorosso di fargli giocare minuti da ala piccola: “Ho parlato con Ettore di questa possibilità. Mi piace questa idea, l’ho già fatto anche in NBA. Anche a Barcellona, anche se poche volte. Quando l’ho fatto le cose hanno funzionato bene. Visto che nella pallacanestro moderna, le difese che cambiano molto ed io so tirare da fuori. Lo sto già facendo un po’ in allenamento“.
E sarà importante, visto che si è ritirato Gigi Datome: “Un onore essere paragonato ad un giocatore come lui. Una leggenda“.
La pressione a Milano: “Amo la pressione e lavorare sotto pressione. Non mi piace essere in ‘comfort zone’, perché per avere grandi obiettivi non si può essere lì. Lo scorso anno Milano ha vinto lo scudetto, qualche anno fa ha fatto le Final Four di Eurolega. Ho parlato anche con ex giocatori di questa squadra ed ho ricevuto solo parole positive. Sono qua da 10 giorni e sono molto sorpreso, in maniera positiva, da come è organizzato il club, il più vicino possibile ad uno NBA che abbia mai visto in vita mia. Per i giocatori è bello e incredibile“.
Se cerca pressione, forse ha sbagliato citta`
Della presentazione mi ha colpito il fatto che fosse presente il coach che gli ha insegnato a giocare a basket quando aveva 13 anni. Ha poi aggiunto che si allenano ancora insieme ogni estate.
Avere riconoscenza dopo che sei diventato famoso e ricco verso chi ti ha aiutato dovrebbe essere naturale, invece lo è . Complimenti a Nikola.
Frasi di circostanza a parte risaltano in ogni sua dichiarazione i tratti caratteriali di un uomo serio,rispettoso di valori oramai sconosciuti ai più,molto concentrato sul lavoro, direi a prima vista un elemento su cui fare pieno affidamento.
Se tanto mi da tanto abbiamo veramente pescato l’asso vincente che ci aiuterà a fare già quest’anno il grande salto avanti che tutti ci aspettiamo.
Pure quello che i nostri ci hanno fatto vedere ai mondiali (in due casacche diverse) autorizza un certo ottimismo in questa direzione.