Olimpia Milano post Pesaro#1. L’Olimpia Milano domina la prima uscita contro una squadra che pare in vacanza ma che merita sino a gara-2 l’attesa per ogni ulteriore giudizio.
Resta, ad oggi, un test non probante, Pesaro viaggia a 5-11 dopo il girone di andata in Serie A, ma comunque non parco di indicazioni.
Gigi Datome, in primo luogo, che da tempo chiedeva minuti per riprendere gamba. Acciacchi e acciacchini, ma anche solo 7 gare in doppia cifra di minuti nelle 14 giocate dal rientro nelle quindicesima giornata di andata.
E allora, contro Pesaro, arrivano 16’ (top stagionale dopo i 19’ sempre con Pesaro alla 19ª) e 17 punti (massimo in stagione). Il tutto con 5/7 da 3. La squadra di Repesa non sporca le linee di passaggio, ma la mano ferma c’è…
Poi Billy Baron, 19 punti, doppia cifra nel primo tempo quando spacca la partita con le sue triple in transizione. Quindi Shabazz Napier, dominatore sempre più silenzioso, e sempre più inquietante per gli avversari.
Parte con una penetrazione al ferro alla Iverson con canestro e fallo, chiude con 9 punti, 2/5 dal campo, 3 rimbalzi, 3 recuperi e 4 assist. Questo significa essere in controllo.
Per il resto, parla la realtà. Abdur-Rahkman, miglior marcatore nel girone di andata, si ferma a 4 punti. Cheatham ne segna 10, di cui 7 nel secondo tempo. Daye gioca 11’ con 9 punti, ma Repesa preferisce risparmiarlo, forse per mandare un messaggio alla società.Troppo poco.
PS. Melli? Faccia cattivissima. Quella dei playoff. Una garanzia.
Abbiamo anche giocato bene, fa piacere.
Ma sarei bugiardo se dicessi che mi piacciono le scelte che ha fatto Messina.
Non certo per questa serie, che sono sicuro Repesa giocherebbe volentieri con in campo la nostra tribuna più uno dei suoi, ma in prospettiva dei prossimi incontri.
Hai perfettamente ragione questa squadra basta e avanza per Pesaro, ma, secondo me, soffrirà contro squadre come Venezia, se supera Sassari e, nel caso ho paura potrebbe essere nuovamente sconfitta dalla Virtus in un eventuale finale perché sono squadre fisiche che ci “aggrediranno” difensivamente al limite della “correttezza” e con un solo costruttore di gioco con fosforo sarà molto dura. Forse sono gli altri che non comprendono che noi non siamo contro Messina e neanche altri, ma da tifosi veri col cuore in mano abbiamo paura di un eventuale ennesima delusione di un anno partito con altre aspettative e la nostra speranza è quella di sbagliarci in questo perché la gioia dello scudetto sarebbe immensa. Ripeto quello che ho detto in un altro Post Scariolo non rinuncerà mai al genio di Teodosic, quintessenza della non fisicità, per la conclamata fisicità di un Lundberg o di un Weems. Poi se Baron, Datome e Shields insieme fanno 12/15 da tre cambia tutto, ma per quanto sono tifoso e convinto non sempre è……..sabato 13 maggio 2023.
Sempre forza Olimpia.
Esattamente @Fiore.
E agli amici qui sotto che invocano il carpe diem, ricordo la favola della cicala e della formica.
È estate e tutto va bene, consumo tutto quello che ho. Ma: winter is coming.
Nella forma, per esempio, di un Hackett che oscura del tutto Napier: è già successo e non è stato bello.
Abbiamo opzioni disponibili se ciò si dovesse verificare, come dice Tom?
Certo, un altro play che a quel punto non avrà il ritmo partita, e neanche il polso della squadra, perché da più di un mese non gioca…
Tutto ciò in una squadra che ha anche un’altra falla, che nelle contese vere non potrà non rivelarsi: la mancanza di un cambio per Shields.
Siccome non è un’ipotesi, ma è una certezza che le difese delle prossime sfide saranno molto migliori di quella di Pesaro, forse sarebbe stato meglio prepararsi per tempo, e farsi trovare pronti.
Perché oggi vinciamo di 30 anche con un Hall che vaga spaesato per il campo – giocatore che ammiro e stimo, che mi piace tantissimo e che comprendo: sono una guardia ma mi fanno giocare da play e ora anche da ala piccola, spesso nella stessa partita, è ovvio che sono un po’ confuso – e mi dispiace tantissimo per lui, che era arrivato a Milano con ben altro profilo e altre potenzialità, sacrificato all’ego di Messina.
Ma non sarà sempre estate e: siamo preparati per l’inverno che arriva?
Scusate vorrei elencarvi il roster Olimpia 2021-22 finale contro Bologna da Gara 1 a Gara 6 (nella Virtus giocavano Pajola, Hackett e compagnia)
Rodriguez Hall Grant Shields Bentil Hines Baldasso Datome Alviti Melli Biligha Ricci. Significa che c’erano 2 play come adesso (di cui 1 il Chacho con una autonomia in minuti inferiore a quella che può garantire Napier). Non ditemi Grant, perché Grant non faceva il play nelle finali e comunque per tutto l’anno aveva evidenziato grossi problemi nel portare palla. Ricordo che nel 0-4 c’erano Chacho e Delaney eppure…I problemi in EL ci sono stati perché non c’era nemmeno 1 play prima che arrivasse Napier.
Faccio un’altra considerazione. Chi lascereste fuori ? Hall ? Lui è l’unico vero difensore che abbiamo ed è l’unico (insieme a Shavon che però giocherà da 3) che potrà dare pressione alle loro guardie. Baron ? Rinuncereste davvero ad un tiratore in grado di spaccare le partite come lui?
Tutti siamo d’accordo ma andiamo aventi passo passo. Se il problema play si presenta (e anche secondo me sì presenterà) abbiamo opzioni disponibili.
L’unica opzione a cui abbiamo rinunciato (sbagliando ancora secondo me) è quella di LC come cambio di Shields.
Però non sarà per quello che perdiamo o no lo scudetto.
Tutto ciò detto e ripetuto fino alla noia, Ora però io guardo avanti e mi godo i PO.
E sinceramente leggere alcuni dei commenti di ieri sera mi ha fatto dubitare della capacità di godersi la vita di alcuni… vivere il momento è l’unica gioia quando si parla di tifo.
A volte si leggono su questo sito affermazioni quantomeno opinabili per non dire prive di significato o assurde: ieri un utente ha scritto che una cosa è l’obbligo di vincere, l’altra l’obbligo di impegnarsi per vincere, come se, a parte casi particolarissimi per problemi di spogliatoio, giocatori professionisti che vivono di sport (e quindi i cui ingaggi futuri dipendono da come giocano), potessero in generale non impegnarsi per vincere, potessero cioè deliberatamente decidere di non fare bene il loro lavoro, con tutte le conseguenze del caso sulle loro carriere future, tra l’altro. E tutto questo per non ammettere che lo sport contempla il fallimento (di un progetto, non di una persona…).
Oggi l’altra perla di saggezza: “vivere il momento è l’unica gioia quando si parla di tifo…”. Il che sembrerebbe adombrare il fatto che se, per ipotesi, una squadra vincesse tutte le partite della stagione ad eccezione delle finali di tutte le manifestazioni alle quali partecipa, i tifosi dovrebbero essere contenti come delle Pasque. La verità è che la soddisfazione per il momento vincente è sempre vista come una tappa di avvicinamento all’obiettivo principale per cui il progetto è stato costruito, non raggiungere il quale può contemplare (può contemplare, non contempla per forza si badi bene…) il fallimento del progetto stesso.
Forse se si cercasse di non parlare per slogan e frasi fatte pur di dimostrare (sic…) tesi preconcette sarebbe meglio…
Preconcetta è la presunta inadeguatezza di Messina, per dimostrare la quale si afferma che anche se Pangos si allena tutti i giorni co te se lo convochi in emergenza o per scelta lo troverai mancante di ritmo per la partita.
Gentile Orlando, io direi basta con questa storia di Messina. Messina è l’allenatore dell’Olimpia, ma l’Olimpia non è la squadra di Messina (o meglio, lo è in questo momento contingente). L’operato di Messina lo giudicheremo, per quello che possiamo fare noi tifosi “da bar” (cit.) e per quello che può valere, alla fine della stagione, quando avremo il dato finale, complessivo. Ma Messina non è Aristotele e può essere senz’altro messo in discussione se i risultati che porta non sono in linea con gli obiettivi che la proprietà (e Messina stesso…) si è prefissa, investendo tra l’altro un bel po’ di soldini. Personalmente ho le mie idee, ma non parlo mai di Messina. L’argomento lo considero infatti del tutto marginale e considero Messina assolutamente sostituibile, se la proprietà deciderà di farlo. Se viceversa la proprietà deciderà di confermarlo Messina sarà il mio allenatore: questo naturalmente non potrà comunque impedirmi di criticarlo sulla base della corrispondenza, lo ripeto, tra i risultati ottenuti e quelli che personalmente ritengo dovrebbero essere gli obiettivi del progetto. Forza Olimpia!!!
Condivido tutto compreso la punteggiatura, e faccio mio il tuo pensiero 👏👏👏
Ma hai letto quello che ho scritto?
Non sto mica dicendo che ieri abbiamo fatto un’impresa eh? Ho detto solo che mi sono divertito come tutti quelli che erano al Forum nella prima partita dei PO 2023.
Punto.
Ho le fette di salame che mi impediscono di vedere possibili problemi con Venezia e Bologna? No, lo so benissimo e vedremo come evolverà la squadra, di certo abbiamo opzioni e molte più di 1 anno fa.
Ma che noia…
Ormai carissimo Pino, dovresti aver capito che qui alcuni godono a prescindere dalla vittoria o sconfitta, purché ci sia Messina che è il loro vero trofeo.
Appunto @pino Messina è l’allenatore dell’Olimpia.
Allora fate a meno di denigrare.
Se il prossimo anno c’è ne sarà un’altro tireremo per lui
Consapevoli che conoscerà il basket è la squadra meglio e più di ciascuno di noi.
Caro Pino, mi dispiaccio del fatto che giudichi come addirittura assurde le mie affermazioni circa l’obbligo di vincere.
Ho anche cercato di argomentare il mio pensiero, ribadisco che per me “l’obbligo di vincere” è una frase di cui si abusa in ambito sportivo e che trovo completamente senza senso, mentre appunto l’obbligo è quello di fare il proprio massimo per ottenere la vittoria.
Lei evidentemente la pensa in maniera differente, non c’è alcun problema.
La correlazione con il fallimento poi, termine che adesso è diventato di moda utilizzare ed è al centro di ogni discussione sportiva, non capisco cosa c’entri.
Il fallimento centra eccome, ovviamente non inteso come Messina è un fallito poiché non lo è (la sua carriera ne è la dimostrazione) ma si può obiettivamente ammettere che la stagione attuale (finora) è stato un completo fallimento: eliminati al primo turno della supercoppa, al primo turno della coppa Italia, fuori dai play-off già a gennaio, in attesa del finale di campionato. Il resto è la tua solita solfa di non accettare la realtà dei fatti.
@Cap: Gentile Cap, mi dispiace molto se in qualche modo lei si è sentito offeso da quanto ho scritto e la prego di credere che assolutamente non era mia intenzione farlo, anche perché lei è persona sempre civile ed educata nel suo argomentare e, pur da parti opposte (anche se non sempre, diciamo a volte…) è sempre piacevole confrontarsi. Le chiedo quindi scusa se il tono che ho usato è apparso sopra le righe: a volte scrivendo non si riesce sempre a farsi intendere.
Sono tra l’altro d’accordo con lei: “obbligo di vincere” è una frase che, al di fuori del suo contesto, non significa assolutamente nulla. Viene usata a volte impropriamente, ma il senso è quello di spiegare che un obiettivo per il quale si è costruita una situazione (sportiva in questo caso…) non viene raggiunto. So che su questo non siamo d’accordo però un’impresa può fallire, nonostante le buone intenzioni. Un alpinista che si prepari per raggiungere la cima di una montagna e che si allena meticolosamente all’impresa, ma che non riesca a raggiungere la vetta ha fallito (l’impresa, non è fallito lui per non avere raggiunto il suo scopo…). Nulla di così strano: la storia (sportiva, ma non solo…) è piena di imprese fallite, come di imprese riuscite. Ripeto quanto ho già scritto: quando un manager di una grande impresa non raggiunge gli obiettivi che gli sono stati dati viene sostituito. Nessun problema: troverà una nuova impresa dove magari, per motivi ambientali, perché le contingenze sono migliorate o altro, riuscirà ad ottenere risultati magari migliori. Però è indubbio che è stato sostituito perché ha fallito gli obiettivi. Questo è il mio pensiero (che naturalmente non è quello dell’oracolo di Delfi…). Assolutamente legittimo discostarsene…
Cordialità
La ringrazio, Pino, per la risposta chiara ed esaustiva, le assicuro che non mi ero offeso.
CARPE DIEM
Boh, facendola semplice, Messina rimane sicuramente un ottimo allenatore, ma è innegabile che probabilmente finiremo con zero tituli.
La qual cosa fa girare le balle ai tifosi.
I giocatori li ha scelti lui, alcune partite le abbiamo proprio cannate, qualche dubbio viene.
Tanti soldi, tanti giocatori, tanti cambi possibili, qualcosa vorrei vincere….