Olimpia Milano Playoff, caccia al titolo da prima testa di serie

Alessandro Maggi 3

La formazione meneghina è stata l’ultima, nel 2016, ad assicurarsi lo scudetto dopo aver concluso al primo posto la stagione regolare

Dopo aver concluso al primo posto la regular season della Serie A UnipolSai 2022/23 con 46 punti e un record di 23 vittorie e 7 sconfitte, l’obiettivo dichiarato dell’EA7 Emporio Armani Milano è quello di andare a conquistare lo scudetto bissando in questo modo la vittoria conseguita nel giugno dello scorso anno.

Per riuscire in tale missione, la formazione meneghina sarà automaticamente chiamata ad infrangere un tabù che dura da sette anni ovvero quello che vede il team vincitore della regular season mancare l’appuntamento con la conquista del titolo tricolore.

L’ultima volta, infatti, che una squadra è riuscita ad affermarsi nel campionato italiano dopo aver concluso in testa alla graduatoria la prima fase della stagione è stato nella stagione 2015/16 quando proprio l’Olimpia Milano, prima testa di serie nel tabellone playoff dopo una stagione regolare terminata davanti a tutti con 44 punti, andò a mettere le mani sullo scudetto sconfiggendo in serie Dolomiti Energia Trentino (battuta 3-0), Umana Reyer Venezia (out 4-2) e Grissin Bon Reggio Emilia (superata anch’essa in finale per 4-2).

Da allora, puntualmente, la prima classificata della regular season non è mai arrivata a laurearsi Campione d’Italia fallendo, in questa maniera, un’accoppiata che dal 1976/77 si è concretizzata solo in diciannove occasioni.

Milano, dunque, dopo sette stagioni avrà l’opportunità di spezzare il tabù provando a diventare, in caso di conquista del titolo, la 20ª squadra in grado di abbinare tricolore e primo posto in stagione regolare, un traguardo questo che la rappresentativa biancorossa ha centrato in maniera mirabile vincendo tutte e sei le ultime gare in calendario.

3 thoughts on “Olimpia Milano Playoff, caccia al titolo da prima testa di serie

  1. Ultimo sassolino prima del campo, prometto.

    Voglio citare Lebron, che probabilmente affermava un detto popolare: “taken, not given” – (“preso, non dato”; oppure, forse meglio: “conquistato non concesso”) a proposito del titolo NBA.

    In opposizione netta a quel “ la squadra merita di finire bene” che per me non si può sentire.

    Per ragioni sportive, perché nella competizione è assurdo pensare che qualcuno meriti più di qualcun altro, o meriti in generale;
    Per ragioni contingenti, perché questa squadra difficilmente merita.

    Perché “meritare” ha qualcosa del concesso, la speranza che l’altra parte, o la fortuna, o il caso, riconosca un merito e in qualche modo lo favorisca: non so, gli dei greci che interferiscono nelle vicende umane, qualcosa del genere.

    Mentre nello sport e nei po in particolare, la vittoria te la vai a prendere, nessuno regala niente, nessuno si aspetta favori: solo 12 belve che si vanno a prendere il trofeo messo a disposizione.
    Altro che “meritarlo” come il secchione di classe, che merita il miglior voto.

    Mi attacco a ogni parola di Messina? Eccerto!
    Ad attaccarmi ai fatti del campo mi sembrerebbe di sparare sulla croce rossa 😎

  2. Il rischio è l’ossessione. Come dici tu ci si attacca ai fatti o alle parole o alle espressioni, ma l’approccio non cambia ..si diventa ossessivi e come sai, frequentando questo blog da anni, questo è l’approccio più abusato, soprattutto quando le cose vanno male: l’ossessione gran brutto male.

    Comunque se era l’ultimo sassolino speriamo in una tua pronta guarigione

  3. La vittoria di un titolo nazionale per alcuni gloriosi club conta oramai solo per i numeri ( pure per il sottoscritto)
    A Madrid,giusto per capirci,che sia basket o calcio,ad Ancelotti o Mateo viene chiesta solo ed unicamente una cosa,quella più importante,vincere in Europa.
    Noi,almeno quest’anno,non meritiamo certi traguardi e dovremo necessariamente soddisfarci di un titolo secondario che per rispetto alla proprietà ed a tutti i tifosi delusi DEVE a questo punto arrivare senza se e senza ma.
    Certe dichiarazioni pavide e maniavantiste non appartengono al nostro dna,Milano DEVE sempre vincere,che sia un torneo amichevole o la finale di Eurolega,noi non possiamo soddisfarci di belle figure fini a se stesse.
    A tutti i buonisti di questo sito consiglio di leggere le dichiarazioni post partita del coach di Denver dopo aver battuto Phoenix,sintetizzo:”non siamo soddisfatti,non stiamo festeggiando per aver raggiunto le finals della western,continuo a dire che il nostro obiettivo e’ vincere un campionato.
    Così DEVE parlare un coach,la vittoria finale unico risultato possibile,se poi non arriva vedremo il perché,ma chi rappresenta Milano,in campo od in panchina,non può sottrarsi a questo obbligo altrimenti si trovi una occupazione più tranquilla altrove.

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