Una battaglia, un po’ come era atteso. Ma l’Olimpia Milano si è messa l’elmetto ed è uscita vincitrice (65-59) dall’Allianz Dome di Trieste, mantenendo così la vetta della classifica di Serie A. Una partita difficile, contro una squadra in forma ed in un ambiente molto caldo, con i biancorossi sotto per buona parte del pomeriggio, soprattutto contro le giocate di Terry, spesso sopra il ferro, e con la solidità di Davis e Spencer. Nel momento decisivo, però, esce la difesa dei campioni d’Italia, che tiene la squadra di casa a soli 8 punti nel quarto periodo. Con giocate chiave di Ricci sui due lati del campo, oltre ai punti della coppia Napier-Cabarrot.
Pallacanestro Trieste-Olimpia Milano | La partita
Prima in quintetto per Napier, dove c’è anche Datome, ma è Melli il protagonista dell’avvio di match, dove i biancorossi provano un allungo (2-8 al 4’). L’ingresso del neo acquisto giuliano Terry cambia la sfida, portando energia ed entusiasmo ai padroni di casa: il parziale a cavallo del primo intervallo è di 18-4, facendo esaltare l’Allianz Dome, dopo uno stop per un malore di un tifoso. Trieste prende il comando del match, raggiungendo due volte il +8, prima di un finale di tempo molto confusionario, tra belle giocate in contropiede ed errori. In cui, comunque, l’EA7 ritorna a contatto (35-33 al 20′), con Napier e Cabarrot.
Dopo un sorpasso, i biancorossi sbagliano tre triple aperte consecutive e perdono un po’ di fiducia, collezionando anche alcune brutte azioni, così i giuliani ne approfittano, fanno 9-0 con Davis e tornano in controllo (46-39 al 25’). La partita continua ad andare avanti a parziali, il finale di quarto è milanese, con i punti di Davies e Napier, e si decide tutto nel quarto periodo. Dove si alza ancor di più l’intensità, con contatti duri e la difesa EA7 a fare la differenza. Ricci e Cabarrot provano un allungo (55-61 al 35’), a cui Trieste non riesce più a rispondere, nonostante tanti rimbalzi offensivi catturati. Con l’antisportivo di Gaines a mettere la parola fine al match.
Pallacanestro Trieste-Olimpia Milano | Il tabellino
PALLACANESTRO TRIESTE-EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 59-65 (15-12, 35-33, 51-51)
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Olimpia Milano calendario | I prossimi appuntamenti
L’Olimpia Milano tornerà in campo venerdì 10 febbraio alle ore 18.45, quando in Eurolega sarà ospite del Fenerbahce. Successivamente, i campioni d’Italia in carica saranno di scena in LBA domenica 12 febbraio alle ore 17.30, quando affronteranno a domicilio l’Openjobmetis Varese. Sarà dunque poi tempo delle Final Eight di Coppa Italia, con il quarto di finale in programma per mercoledì 15 febbraio alle ore 18.00 contro la Germani Brescia.
Prima di esprimere questa opinione sono curioso di vedere cosa fa la Virtus stasera….però mi sembra chiaro che dopo un doppio turno si arriva un pò scarichi e di solito si incontrano squadre cariche di energia che ti mettono in difficoltà.
Poi , non sempre, viene fuori la classe e si riesce a vincere come stasera.
Credo però che se non ci fosse stato in campo Napier che infonde calma e detta i ritmi, ma Naz con la sua confusione avremmo perso. Un paio di palle perse e loro si sarebbero gasati e non li avremmo più visti.
Mi spiace per il coach di Venezia che per anni ha vinto e che quest’anno con una squadra vecchia fa fatica: la soluzione..la solita, sostituirlo in corsa. Così si fa e vedrete che ora Venezia non si ferma più altro che Armani con i suoi tentennamenti
Vittoria importantissima in ottica terza stella contro una squadra in forma e temibilissima come.trieste
purtroppo mitrou long non si adatta al gioco, napier ottimo palleggiatore e si vede che quando la palla scotta lui la sa gestire. Per De Raffaele dispiace, ottimo allenatore e ottimo uomo ma negli utimi due anni la squadra ha deluso…….per Iellini, presumo che su Armani sia ironia, d’altronde come detto in alcuni miei post precedenti trovare un allenatore a cui affidare un budget come quello di milano non e’ facile.
Cerco di sdrammatizzare. Capisco che ogni tanto serva, ma il cambio del coach sempre e comunque lo trovo stupido.
Guardate Pioli ed i commenti dei tifosi che prima lo osannavano ed ora lo considerano un incapace.
La ricerca del capro espiatorio non fa crescere ne le persone né le organizzazioni.