E’ allarme rosso Olimpia Milano dopo il ko con la Virtus Bologna. Ecco il parere della redazione di ROM, dopo quello di voi tifosi.
Kevin Martorano: «Il periodo non è purtroppo cambiato: siamo in difficoltà, purtroppo in difficoltà sempre più evidenti. La squadra sembra sfiduciata e col morale sotto ai piedi, serve un episodio o un match che possa far scattare la scintilla. Tutti gli infortuni non danno certo una mano, visto che sono anche tutti tra gli esterni. Continuo ad essere del parere che bisogni tornare sul mercato per aggiungere un esterno, ma ora è fondamentale chiudere il mese di novembre nel migliore dei modi».
Dario Destri: «Il momento è nero e solo parzialmente è giustificabile. Gli infortuni pesano ma il rifiuto dei tiri e la poca grinta non sono situazioni accettabili in una squadra di alto livello. Urge un segnale non solo nei risultati ma anche nel carattere, e questo deve partire anche da Ettore Messina. Mettersi in discussione in certe scelte non è un crimine, anzi. Poi ovviamente i vari Pangos davies Thomas devono salire di livello.
Il mercato è una via da prendere seriamente in considerazione con tutti questi stop, ma cosa può offrire concretamente?».
Fabio Cavagnera: «Quando cambi i playmaker durante l’estate, c’è sempre il rischio di problemi soprattutto ad inizio stagione, ancor di più dopo un’estate con metà squadra via per Eurobasket e con gli infortuni successivi. Il problema principale attuale è per me Pangos. Non è in condizione e non riesce a far girare la squadra. Da lì arrivano poi tutti gli altri problemi, complicati dalle assenze di giocatori chiave, come Shields. Ma confido sia un periodo, visto che KP non può certo aver scordato come guidare una squadra e sta pagando un anno praticamente di inattività. Certo, ormai è passato più di un mese di stagione e servirà un cambio di rotta molto a breve.
Il mercato? Io continuo a non credere sia la soluzione. In una squadra in difficoltà rischia di creare ancora più confusione, anche perché gli stop di Baron e Tonut sono comunque brevi».
Andrea Maiocchi: «L’Olimpia è entrata in un classico vortice negativo, che avevamo sperato di aver lasciato nel cassetto dei ricordi, ma che invece è ritornato prepotente. La squadra in attacco non gira e, se gli anni passati era il Chacho a svoltare le partite con le sue giocate, oggi quel giocatore a roster non c’è. Messina si è preso le sue responsabilità in conferenza stampa, ma se i giocatori rifiutano i tiri c’è poco da fare: urge ritrovare serenità e questa settimana abbondante di riposo casca a fagiolo».
avendo visto tute le partite di Eurolega direi alla squadra serve una grande iniezione di serenità. mi pare evidente che ci sia un ritardo di condizione fisica, il che mette naturalmente comporta meno palloni vaganti recuperati e un certo ritardo generale nei cambi, condizioni che creano frustrazione.
Il punto principale mi pare però un altro: i giocatori sembrano prigionieri di un sistema che non hanno ancora assimilato, ma che hanno mandato a memoria e cercano di ripetere. come i bambini che imparano la poesia a memoria, ma non l’hanno capita: la ripetono, ma il senso svanisce, non lo trovano nemmeno loro.
allo stesso modo giocano i nostri, tentando di realizzare sul campo concetti teorici e senza riuscirci, mostrando di essere ancora lontani dall’averli fatti propri. il che priva i giocatori della serenità, del divertimento e li blocca nel giocare a basket, visto che si dimenticano in molte occasioni che sono li non per concretizzare uno schema, ma per fare canestro e/o difendere.
qui deve intervenire messina, che deve togliere pressione, semplificare, riportare serenità e divertimento. altrimenti si ripeteranno i casi di una circolazione di palla convulsa, confusa e ossessiva che dopo 24 secondi non porta nemmeno ad un tiro perché i giocatori si chiedono “ma adesso posso tirare?”. Messina deve liberare i giocatori dalla domanda che mi pare assillarli durante le partite: “cosa devo fare adesso???” perché il tempo di farsi questa domandi e si é già in ritardo, in un ritardo decisivo. A volte si puó e si deve invece di seguire l’istinto. E questi sono giocatori forti, tutti forti, sono quindi giocatori il cui istinto vale la pena di essere ascoltato e non sempre sedato per far spazio al “sistema”. Il sistema poi arriverà, arriverà la difesa, arriveranno le giocate offensive bel studiate, ma al momento bisogna secondo me che messina li lasci più liberi di giocare e divertirsi senza pensare troppo ai precetti teorici.
Pangos é un problema? al momento decisamente si, ma credo che lo sia perché ancora non ha capito cosa deve fare quando varca la metà campo. La palla con lui in campo passa di mano in mano senza molto senso, in questo le poche apparizioni di Naz hanno dato freschezza, spensieratezza, che però non sono bastate. Pangos la mette dentro, ma tutto il resto é al momento imbarazzante, la costruzione manca del tutto e credo non sia perché il giocatore e rimbecillito, ma perché non sa cosa costruire e come.
Il tempo non manca, i giocatori sono buoni. Però Messina deve davvero mollare un pó a questo punto e far sentire che si fida anche dei giocatori, al di lá della realizzazione del proprio sistema, altrimenti la squadra rischia di rimanere impallata troppo a lungo.
Interessante la tua riflessione e ci aggiungo che la perdita di Pozzecco è stata un problema: rendere più fresca l’aria quando si perde è importante
Condivido entrambe le dissertazioni, aggiungerei un’attenta analisi sulla preparazione atletica delle guardie in particolare, perché non può non essere oggetto di studio con questa tremenda sequenza di infortuni. Non si tratta di trovare un colpevole ma di capire e modificare alcune attività muscolari.
Condivido al 100%. Una figura come quella del Poz, la sua empatia con il gruppo squadra, la sua capacità di ” mediazione “, sarebbe stata molto importante, soprattutto nei momenti di difficoltà. Oltretutto, avrebbe aiutato l’inserimento, dei 7 giocatori nuovi.
Stiamo parlando di giocatori affermati, già abituati all’Eurolega ad alti livelli a parte Mitrou-Long e Tonut, non stiamo parlando di scommesse da vincere o perdere. La squadra sta attraversando un evidente periodo di difficoltà, le partite sono caratterizzate da 15/20 minuti in cui si riesce a giocare un pò più sciolti ed a produrre offensivamente e da 20/25 minuti in cui ci si blocca, subentra una paura ed un’ansia incredibile e non si riesce più a fare canestro.
Pangos è in difficoltà, ma i compagni che stanno fermi e rifiutano tiri non lo aiutano di certo.
Ma appunto stiamo parlando di giocatori già affermati, li conosciamo e sappiamo tutti ciò che sono in grado di dare, non voglio credere che si siano improvvisamente imbrocchiti in massa e che Messina non sappia come farli giocare.
Contro Bologna non siamo riusciti a realizzare un canestro in 5 vs 3, con tutta una serie di extra pass che hanno portato al suono della sirena di fine terzo quarto, non so se mi spiego…
Le prime partite di Eurolega, con vittorie in trasferta anche su campi affatto semplici come quelli di Belgrado o da Trinchieri, mostravano sì qualche difficoltà da parte della squadra che si dava per scontata ad inzio stagione dati i cambi in regia, gli infortuni durante la preparazione, i tanti assenti causa Europei, ma comunque si rimaneva in partita per 40 minuti e si riusciva aportare a casa il risultato e la cosa faceva ben sperare in ottica “se vinciamo adesso che abbiamo qualche difficoltà chissà più avanti quando i giocatori si conosceranno meglio ed avremo trovato l’amalgama”. Insomma nulla lasciva presagire le difficoltà attuali, ben maggiori di quelle mostrate nelle prime partite.
A mio parere ok Pangos che è in difficoltà, ma che ritengo giustificata dall’anno scorso passato praticamente in stato di inattività e dall’infortunio che purtroppo l’ha colpito durante la preparazione, ma chi veramente è 10 spanne al di sotto del proprio rendimento a cui ci aveva abituato lo scorso anno e che già conosce il gioco di Messina è Hall, che sta tirando penso con il 10% da 2 e da 3, ed in assenza di Shields (a cui si aggiunge l’assenza di Baron) non ce lo si può permettere. Pangos alla fine in Eurolega sta viaggiando di media a 11 + 4 che non è affatto male, Hall è disastroso e lo dico con immenso dispaicere dato che il giocatore mi piace tantissimo. Con i punti di Hall che mancano avremmo vinto con il Real, avremmo vinto con Bologna, insomma si starebbe parlando di un’altra classifica, anche perchè questa difficoltà offensiva lo sta condizionando in negativo anche in fase difensiva.
A mio avviso la tua analisti su Hall è troppo severa e allo stesso tempo dura, e sotto alcuni aspetti suona come ingratitudine verso un giocatore che non si è mai risparmiato. Ha quasi sempre giocato fuori ruolo come play per necessità, l’anno scorso per sopperire all’assenza di Delaney e quest’anno per via degli infortuni di ben 3 play (Pangos, Naz e Baldasso).
Hall era arrivato come guardia e ha sorpreso positivamente tutti noi tifosi, ora è diventato un play mediocre e anche quelle poche volte che gioca nel suo ruolo naturale sembra che faccia il play in campo, è un giocatore disorientato che nel frattempo ha perso le sue certezze.
Hall per l’amore verso la nostra maglia ha accettato di sacrificarsi in un ruolo non suo a costo di veder crollare le sue statistiche che, in fase di rinnovo o di un nuovo contratto da parte di un altro club, hanno la loro valenza.
Appunto, già lo scorso anno ha giocato spesso e volentieri da play, tra infortuni di Rodriguez, Delaney perennemente acciaccato, Grant fantasma per gran parte della stagione (ed in EL comuqnue sempre ai margini); non è una novità di quest anno, già lo scorso anno giocava spesso da play o comunque portava palla ma i suoi numeri li produceva. In questo inizio di stagione sta tirando con percentuali non consone, l’unica tripla che ha messo paradossalmente è quella contro Brindisi da 9 metri sulla sirena ossia la più difficile che ha tirato. Adesso che è rientrato Mitro-long, che è rientrato Baldasso, sta tornando nel suo ruolo classico e deve per forza alzare le percentuali altrimenti abbiamo un grosso problema.
L’anno scorso la squadra girava bene e lui non ne ha risentito dello spostamento di ruolo; invece quest’anno la squadra non gira bene e lui al pari degli altri ne risente, oltretutto in un ruolo non suo, e quelle poche volte che è in campo da guardia, ossia nel suo ruolo naturale, lui pare disorientato e sfiduciato e sembra avere le movenze da play. Sta a Messina togliergli questa incombenza e rimetterlo nel suo ruolo naturale, e vedrai che le sue percentuali torneranno a posto. In ogni modo in questo momento il problema principale è il play titolare (Pangos) che non ha ancora recepito cosa vuole Messina da lui e non certamente Hall. Il gioco di qualsiasi squadra parte dal play e non da una guardia, e se li ci sono problemi il resto è una conseguenza di tutto ciò.
Ora che sono tornati i tre play, Hall dovrebbe tornare a fare quello che faceva benissimo l’anno scorso prendendo quasi sempre 7 in pagella, ma quando prende la palla pensa ancora di creare gioco come il play sostitutivo che Messina gli ha chiesto di essere nel mese d’infortunio dei play, così finisce per non combinare niente sia in proprio che per la squadra. Spetta a Messina liberarlo definitivamente dal play making.
E’ verissimo che in certi momenti cercare un capro espiatorio non è corretto e ancor più destabilizzante in un momento che è già di per se delicato. Però, anche nel basket di oggi, il ruolo del play è fondamentale e se fino all’anno scorso ci si poteva permettere le difficoltà difensive del Chacho, perchè poi in attacco ti ripagava ampiamente, mettendo in ritmo tutti i compagni ed alle volte risolvendo individualmente le situazioni. Fino adesso per Pangos non è così, difende male ed in attacco a parte le sue incursioni, per altro non sempre a buon fine, ed il tiro da tre, c’è veramente poco altro. Nel gioco di squadra latita ancor più che in difesa. Passa la palla sempre con un attimo di ritardo, complicità offensiva con i propri lunghi pari a zero, di mettere in ritmo un compagno non se ne parla. Capite che per un tiratore diventa difficile soprattutto in EL dove i tempi di libertà si assottigliano ancor di più.
Ero al Forum mercoledi’ sera,settore dietro nostra panchina.Dico una cosa sola,mi sono vergognato di cio’ che Messina urlava contro i giocatori e del suo atteggiamento catastrofico e iroso verso chi commetteva uno sbaglio.Cio’ che ha detto a Pangos e a Naz (per citare i due episodi che mi sono restati piu’ impressi)in occasione di uno scarico di KP stoppato da credo Bako ,e a Naz in occasione di un tiro preso da 9 mt ,e’ da vergogna e da censura.Credo che questo coach abbia veramente un idea da settore giovanile nell’ approccio verso i giocatori,dove si puo’ dire di tutto e di piu’,forse non ha ancora capito che con certi giocatori puo’ andare bene ,con altri assolutamente no.La mancanza di Pozzecco in questo e’ devastante,un equilibratore che manca come il pane.Poi sull aspetto tecnico non ci metto parola(anche se ci sarebbe da dire molto)perche’ lui fa quel mestiere e io un altro.
Messina è così da sempre, di certo a 60 e passa anni non cambia ed ha vinto 4 Euroleghe. Chi di Euroleghe ne ha vinte 9 probabilmente in panchina si comporta pure “peggio”, non so quindi quanto questio modo di porsi sia condizionante. I giocatori poi lo conoscono, appunto stiamo parlando di un ultra-sessantenne, nel momento in cui decidono di venire da lui sanno cosa gli spetta e conoscono il suo modo di fare. Bisognerebbe poi vedere come Messina si relaziona con gli stessi giocatori al di fuori della partita, nello spogliatoio, durante gli allenamenti settimanali e via dicendo.
Al posto di Pozzecco il ruolo di equilibratore spetta a Poeta, almeno sulla carta il buon Peppe è stato preso per ricoprire il ruolo che fù del Poz lo scorso anno.
Il principale responsabile è Messina, tocca a lui trovare una soluzione per uscire da questa situazione e di certo mettere pressione ai suoi giocatori non lo aiuterà a trovare soluzioni adeguate. Troppo facile scaricare le colpe sui giocatori.
Io personalmente ho visto KP sconvolto da questo modo di fare,Davies mi sembrava esterefatto,Voigtmann addirittura basito,ma forse sbaglio io.Vorrei vederlo fare cosi’ con Dio Teodosic o un Markovic e allora si ci sarebbe da ridere.Fuori campo a mio parere Messina e’ una persona adorabile e coinvolta nel sociale in maniera meravigliosa ,ma in campo credo che il suo modo di fare abbia fatto il suo tempo.Basterebbe vedere cio’ che sta facendo Sasa Obradovic con il Monaco e MJ…sei un genio caro MJ e allora fai cio’ che vuoi e devi per far vincere il team.Stessa cosa fanno Ataman con Larkin e Itoudis con Wilbekin .
La “liberta” in campo non è contemplata nel dizionario di Messina che è indottrinato nei suoi stessi schemi
@ Carlo: non ho sentito cosa Messina abbia urlato nello specifico ai giocatori, credo però che il suo modo di fare sia lo stesso di sempre, uguale allo scorso anno; ed i giocatori lo conoscono, ne conoscono il carattere ed il modo di porsi durante la partita, ne hanno accennato recentemente anche Melli e Datome (quest’ultimo una volta mandato letteralmente affanculo da Obradovic durante un time-out al Fener), quando decidi di essere allenato da Messina sei consapevole di quella che ti spetta, dei lati positivi e di quelli negativi o comunque più duri, mi suono strano che uno sia basito come se non se lo aspettasse. Davies poi che arriva da Barcellona dove era allenato da Jasi che sembra posseduto durante le partite e passa 40 minuti ad urlare come un pazzo 🙂
Poeta rispetto a Pozzeccco pecca d’esperienza perché di fatto Poz era un primo allenatore che ha accettato per un anno il ruolo di secondo di Messina per crescere ancora. Poeta ha appena smesso di giocare per cui penso faccia fatica a rapportarsi coi giocatori come allenatore a esprimere il proprio punto di vista a Messina, come avrebbe fatto fatica Poz appena smesso di giocare, quando in panchina si strappava la camicia di dosso e Messina l’avrebbe preso a calci senza passare dal via.
Credo che l’atteggiamento di Messina, compreso quello verbale, sia coerente con il suo modo(da sempre) di fare coaching; non credo si possa dire adesso, perchè le cose vanno male, che sia uno di quei fattori, che fanno andare male le cose; quando,speriamo, la via, tornerà sui giusti binari, magari, le stesse cose, che ha sempre detto, che ha sempre fatto, ti sembreranno uno dei motivi per i quali, dai quali, emergono le reazioni virtuose dei giocatori; soprattutto le asperità verbali durante l’evento, a caldo, debbono rimanere in camera caritatis, anche se capisco siano state per te spiacevoli da sentire e ribalterei il tuo concetto: appunto perchè non si trova di fronte a ragazzi dell’oratorio, ma a professionisti che non dovrebbero mancare rispetto ad alcuni “doveri” in campo……etc etc
A mio parere,che vale assolutamente zero,Messina sembra essere diventato un po’ come l ultimo Sacchi ,nevrotico,esasperato e incapace di uscire da un clichet che risulto’ vincente per anni ,ma che a lungo andare e con l evoluzione dell essere giocatore pensante e personaggio pubblico ,e non piu’ solo yes man ,si rivelo’ fallimentare .Il suo dogmatismo e il suo essere incapace di uscire dalle sue logiche di sergente di ferro ,a mio parere,oggi non valgono piu’.Il coach moderno va incontro ai suoi giocatori e sopratutto lascia spazio ai geni(poi da vedere se noi ne abbiamo di geni,avevamo il genio in assoluto MJ ,ma incompatibile con lui),e lui e’ tutto tranne che moderno.Se poi analizziamo i risultati in confronto allo sforzo economico della societa’ ci sarebbe da discutere molto. a mio avviso.Poi,che lui sia divisivo e’ un fatto acclarato,temo sentendo i commenti al Forum e leggendo i vari social Olimpia che il suo modo di fare gli abbia alienato le simpatie di una buona parte di tifoseria.P.S…mi taccio sulle interviste ad Eurosport dopo le partite,li ci sarebbe da parlarne molto in quanto dipendente e faccia della societa’,a cui non da’ una buona immagine quando si comporta cosi.
@Cap. Non funziona nulla e trovare in Hall il capro espiatorio, seppur i suoi numeri possono giustificare le tue critiche, mi sembra ingeneroso; probabilmente ricordi quelle partite nella scorsa stagione, nel corso dei di cui primi tempi, le sue performance, tenevano a galla la squadra, che però, a differenza di adesso, era appunto, era già, squadra; persino uno come Hines, nella situazione attuale, sta facendo, ed è un eufemismo, fatica
Non l’ho fatto capro espiatorio, la quadra è in difficoltà in generale; ho semplicemente posto l’attenzione su un giocatore che sta tirando in EL con il 20% (!!) da 2 e con il 19% da 3 (media che si è alzata grazie alle due inutili triple segnate nel finale contro la Virtus, a partita già persa), 4 punti di media a partita, senza Shields e Baron non ce lo si può permettere. Si discute molto delle difficoltà di Pangos, per me il giocatore più in difficoltà è Hall. Quando abbiam vinto a Belgrado Hall aveva realizzato zero punti, Tranquillo in telecronaca esclamava giustamente “chissenefrega!” dato che Devon era stato comunque impattante con alcune giocate decisive, lì però ci aveva pensato Shields a realizzare 25 punti perchè qualcuno i canestri li deve pur realizzare se si vogliono vincere le partite. Infortunatosi Shields occorre necessariamente che i punti li segni qualcun altro, poi si è rotto pure Baron insomma quando hai una guardia che tira con quelle percentuali hai un grosso problema. Lo scorso anno aveva il 48% da 2 ed il 37% da 3 sull’intera stagione, chiaramente il suo apporto di punti sta mancando tanto alla squadra, le partite che comunque perso di poco come con Real e Virtus le si potevano comunque portate a casa con qualche suo canestro in più, ma lui stesso si rende conto della propria difficoltà ed infatti ha inziato a rifiutare i tiri.
Sei sicuro che Hall stia giocando da guardia?
Anche giocasse da centro, sbaglia triple comode e in entrata al ferro non sta segnando mai (e fatica pure nel suo classico palleggio arresto e tiro), questo è un dato di fatto. Le percentuali e le medie sono quelle, mica me le sono inventate io, difatti ha iniziato a rifiutare tiri dato che si rende conto lui stesso delle proprie difficoltà realizzative. Senza Shileds e Baron questa sua sterilità offensiva sta pesando, senza per questo farne un capro espiatorio o esporlo a critiche, semplice analisi. Pangos ha difficoltà? Sì, certo, però secondo me c’è chi sta avendo difficoltà anche maggiori.
Pangos ha un altro “status” rispetto ad Hall.
Non dimentichiamo che Hall è alla sua seconda stagione in EL mentre Pangos è un veterano, quindi sono diverse le aspettative. Come ho già ribadito precedentemente, il problema principale è Pangos, non Hall, e non appena Pangos ingranerá (si spera), il buon Devon tornerà ai livelli che ci ha abituato.
Premesso che ogni singolo giocatore concorre a fare, di un roster composito, una squadra, si può forse affermare che non tutti i giocatori hanno lo stesso status e lo stesso peso all’interno della squadra stessa e certo il ruolo di play è più impattante, in particolar modo se ti chiami Pangos e arrivi accompagnato da un aura di aspettativa elevata; il quale Pangos ha certo numeri migliori di Hall, ma che, certo per una serie composita di fattori, non sta dando alla squadra “testa ed equilibrio”, motivi per i quali era stato preso
@ fab: sono d’accoro con te, da Pangos ci si aspettava un certo impatto che purtroppo ad ora non sta avendo, è innegabile. Le attenuanti sono che si tratta di nuovo acqusito quindi serve un pò di tempo per capire il coach e conoscere bene i compagni, che arriva da un anno di inattività, che si è infortunato durante la preparazione. Oltretutto, inizialmente a causa delle assenze di Mitrou-Long e Baldasso si è dovuto sorbire minutaggi eccessivi che probabilmente sarebbe stato meglio evitargli e che però erano obbligati appunto dalla mancanza di altri play, penso che sicuramente Messina avrebbe preferito schierarlo di meno concedendogli minuti di riposo e “reset” mentale ma ciò non è stato purtroppo possibile. Detto ciò, constatato le difficoltà di Pangos che tutti comunque conosciamo come play di ottimo livello EL e quindi ci si augura che possa il prima possibile tornare a giocare su livelli a lui consoni, è altrettanto innegabile che alle difficoltà del play titolare si aggiungano le difficoltà anche di altri giocatori ed in particolare, per quanto mi riguarda, di Hall del quale attualmente mancano soprattutto i canestri realizzati. 20% da 2 e 19% da 3 non sono percentuali da guardia di EL, è evidente, nessuna squadra di EL potrebbe attualmente permettersi di schierare per 30 minuti di media una guardia con tali percentuali, Milano lo fa perchè costretta dagli infortuni di Shields, Baron, adesso pure Tonut, fino a pochi giorni fa pure Mitrou-Long e Baldasso; però per stare in campo 30 minuti è necessario, nella situazione attuale, che Hall segni canestri, non vedo alternativa, non può continaure a tirare con il 20% scarso sia da 2 che da 3 a 4 punti di media, deve ritrovare il tiro che comunque ok magari non riuscire a replicare le percentuali dello scorso anno ma non può tirare così come sta facendo attualmente, la ripresa della squadra parte da alcune cose che ogni singolo giocatore deve iniziare a fare, Pangos deve iniziare ad essere meno balbettante in regia e nel portar palla, Hall deve iniziare a realizzare canestri.
Non vorrei che con i nuovi non si sia instaurata una relazione soddisfacente. Pangos, Davis e Voigtmann sono considerati top player di Eurolega, hanno 30 anni e firmato contratti milionari. Non sono giocatori a cui necessità la cazziata per capire dove hanno sbagliato. La palla persa di Pangos murato che sia un errore lo capiscono tutti. Se questi si sminchiano dell’atteggiamento di Messina la vedo grigia questa stagione. Sono d’accordo con te che l’assenza di Pozzecco sarà devastante perché Poeta non è e non sarà mai Pozzecco ma una controfigura inutile.
Messina deve fare una profonda riflessione su se stesso e su come gestire i giocatori che ha a disposizione. Essere coach significa anche motivare cambiando lo stile. Lui è monocorde. Però è uno intelligente quindi con un po’ di aiuto ce la può fare.
Secondo me a prescidere da tutto quello scritto e che condivido, scontiamo per l’ennesimo anno la mancanza di un vero pivot, visto che Davies è più o meno tecnicamente una copia di Melli. Unn tipo alla Milutinov sarebbe utile e gradito. Mi chiederei poi il perchè di tutti questi infortuni.
Peppe Poeta che mette la mano sulla testa dei giocatori, magari dopo che sono stati cazziati, è una dimostrazione di buona volontà, ma sono d’accordo: Pozzecco era ben altra cosa, la sua assenza si sente immensamente.
Perché si sente la mancanza di Pozzecco? Perché lui ha avuto la testa, il carisma e la personalità per andare al cuore del problema: imbrigliare e ostacolare la furia di Messina, quando diventa ostacolo invece che stimolo.
Lo faceva agendo direttamente sul coach di Olimpia Milano, contrastandolo se era il caso, facendolo ridere, distraendolo, “alleggerendolo“ quando possibile.
Ma sempre rivolgendosi direttamente a lui.
Poeta riesce soltanto a rivolgersi ai giocatori, per il momento e per quanto sia possibile giudicare dall’esterno, che, lo ammetto, non è la posizione migliore per capire.
Ho già notato e lo ripeto, che i segni di stanchezza di Messina si vedono bene, ora che lo conosciamo meglio, dalla tonalità e qualità della sua rabbia.
Quando è agonismo puro, c’è anche del contenuto sostanzioso nel flusso incandescente che rivolge al giocatore, quando invece Messina è stanco, il flusso incandescente porta con sé soltanto frustrazione, nessun contenuto che si possa elaborare.
La differenza è netta e visibile, anche a un osservatore esterno. Perché è nei gesti, nelle ripetizioni, nelle alternanze tra seduto a braccia conserte e in piedi a braccia alzate, o mandanti a quel paese.
Ultimamente Messina pare stanco, secondo me.
Non solo perché perdiamo e giochiamo male, ma fisiologicamente ci sono periodi di forma alta e bassa anche per gli allenatori come per i giocatori, soprattutto se ammettiamo, come mi pare evidente e assodato, che il basket è gioco di testa.
I viaggi, la grinta in campo, la preparazione delle partite in tempi a volte ridotti, la responsabilità enorme di guidare una squadra ad alto investimento, la responsabilità di certe sue scelte.
Roba pesante, che può stancare, soprattutto se la squadra, piú che perdere, non gioca come vorresti.
E perora di sicuro non lo fa.
Sembra esserci consenso contro Pangos, e scusate se vado (ancora più) lungo.
Non guiderebbe la squadra.
Ma come fai a guidare una squadra che non riesce a liberare se non il p&r, che diventa quindi leggibile e facilmente difendibile dopo il primo quarto?
E tutto questo perché, secondo me, ma ormai mi pare difficile da negare, nel giro della palla manca una pedina: c’è una casella vuota.
Ogni volta che viene premuta, suona gneeeé, pulsante sbagliato.
È la casella del 3.
Non solo manca in quella posizione il nostro giocatore migliore, ma in quella posizione non ci sono sostituti.
E non per colpa dei giocatori.
Thomas muore ucciso dalla teoria della fluidità. Non può giocare da 3, infatti, ma si insiste perché serve e per voglia di andare a fondo per una teoria da confermare.
Non funziona.
E muore un giocatore che con Trinchieri mostrava essere di valore.
Pangos quindi che può fare?
Se il pallone gli torna in mano a breve, senza aver creato vantaggi, che può fare per la squadra se non mettersi in proprio?
Quando lo fa, però, giù critiche: non fa giocare la squadra, gioca da solo.
Io direi: abbiamo una casella vuota, abbiamo due esterni capaci di segnare dal palleggio e di segnare dalla distanza, abbiamo sotto un centro che ogni palla che tocca è un fallo subito, spesso un canestro, abbiamo due ali grandi che se proprio sono costrette, tirano bene da 3, giochiamo così! Garibaldini e tutto talento.
Facciamo punti e facciamo caos, almeno finché la casella 3 si riempie di nuovo – e se tutto va bene sarà marzo, perché dopo il recupero dell’infortunio, ci sarà il recupero della condizione.
Hall.
Alla fine, come avevo segnalato, e mi dispiace davvero farlo notare, il sacrificio che gli è stato chiesto ha raggiunto i suoi centri nervosi principali.
Non ha più la testa per percentuali di tiro decenti – e lo conferma il fatto che invece l’ultimo tiro, quando conta davvero, lo mette sempre – non c’è partita, ormai, che non battibecchi platealmente contro qualche compagno: l’è sciopà, diremmo noi.
Vittima anche lui di una visione estremista dell’idea di fluidità.
Che è una buona idea, interessante, ma come tutte le cose non può essere tirata agli estremi, secondo me.
Hines.
Si trova chiaramente a disagio. E non mi dire che a 5.8 punti di media quest’anno, contro i 7.3 dell’annata media col Chacho, gli manca il p&r con Rodriguez. Dai.
C’è altro e forse è un’unità d’intenti che manca in spogliatoio e che lo sfava, dicono in Toscana.
Le cose cambieranno, ci rimetteremo in pista, ne sono certo.
Troppa gente di valore in squadra, per non trovare la soluzione.
Ma la soluzione verrà da un cambiamento netto dell’orientamento decisionale che oggi non è più sostenibile.
Perché sta bruciando i giocatori e quello è il valore centrale della società Armani Olimpia Milano.
Cambiamento che passa dal lasciare ai giocatori la responsabilità di giocare come sanno meglio, dico tanto per non nascondermi, per essere “propositivo”. Brr.
Un vero e proprio “manifesto” contro Messina il tuo, direi un unicum o perlomeno un “ineditum”
@fab
Direi critico di Messina, piuttosto che “contro”, c’è una bella differenza.
La sua voglia di innovazione e rinnovamento sono una bella cosa, ma le vie che ha scelto di percorrere per realizzarle mi sembrano non adatte.
Se costruisci una squadra di attaccanti, poi devi essere coerente e giocare un grande attacco – e non sono certo io il solo ad accorgersi che questa è potenzialmente una squadra di attaccanti.
Sul secondo altro grande concetto di quest’anno, la fluidità, è proprio sul rendimento impalpabile di Thomas che viene l’aiuto a rivedere le cose, e non insisto perché ho già spiegato.
L’altra spia per me è Hall.
Già dall’anno scorso ho scritto che per quanto sia un bravo ragazzo, anzi bravissimo, e che si sia messo al servizio della squadra sacrificandosi, non si può non pensare che il danno conseguente alla sua carriera non pesi sul suo equilibrio.
Mi pare che adesso il conto sia arrivato. Più che Hall che manca le percentuali di tiro, Hall che s’incazza costantemente coi suoi compagni.
Le critiche motivate, accompagnate dai fatti, come credo che siano le mie, sono però prove di amicizia, non di avversità, secondo me.
Bellissimo intervento e ne vorrei sottolineare qualche punto.
1)Pangos…se si voleva un giocatore cosi’ allora ci si tiene il re di questo tipi di giocatori che e’ MJ,playmaking zero da sempre e liberta’ assoluta di fare cio’ che gli pare e piace,ma se poi lo ingabbi in lacci e lacciuoli allota tieniti Grant e viva il sistema e a morte il genio.
2)Hines e Datome…facciamo un monumento ad Hines in sede ,ma e’ arrivato e se in piu a fianco non gli piazzi un coso enorme tipo Milutinovic o Vesely e non un altro mezzo pivot alla Melli come Davies e’ arrivato ancora di piu’.
Datome…basta,veramente basta ,portiamolo al Lambrate a bere la birra con noi o alla Statale a parlare di libri o alla sede del PD in Garibaldi e ne siamo tutti felici,ma a basket ha smesso di giocare da 2 anni.
3)Messina…copia di Sacchi Arrigo ultimo modello,stanco,iroso,incapace di uscire dal suo modus vivendi(ha la mia eta’ e lo capisco,perche’ a 61 anni non si cambia,pero’ forse e’ il momento che si sieda dietro la scrivania e lasci posto a Trinchieri o Remondino.Anche per il suo bene fisico credo.
@Carlo
Mike James è acqua passata, inutile rivangare.
Nemmeno Itoudis è riuscito a tenerlo dentro.
Splende adesso a Monaco perché erano partiti senza ambizioni, e perché ha trovato un allenatore che gli ha dato in mano le chiavi e tutto il resto, dopo averne bruciato un altro, sempre a Monaco.
Un genio del basket, MJ, e mi fa piacere vederlo giocare così, ma la stagione è lunga e difficile, il ragazzo si perde facilmente, non è detto che resti positivo tutta la stagione, ora che le ambizioni sono cresciute, che in squadra ci sono altri tenori.
Infine: io ho invocato e invoco un sistema di gioco più libero, meno spaventoso per i giocatori che lo devono attuare, perché penso che sarebbe utile a questi giocatori che abbiamo oggi per rendere meglio, oltre che ad essere un gioco molto più divertente.
Ma non è detto affatto, e faccio fatica a credere che, Messina adotterà la briglia sciolta che sembrerebbe tanto necessaria in questo momento di difficoltà estrema.
Non è detto affatto.
E non è quindi roba da Mike James – che infatti non trova posto nelle squadre organizzate e ambiziose, nelle squadre che devono appoggiarsi a un sistema definito e stabile, e se prenderà la sua rivincita, come non è escluso che succeda, sarà perché porta al trionfo una squadra partita col profilo basso e ambizioni nascoste.
Non credo affatto che Messina abbia bisogno di lasciare la panchina a nessuno.
Ha bisogno di tempo per andare incontro ai giocatori che ha scelto, e questi hanno bisogno di tempo per andare verso l’allenatore che hanno accettato.
Non è partito bene l’incontro, fa male a entrambe la parti e a noi tifosi, ma quella del tempo necessario non è una scusa o un ritornello, ma l’evidenza di un risultato che è stato deviato e deve essere rimesso in carreggiata, secondo me.
Quello che intenderà fare Messina per ribaltare l’attuale avversa situazione lo vedremo; i fatti si incaricheranno di giudicare il suo operato, in termini di gioco e risultati, da qui a qualche mese; buon lavoro a lui e, speriamo, buon divertimento, che finora è mancato, a noi
Ho letto un po’ di commenti sia qua che su altri siti con diversi punti di vista anche contrastanti… io sinceramente mi sento di dire solamente una cosa. Sarò banale, e sicuramente qualcuno lo avrà già detto, ma Rodriguez adesso come adesso ci servirebbe come il pane. Vuoi per il carisma, per l’esperienza, per gli infortuni vari sugli esterni e per mille altre cose ma la sostanza non cambia. Speriamo che il tempo risolva tutto.
Anche alla Juve servirebbe ancora Platini
La tua battuta fa acqua da tutte le parti: da Platini sono passati ben 35 anni, e oltretutto è un ex giocatore, mentre il Chacho è ancora un giocatore che fa la differenza e sono passati solo 5 mesi dal suo addio, quindi ci sta che si senta la sua mancanza. Tra tutti i giocatori che potevi citare, hai preso proprio quello sbagliato.
Non sottovaluterei che abbiamo iniziato la stagione con un solo play, nuovo e inattivo da 1 anno, e 2 infortunati nel solito settore. Dopodiche’ penso anche io che le strigliate eccessive e le sostituzioni al primo errore non siano utili soprattutto per un roster in buona parte nuovo e con i problemi che ho detto prima, in certe fasi devi tollerare errori perchè devono ancora “conoscersi”. Indubbiamente Pozzecco – che è perfetto da n 2 con un n 1 come Messina – aiutava a fare gruppo, spesso lo abbiamo visto fare ridere il coach in panca.
Le difficoltà della squadra sono legate sostanzialmente a due cose: 1) le difficoltà ad assimilare i quintetti che prevedono le soluzioni di post;
2) Le difficoltà di Pangos che è tanto forte quanto limitante come giocatore.
Al momento le idee ci sono, l’esecuzione un po’ meno.
Il problema vero è e rimane l’attacco.
Il giocatore che si crea il tiro da solo non c’è, al limite Mitrou Long ma non mi pare abbia il talento di James, e nemmeno quello di Delaney.
Sta pesando tantissimo il momento di forma di Hall e il pessimo apporto di Thomas, dai quali secondo me Messina si aspettava impatto fisico su entrambi i lati.
Mitrou Long ci ha messo le palle e personalità, uno dei pochi ad avere il coraggio di prendersi le responsabilità.
Pangos non è Rodriguez, semplicemente non è quel tipo di giocatore, non gli si può chiedere di farlo.
Forse col Chacho ci eravamo abituati troppo bene.
Servirà un miglioramento davvero importante e non solo graduale, poi vero che al momento il reparto esterni è falcidiato e questo rende complesso dare i giusti equilibri in attacco mentre dietro tutto sommato si è fatto il necessario. È davanti che siamo totalmente fuori giri.
Io penso che al momento il vero problema siano Thomas, che comunque non è stato preso per giocare 30’ ma come garanzia fisica sopratutto per Datome, e soprattutto Pangos, che dovrebbe essere uno dei pilastri ma al momento più che altro fa disastri (la rima è voluta 😅).
Scherzi a parte, giocatore che probabilmente non e al top fisicamente e questa voce ronza da tempo in giro, ma che appunto ha mostrato tutti i suoi limiti in questo momento di condizione precaria. È una liability difensiva, in attacco segnicchia, ma più che altro uscendo dai giochi o punendo l’eccessiva pressione che tutti gli stanno mettendo, tutti gli allenatori di EL, su cui fa onestamente un pò troppa fatica considerando status e taglia.
Il paragone col Chacho (che su una gamba sola valeva 5 dell’attuale Pangos, nonostantela differenza di età) è impietoso, lo spagnolo veniva pressato a 35 anni più che altro per disperazione, ossia per cercare di stancarlo e ridurre i suoi minuti sul parquet o indurlo in qualche scelta azzardata per mancanza di ossigeno, ricordo forse 1 persa in totale di Rodriguez in 3 anni sulla pressione, Pangos ne fa 2-3 anche abbastanza imbarazzanti a partita e questo secondo me ha un impatto disastroso sul gioco perché toglie sicurezza e serenità a tutti quanti. La gestione della palla è sempre stata una nostra forza, quest’anno stiamo andando molto peggio.
Le solite cazzate, caro Follia.
Certe volte basta documentarsi, prima di straparlare, e bisognerebbe trovare un altro modo per sfogarsi.
Chacho Rodriguez – amatissimo da noi tutti, nonostante i confusi come te che pensano che basti nominarlo per acquistare valore personale, scusami se te lo faccio notare – Chacho Rodriguez 2.2, 2.4, 2.0 palle perse di media a partita nelle sue stagioni a Milano, giocando 23, 19, 23 minuti di media a partita.
Kevin Pangos, troppo sottile per essere colto davvero, e troppo recente per essere amato – ma secondo me è solo una questione di tempo – Kevin Pangos 2.3 palle perse a partita in quelle finora giocate da noi, in 28 minuti di media.
Fanno 0,1 palle perse al minuto per il Chacho, 0,08 palle perse per minuto per Pangos.
I tuoi imbarazzi su Pangos, e le tue sensazioni sul Chacho sono quindi del tutto allucinatori, frutto di sensazioni personali, probabilmente frutto di antipatie e simpatie personali, frutto di scarsa conoscenza del gioco, frutto di pigrizia e disinteresse per le conferme statistiche di quella “pancia” che abbiamo tutti.
Ma mi rendo conto, non avevi un cazzo da fare, e hai pensato che fosse tuo diritto spiattellare le tue emozioni, indipendentemente dai fatti, dei quali ovviamente te ne freghi, perché anche tu, come tutti, hai diritto, DIRITTO, di esprimerti.
E perché ti dovrebbero interessare i fatti? Per te conta scrivere, esprimerti.
Citando Cocciante: “povero diavolo, che pena mi fai!”.
Ciao, con simpatia e compassione 😀