Ettore Messina è stato ospite del Festival dello Sport di Trento, per una lunga chiacchierata sull’Olimpia Milano passata, presente e futura. Toccando tantissimi temi ed anche con una sorpresa fatta dal Chacho Rodriguez direttamente da Madrid.
Ettore Messina | La sera dello scudetto
“Quando hai la fortuna di far parte di queste squadre che vincono, è vedere tutti che festeggiano. Son rimasto impressionato dal fatto che, i nostri tifosi, abituati bene, hanno seguito i playoff molto da vicino. Vederli rimanere in campo per più di un’ora a festeggiare mi ha molto colpito, così come le facce dei giocatori, di Armani e dello staff”.
Ettore Messina | La rivincita dopo lo 0-4
“Nicolò Melli durante l’anno ha detto ‘noi non siamo qua per vendicare niente’ però il ricordo di come siamo arrivati a quella serie e di come ci sono passati sopra, era dentro tutti quanti. La sconfitta ti rende ancora più umile di quello che sei: se il talento si abbina al realismo, di solito ottieni i risultati”.
Ettore Messina | Il presidente e la costruzione della squadra
“Questa cosa del presidente… io ho questo titolo, però io faccio l’allenatore. Ho l’ultima parola sulle decisioni dell’aspetto sportivo, quindi dal GM ai ragazzi dell’ufficio mi riservo l’ultima parola. Poi non è che, durante la quotidianità, mi faccio gli affari degli altri. Però ho chiesto di essere sempre informato e di poter dire no. Avendo persone di grande affidabilità, sarà capitato tre volte l’anno. Così non si creano quelle zone grigie, un modo che aiuta tutti a prendersi le sue responsabilità.
Noi in Italia abusiamo del concetto di squadra vincente e allenatore vincente. In cui solo chi vince lo è e gli altri sono degli stupidotti. Non è così, il concetto di vincente si configura con quelli che hanno la capacità di giocare al massimo delle loro possibilità. A volte è sufficiente ed altre no, ma vai sempre a casa con la coscienza tranquilla. In questo senso, la nostra Nazionale è stata vincente, anche con la sfortuna dei due liberi sbagliati. Senza Simone Fontecchio non saremmo stati dove eravamo, è la parte crudele dello sport. L’Italia ha fatto un campionato in crescendo e c’è un futuro per questa squadra. Lo stesso voglio che sia per Milano.
Cerchiamo prima di prendere persone che condividano questo modo di vedere le cose, poi ci vuole anche un po’ di fortuna di metterci assieme. La famosa chimica non è legata a mangiare le pizze assieme, ma avere la responsabilità in campo. Anche se delle volte non basta”.
Ettore Messina | Il tatuaggio dello scudetto
“Sono quelle cose che fai con i figli e per i figli. Ha l’età in cui gli ormoni vengono fuori dalle orecchie, prima dei playoff ci parlavamo e una mattina, mi diceva adesso bisogna vincere. ‘Filippo, loro hanno aggiunto Hackett e Shengelia, sono una squadra complicata, più forti dell’anno scorso. Ero preoccupato. Lui era sicuro, ed ha detto: ’Si vince. Se lo facciamo, ti fai un tatuaggio’. Io gli ho detto così. Finisce la partita, lui corre ad abbracciarmi e mi dice ‘domani tatuaggio’. Sono andato con lui, però alla fine non mi dispiace perché di questo scudetto ci resta il fatto di averlo vinto bene, aver superato momenti difficili, esserci avvicinati alla terza stella, in più personalmente la prima volta per me era il 1993 e sinceramente mi sono fatto un piccolo festeggiamento personale perché sono tanti anni che alleno e mi sento di poter dare ancora una mano alla squadra”.
Ettore Messina | Il mercato e la scelta dei giocatori
“Di quelli che abbiamo provato a prendere, devo dire che abbiamo avuto poche discussioni. Il giocatore di un certo livello che la apre, vuol dire che è interessato a venire. È stato più complesso identificare quali giocatori ragionevolmente potevano venire da noi, pur giocando in una squadra ad alto livello. Per il nome del proprietario, la città, quello che abbiamo fatto o i compagni. Strada facendo abbiamo deciso di ignorare alcuni grandi campioni, anche per non sentirci dire un no.
Abbiamo un paio di persone che si preoccupano di fare lo scouting, poi noi abbiamo i nostri contatti e vieni a sapere se è uno che si comporta in una certa maniera o se ci sono problemi gli va via la testa. Poi gli errori li abbiamo fatti anche noi, però non abbiamo preso alcuna testa di rapa. Gli errori sono stati tecnici e non di personalità”.
Ettore Messina | Melli e Datome
“Sono come Jack Lemmon e Walter Matthau. Sono giocatori importanti, due persone che hanno la capacità di tenere assieme tutti quanti e di essere ascoltati, al di là del giocare bene o male. Questi sono per me i leader nello sport. Poi ci sono stili diversi, quelli che guidano i compagni in un modo più rigido, altri con un’occhiata ed altri più positivi. Sono due persone che non hanno problemi a dirmi la loro opinione e dirmi ‘secondo me è meglio così o tizio è meglio farlo giocare’. E io li ascolto”.
Ettore Messina | Il doping ed i momenti difficili del 2022
“I momenti difficili siamo stati quando abbiamo avuto due giocatori trovati positivi al doping. Una volta per una coincidenza sfortunatissima, nel caso di Moraschini, ed una con una responsabilità importante, nel caso di Mitoglou. Due momenti difficili, perché non è una cosa bella. Ne siamo usciti con la certezza che tutti quanti nel club avevano fatto quello che dovevano fare, soprattutto i medici nell’informare i giocatori sui medicinali da prendere a casa. Per non dubitare di uno o dell’altro. Siamo riusciti a non avere crepe all’interno e tra lo staff medico ed i giocatori. Episodi del genere possono distruggere. È stato un momento importante di solidità interna.
Poi ci sono stati gli infortuni, come quello di Melli nei playoff di Eurolega. Lui ha saltato tutta la serie con Reggio, poi rientrato piano piano contro Sassari, in una serie complicatissima. Essere riusciti a superarli come gruppo e società ci ha dato la forza di superare momenti difficili tecnici, come quelli che ti offrivano le nostre avversarie. Perché abbiamo affrontato e battuto tre squadre forti per vincere lo scudetto, questo ci ha dato ulteriore soddisfazione alla fine”.
Ettore Messina | La paura della sconfitta
“Io sento troppo la sconfitta come un fallimento personale e cerco di non trasferirlo sui giocatori, ma purtroppo lo faccio. So che non è facile giocare per me come allenatore, quindi un giocatore deve avere un certo tipo di forza che è poi quella che tutti abbiamo bisogno quando andiamo in campo. Quando inizi ad averne 5-6-7 in squadra… Io so che la mia squadra è preparata quando entra in campo, ma ho sempre la paura succeda qualcosa di negativo. Però quando vedo i bicipiti di Hines uscendo dal tunnel degli spogliatoi, sono un po’ più tranquillo”.
Ettore Messina | La sorpresa del Chacho Rodriguez
A sorpresa, è arrivato un video messaggio di Sergio Rodriguez: ‘Siamo stati tre anni meravigliosi assieme, ho imparato tanto. Ti auguro il meglio. Ci vediamo presto’
“Una bellissima sorpresa. È stato il giocatore che ha dato un’inversione di tendenza. Con l’idea di competere nel campionato italiano, ma soprattutto in campo europeo. L’Eurolega era una competizione dove puntare ai playoff e alle Final Four e non solo una competizione dove fare qualche exploit. Lui ha cambiato anche in meglio il livello di esigenza nelle piccole cose e ci ha fatto divertire tutti. Peccato abbia vissuto più della metà di questi anni senza pubblico”.
Ettore Messina | Le attese per l’Eurolega 2023
“Andrà gestita la squadra con grande maturità, visto che siamo in 16. La squadra è più profonda, ha una dimensione di gioco interiore mai avuta negli anni, si sono aggiunti Voigtmann e Thomas, Tonut può crescere e darci una profondità di squadra, soprattutto in Italia, ma anche internazionale. Poi siamo ansiosi di vedere come Pangos può sostituire Rodriguez. La squadra potrebbe avere una competitività di un certo livello, poi la competizione è durissima e può succedere di tutto. Vero che non ci sono le tre russe, ma c’è stata una diaspora che ha rafforzato le altre. Ci sono tante pretendenti. Poi alle Final 4, il nostro sogno, può capitare di tutto. Però il vero scoglio è fare i playoff e cercare di arrivarci al meglio.
Fondamentale per il nostro campionato avere un’altra squadra in Eurolega, la Virtus. La LBA è migliorata moltissimo nei tre anni in cui sono stato qua. Faccio un nome, il lungo di Varese Caruso, che potrebbe diventare un giocatore importante. Sono ragazzi che due o tre anni fa non sapevamo che faccia avessero. Lo dico anche egoisticamente, perché ora è anche più equo il duello. L’Eurolega è durissima e almeno la condividiamo. La competitività del campionato è ora riconosciuta da tutti all’estero, questo è importante”.
Ettore Messina | E se non fosse stato allenatore?
“Mi ero impegnato a prendere la laurea, credo mi sarebbe piaciuto fare l’insegnante. Non so a che livello, però l’idea era quella”.
Ahahaha, mi limiterò a sottolineare le parole del nostro presidente e allenatore, un uomo di sport da decenni, un uomo che ha sempre dimostrato di volere costruire e di essere capace di farlo.
Leggere come un uomo del genere pensa, secondo me è molto importante.
Sull’obbligo di vincere:
“Noi in Italia abusiamo del concetto di squadra vincente e allenatore vincente. In cui solo chi vince lo è e gli altri sono degli stupidotti. Non è così, il concetto di vincente si configura con quelli che hanno la capacità di giocare al massimo delle loro possibilità. A volte è sufficiente ed altre no, ma vai sempre a casa con la coscienza tranquilla”.
Sulla differenza tra il caso Moraschini e il caso Mitoglu:
“I momenti difficili sono stati quando abbiamo avuto due giocatori trovati positivi al doping. Una volta per una coincidenza sfortunatissima, nel caso di Moraschini, ed una con una responsabilità importante, nel caso di Mitoglou”.
Bene, ovvio è che questi due passi da te riportati non serviranno a ricondurre sul giusto sentiero coloro che in questo blog hanno un idea diversa sia sul concetto di vincitore-vincente-vittoria, e sia quelli che, non avendo mai peccato in vita loro, vogliono fare la morale al mondo intero, e guarda un pò, in entrambi i casi, sono gli stessi individui, ma guarda un pò!
Se io pecco nella mia vita privata non danneggio nessuno se non me stesso; al contrario Moraschini ha danneggiato la nostra società e mi pare che anche Messina l’abbia sottolineato quando dice “Episodi del genere possono distruggere”.
Ma è tanto difficile capire la differenza che c’è tra vita privata e pubblica?
Ma no Palmasco!! L’hai capita al contrario!! Gli sfigati perdenti fifoni non sono più solo i quattro di questo blog…adesso c’è anche Messina! Siamo in cinque!!
Il problema è che ci sono persone che nella vita non vincono mai, quindi vivono vicariamente lo sport come realizzazione dei loro desideri competitivi. Bene che un professionista come Messina ogni tanto torni su questo punto (non è infatti la prima volta che lo dice).
Infatti ha dichiarato che abbiamo avuto due giocatori trovati positivi al Doping, quindi significa dopati. Che poi parla di coincidenza sfortunata per Moraschini e responsabilità importante per il greco non cambia molto la sostanza, se non nella pena poiché Moraschini si è beccato un anno di squalifica per doping e il greco riceverà una squalifica più lunga per doping. La coincidenza sfavorevole di Moraschini non gli ha evitato di essere scaricato dalla società, in primis da
Messina. E come ha sottolineato Messina
“Episodi del genere possono distruggere”.
Oppure quando dice “Due momenti difficili, perché non è una cosa bella” ed è stato fin troppo gentile verso i due dopati perché per il ruolo che ricopre non poteva andare giù pesante.
Se decidi di sottolineare le parole di Messina, fallo integralmente e non solo la parte che ti fa più comodo. Ma tu sei abituato a fare questo giochetto 😤
Siamo molti di più, in realtà i quattro gatti del se avanzo seguitemi.. sono loro, la maggior parte dei tifosi che scrive qui sa accettare sconfitte e godere vittorie alla grande.
Anch’io sottolineerei i passaggi indicati da @Palmasco. Aggiungo anche quanto detto sulla prossima EL. È indubbio che noi ci siamo rinforzati, sulla carta, ma l’Efes, già campione, ha fatto altrettanto. Real e Barcellona sono stabilmente tra le prime. L’Oly, già forte lo scorso anno, si è rinforzato ed anche il Pana sembra essere uno squadrone. In più c’è l’incognita Monaco e ci sarà qualche sorpresa positiva tra le altre. Insomma: si preannuncia una stagione splendida ed equilibrata.
Belli anche il passaggio in cui il Coach dice di tener conto delle opinioni di Melli e Datome.
Infatti ha dichiarato che abbiamo avuto due giocatori trovati positivi al Doping, quindi significa dopati. Che poi parla di coincidenza sfortunata per Moraschini e responsabilità importante per il greco non cambia molto la sostanza, se non nella pena poiché Moraschini si è beccato un anno di squalifica per doping e il greco riceverà una squalifica più lunga per doping. La coincidenza sfavorevole di Moraschini non gli ha evitato di essere scaricato dalla società, in primis da
Messina. E come ha sottolineato Messina
“Episodi del genere possono distruggere”.
Oppure quando dice “Due momenti difficili, perché non è una cosa bella” ed è stato fin troppo gentile verso i due dopati perché per il ruolo che ricopre non poteva andare giù pesante.
Se decidi di sottolineare le parole di Messina, fallo integralmente e non solo la parte che ti fa più comodo. Ma tu sei abituato a fare questo giochetto 😤
Messina è una persona di sport intelligente con una lunga storia di vittorie e sconfitte e qui esprime concetti profondi sul senso di “vincente”. Troppo profondi?
Poi ci sono i capri espiatori su cui sfogarsi: ultimamente il Poz ora abbiamo Moraschini e chi sarà il prossimo?
Grande Messina, come sempre.
Se solo si presentasse anche alle elezioni domenica 😉
Mi toglierebbe tutti i dubbi 🙂
MIR, come buttare in vacca un tentativo di riflessione, invece, come ampiamente previsto, inondi il thread di “arguti”, anche doppiati, commenti…..vuoi vincere facile: uno contro tutti, la specialità della casa
La tua non mi sembrava proprio una riflessione…