Ettore Messina, dalle colonne di Repubblica, si spoglia degli abiti da head coach per affrontare il tema ambientale: «La Natura si ribella ma la politica pensa ai seggi. Serve un gioco di squadra».
Il condottiero dello scudetto di Olimpia Milano si definisce «solo un ignorante spaventato che cerca di informarsi», e viene chiamato in causa nell’intervista di Cristina Nadotti dopo aver posto la sua firma sulla petizione “Green&Blue”, una lettera aperta redatta da scienziati del clima.
Ettore Messina parla di «dovere civico. L’iniziativa non è venuta da persone qualsiasi, è nata da chi ha competenze specifiche in ambito climatico e si assume da anni la responsabilità di metterci in guardia su quel che sta succedendo».
Una percezione diretta: «Mi chiedo come si possa relegare in secondo piano, o ignorare, quel che sta accadendo. Come si fa a restare indifferenti e non percepire la rapidità con cui cambia il clima intorno a noi? Come non vedere la siccità che prosciuga i nostri fiumi, i ghiacciai che si sciolgono, o l’acqua dei mali delle nostre vacanze sempre più bollente? Mi sembra evidente che non è più il momento di fare polemiche, è il momento di trovare una soluzione comune».
Missione non semplice se accordata all’attuale situazione politica del nostro paese, ai primi passi della campagna elettorale: «Noi elettori ci aspettiamo programmi e invece il dibattito si sviluppa soltanto sulle persone da includere nelle liste e le coalizioni. Davvero drammatico, sento proposte velleitare fatte per prendere qualche voto. Io non ho le competenze per dire cosa andrebbe fatto per il clima, ma per questo l’appello degli scienziati che si mettono a disposizione della politica mi sembra così importante».
Ettore Messina pone così l’accento su “insieme”: «È indispensabile una visione d’insieme, in questo momento più che un partito dichiaratamente ambientalista ci vorrebbe la convergenza di tutti gli schieramenti sulla crisi climatica».