La Visione del Guazz – Il cuore grande di Milano

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Sarò stringato: la quarantena mi ha salvato la vita perché io una partita così, live, al Forum, non sono in grado di gestirla

Sarò stringato: la quarantena mi ha salvato la vita perché io una partita così, live, al Forum, non sono in grado di gestirla senza finire dritto al Monzino già in arresto cardiaco – in questo caso al 40′ – o diretto in campo senza vestiti – in questo caso post-overtime -. Milano ha vinto con pieno merito: 9 effettivi di cui 4 con tipo due allenamenti nelle gambe e 9 assenze avrebbero scoraggiato chiunque e invece la squadra ha condotto ampiamente la gara per circa 43′ su 45”. E ha vinto solo al supplementare perché, in palese debito d’ossigeno per rientrare in fretta in difesa, Bologna ha potuto giocare gli ultimi 3′ una sorta di run & gun molto “MikeD’Antonesca” nella serata benedetta di un enorme tiratore come Belinelli… Curioso lo stile di gioco di questa Virtus: non difende nemmeno per sbaglio – né a zona, né a uomo – e tira tutto quello che c’è senza coscienza e rimorso. Si coglie perché può vincere una qualunque gara in rimonta da -15 e perché può perdere una qualunque gara in rimonta da +20.

Milano ha dimostrato un cuore grande come un grattacielo di Silver Spring, luogo che ha dato i natali all’eroe di serata che tutti avremmo pronosticato: Jerian Grant. Aveva la fiducia di tutti noi, da sempre, mai criticato, sempre incitato! Comunque questa partita conta meno di zero perché esistevano troppe variabili dopo le quarantene, le troppe defezioni per entrambe, i pochi allenamenti nelle gambe tutti insieme. Di buono c’è che Milano ipoteca il primo posto nelle Final Eight e mette due W di vantaggio da gestire in chiave playoff per il fattore campo.

Da studiare e replicare a spot la soluzione di Melli su Teodosic: ho visto troppi raddoppi dei compagni che hanno disequilibrato quel tipo di difesa lì ma non mi pare che il giocatore più pagato e nervoso del campionato abbia avuto una vita facile contro il capitano azzurro: chiaro che quando ci sarà Delaney Milano avrà un marcatore più “competente” ma avere più armi è sempre cosa utile. E visto che ci saranno, presumo, almeno altri 5 confronti con la Virtus è sempre meglio poter variare il piano tattico. Cosa che, con la storia dei tre lunghi – prima era Ricci, ora è Melli – l’Olimpia sembra a suo agio provare.

13 thoughts on “La Visione del Guazz – Il cuore grande di Milano

  1. Molto interessanti le chiavi tattiche trovate per ovviare ad una situazione di grande emergenza ( che poi per commentatori e stampa embedded i problemi sembravano esserci solo per Bologna, ma noi siamo superiori a tutto ciò, e a me va bene che certi livelli infimi di polemica non ci sfiorino, poi aspetto a gloria le prossime dichiarazioni dei vari Bonamico&co). Confermiamo di avere una spiccata personalità, ed è questo che fa la differenza, non certo una rimessa contestata piuttosto che il fallo su Tarc o il polpastrello di Melli che forse sfiora la palla a 0.1 secondi dalla sirena dei 24. Nonostante l’orario, non è stata certo una partita da merenderos, piuttosto Gandini e Petrucci meditino sul fatto che il top del basket italiano non solo abbia avuto un orario infausto, ma neanche ci sia stato dietro da parte di Lega e Federazione un lavoro di stimolo, visibilità e sostegno nei confronti di una partita del genere. Ora a testa alta contro Gazprom, nella speranza che a Gennaio si riesca a vedere almeno qualche partita, prima di un blocco dei campionati che in questa fase a me parrebbe doveroso.

  2. In un italiano un pelo meno corretto e con errori di battitura da T9 sparsi qua e là avrei potuto scrivere io il commento di Marco De Mattia, tanto sono d’accordo.
    Aggiungerei che personalmente in Grant ci ho sempre creduto perché solitamente non mi fermo alle apparenze e che, contrariamente a quanto sostiene Baraldi, non per motivi economici dovranno essere sospesi i campionati .

  3. Le attenuanti concesse a Milano quali assenze e i pochi allenamenti li concederei anche a Bologna che era più o meno nelle nostre stesse condizioni. Alle partite di regular season bisogna dare il giusto valore perché quelle che contano veramente sono quelle dei play-off. Anche l’anno scorso stracciammo la Virtus Bologna in entrambe le sfide della stagione regolare per poi soccombere senza appello in finale di LBA.

      1. Vedo che sei preparato sui forum delle altre squadre per cui mi sa tanto che chi ha sbagliato forum sei proprio tu!!!!

    1. L’avevo scritto prima del match che sarebbe stata una partita falsa, non decisiva, per le assenze su entrambi i lati e per la situazione in generale. Però vincere fa sempre piacere.
      Io resto dell’idea che a ranghi completi questa Virtus ha tutto per farci male ed essere superiore, specie giocando più gare di un’ipoteca finale o una serie play off. E poi sono loro i campioni in carica.

      I tre lunghi in campo sono stati un’esigenza dalla quale lo staff ha trovato forse un’arma in più. Questo è l’aspetto tecnico più rilevante, direi.

      1. Io, al contrario di molti e forse invaso dal tifo, continuo a non capire come si possa pensare che il roster di Bologna sia superiore a quello di Milano. E’ sicuramente di alta qualità e certamente ci daranno filo da torcere, soprattutto in una gara su più partite ma se confronto i due roster continuo a non capire come si possa dire che siano più forti ! A meno che si consideri Jaiteh meglio di Hines o Alibegovich meglio di Melli. I nostri 6 stranieri sono più forti dei loro 6 Melli, Datome e Ricci possono costituire un trio di italiani sufficientemente qualificato per controbattere Belinelli, Pajola e Ali. Ma poi questi sono discorsi da testiera, conta il campo, la condizione, il momento, Però io resto dell’idea che siamo più forti. Riguardo alla partita di ieri, al netto delle assenze da entrambe le parti (credo che comunque Olimpia fosse messa molto peggio) c’è stata una netta supremazia di squadra per almeno tre quarti. Bologna è rimasta in partita per Teo e Beli (campioni immensi) che con le loro giocate hanno permesso alla Virtus di rientrare in partita.

  4. Partita che non fa testo, per le tante assenze, non ultima, l’assenza di intensità difensiva, che indica lo spessore di un confronto

    Grant, fino ad un certo punto ha fatto gridare al miracolo, poi, è tornato quello che abbiamo conosciuto fino ad ora; ed è strano che si sia perso, abbia cioè perso la fiducia in se stesso, ben prima del drammatico 0/2 ai liberi nel finale, non riuscendo più a gestire se stesso e le scelte da fare in campo, in una serata che avrebbe dovuto confortare lui e…..noi, sancendo, di fatto, la sua non affidabilità

  5. Se la matematica non è un’opinione a Bologna mancavano 4 giocatori a Milano 9.
    Se poi non credi alla formazione dell’Olimpia racconta ciò che vuoi sulle ipotesi, staremo a vedere chi performa meglio a ranghi completi. E se per congiunzione astrale lo scorso campionato ci hanno battuto non è che ogni 2×3 lo devi evidenziare. L’avremo l’onta e dopo ne riparliamo.
    Il ritorno di Gaetano provoca da subito un’altro nome da non leggere.

  6. Mi pare che Milano abbia venti giocatori e la Virtus qualcuno in meno. E dunque, se togliamo Udoh e Abbas, che non torneranno proprio, e togliamo Mannion, Cordinier, Hervey e Tessitori, chi ci è rimasto? Un quintetto con Pajola e Alibegovic da titolari e una panca con Belinelli, ma gli altri Ruzzier, Tyshon e Sampson (Ceron non gioca mai). Credo che con due giocatori di 35 e 36 anni spremuti per 40 (45) minuti e gli altri nulli ci fosse poco da fare. Milano ha meritato, ma le circostanze sono state fondamentale: magari il 3 + 1 di Teodosic e le ultime due decisioni per la rimessa a senso unico – la seconda è delirante – avrebbero potuto spostare l’ago della bilancia. Ma questo fa parte del gioco.

  7. Mi auguro che si possa arrivare ad una nuova finale Virtus Olimpia e vedremo come finirà.
    Io resto della mia idea: con il 6+6, loro sono più completi.

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