Paolo Bartezzaghi: Milano soffre, servirebbe una riflessione sui calendari

Paolo Bartezzaghi firma su La Gazzetta dello Sport il suo editoriale dal titolo: «Campionato ed Eurolega: lo sforzo è eccessivo»

Paolo Bartezzaghi firma su La Gazzetta dello Sport il suo editoriale dal titolo: «Campionato ed Eurolega: lo sforzo è eccessivo».

Milano soffre con Cremona e con Treviso. La squadra più forte della Serie A paga in campionato quanto spende in settimana in Eurolega dove sta giocando ali livello delle migliori. 

Come se fosse in Nba, scende in campo spesso tre volte alla settimana, viaggi compresi. Ne guadagna il campionato in termini di incertezza, quando l’Olimpia è costretta a rifiatare e a far risposare qualcuno. Non ne guadagna la preparazione soprattutto fisica dei giocatori. 

L’Olimpia ha un gruppo di 15 atleti: di questi, circa la metà si è già dovuta fermare per infortuni, quasi tutti muscolari. Una riflessione sui calendari prima o poi sarebbe da fare. 

Anche se a livello internazionale Eurolega e Fiba parlano due lingue diverse. Tanto in campo poi ci vanno i giocatori.

7 thoughts on “Paolo Bartezzaghi: Milano soffre, servirebbe una riflessione sui calendari

  1. Basterebbe che la LBA togliesse le restrizioni di nazionalità e ammettesse rose più ampie poi un’oculata gestione farebbe il resto.

  2. Che sia necessaria una riflessione sui calendari sono d’accordo.
    Che Milano soffra, ahahahahahahahahahahahahahahaha

  3. Mi pare che a soffrire sia la Virtus con i turni singoli di Eurocup, sta schiantandosi in campionato. È il tema della sostenibilità e del dimensionamento, non della fatica. Mesi fa Stavropoulos invitò educatamente Virtus e Reyer a venire in Eurolega, ma nei fatti le stava elegantemente sfanculando. Il messaggio era chiaro:” Provate a salire di livello, vedete che schiantate e ve ne state zitte finalmente”. Il tema è quello della guerra per denaro tra FIBA ed Euroleague, con in mezzo le finestre per le nazionali che fanno ridere. Il sistema basket sta implodendo e non è che con le licenze fisse o le minacce di sospensione si va tanto lontano. Poi Olimpia con Armani si sostiene sia per la ricchezza di budget, sia per la professionalità del business plan, ma la realtà del basket è più ricca di Toti che di Armani, diciamocelo chiaro.

  4. Non ho mai capito e mai capirò un appassionato di uno sport che chiede di vedere meno partite. Ci fossero straordinari ed evidenti problemi lo capirei, ma così come stanno le cose non lo capisco.

  5. Si sapeva dal principio che sarebbe stata una stagione molto particolare, speriamo che sia l’ultima in questo senso. Si e’ voluto provare a giocare e tenere aperta la stagione comprimendo tutto il possibile leghe, nazionali e EL fino allo spasimo, guardate il macello che è seguito alla nevicata di Madrid, evento peraltro non nuovo poiché già due anni fa erano rimasti a Istambul. Però con dei calendari meno compressi la partita di LBA era stata spostata di un giorno mi pare. L’unico errore a mio avviso è stat la nuova formula di Supercoppa, giocando a porte chiuse non aveva senso quel filetto di partite, potevano semmai valere per il campionato.

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