Kyle Hines ha rilasciato nei giorni scorsi una lunga intervista a sport24.gr, sito leader in Grecia. Tanti i temi trattati, ecco alcuni passaggi.
SULLA SITUAZIONE IN NEW JERSEY
«Più o meno come nel resto del paese. La comunità afroamericana vuole vedere il cambiamento. Per noi, per i nostri figli. L’uguaglianza, l’eliminazione del razzismo dalla società, è un qualcosa che tocca tutti, negli Stati Uniti».
SU DONALD TRUMP
«Il problema esiste da decenni. Non è emerso all’improvviso con Donald Trump né è stato eliminato con Barack Obama. Ok, con Trump le cose sono peggiorate, è uomo estremista che aumenta la divisione sociale.Tuttavia le difficoltà della nostra comunità son quotidiane, se guardiamo al passato è ovvio che ci siano stati dei miglioramenti. La cosa buona della tecnologia sta nella possibilità di condividere un problema».
SUI SOCIAL
«Oggi tutti possono recepire un messaggio sul cellulare. Percepire, comprendere le dimensioni di un problema. Così cresce il concetto di consapevolezza sociale. Se penso alle manifestazioni negli USA, i social media hanno acceso la scintilla, hanno mobilitato le persone. E questo è necessario al cambiamento».
SUL VOTO
«E’ la cosa più semplice per realizzare un cambiamento. In questo senso, dipende da noi, e anche chi è all’estero può partecipare, assicurarsi che la sua voce sia ascoltata. Se vuoi un cambiamento, devi dimostrarlo».
SULLA BOLLA
«Hanno lasciato moglie, figli, famiglie. Bisogna pensare a come si sentano sapendo di non poter difendere i loro cari. Questo genera insicurezza e stress. E non possono neanche manifestare. Devono però utilizzare le loro piattaforme e le tv per diffondere un messaggio».
SU EUROLEAGUE
«Razzismo e discriminazione razziale non sono un problema solo degli USA. E’ una questione globale, i giocatori di EuroLeaue possono quindi fare il loro come i giocatori Nba».