Messina: Prima pensiamo a riprendere una vita normale, poi allo sport

Il coach biancorosso è intervenuto a Radio24 per parlare della situazione attuale: “Ora pensare di tornare a giocare in tempi brevi è impossibile”

Il dramma legato al Coronavirus sta cambiando le nostre vite e, ovviamente, anche quella degli sportivi. Non si gioca, non ci si allena, non si ha un calendario, un momento mai vissuto nella storia recente dell’umanità. Un periodo durissimo, in cui sono tutti coinvolti: ne ha parlato Ettore Messina, intervenuto in diretta alla trasmissione radiofonica Tutti Convocati di Radio 24.

Il coach biancorosso è ripartito dall’intervista rilasciata ieri ad Espn: “C’è molta curiosità negli Stati Uniti per cosa sta avvenendo nel nostro Paese. Noi dobbiamo essere grati ai medici ed a chi sta lavorando per noi, il grosso della popolazione sta rispettando quanto chiesto dal Governo, mi pare che anche gli scontri politici sono almeno limitati. Questa è l’unica strada da seguire. Qualche settimana fa non ci eravamo resi conto, anch’io, della gravità di quanto stava accadendo“.

Il Coronavirus, l’Olimpia Milano e la quarantena

L’Olimpia Milano è in quarantena, visto che la squadra ha giocato contro il Real Madrid, dove è stato trovato positivo Trey Thompkins.: “In questo momento pensare alle partite o al campionato è difficile. Ora quando è finita la quarantena, il tema sarà vedere se è il caso di lasciar andare a casa i giocatori nel senso di farglielo fare nel modo più sicuro possibile, ora non è facile raggiungere le famiglie in altri paesi stranieri“.

Per pensare al campo ci sarà tempo: “Poi vedremo più avanti cosa decideranno lega e federazione. Ora pensare a tornare a giocare in tempi brevi è impossibile. Avremo davanti settimane, se non mesi, di questa situazione. Poi vedremo“.

La gestione in Europa e negli Stati Uniti

Si parla di come è stata gestita la situazione in NBA: “Non per fare l’esterofilo, ma l’NBA, ancora una volta, ha deciso in una notte. Sicuramente si era letto che, già da qualche giorno, avevano contattato i proprietari ed avevano un piano ben preciso. Hanno dato istruzioni ben precise ai giocatori, con un protocollo molto preciso. Ma anche in Italia non possiamo lamentarci di niente. Come è stato gestito, anche come pallacanestro, è stato fatti con celerità“.

In Europa? “Credo che la gestione degli organismi europei, è stato il riflesso della società civile. Tutti pensavano fosse un problema italiano e non potesse espandersi. E tutti pensavano di poter continuare a giocare. Nel momento in cui sono stati toccati hanno reagito. Forse con una visione un po’ più complessiva si poteva decidere prima. Ma ora sono solo chiacchiere“.

Il Coronavirus ed il futuro

Si parla anche un po’ del futuro, quando questa emergenza sarà finalmente finita: “Ora bisogna sedersi attorno ad un tavolo e pensare a come si potrà riprendere, quando si potrà e senza fretta. Lo sport è aggregazione, non ha senso affrettare la ripresa pensando alle porte chiuse“.

Prima bisogna pensare alle persone che devono riprendere una vita normale, poi si penserà allo sport. Ovviamente sono consapevole ci siano degli scenari economici importanti. Dopo questa cosa, nulla sarà come prima. Purtroppo stiamo usando parole come guerra, ci sono persone che muoiono, lottano non in trincea ma negli ospedali, aziende in crisi…“.

One thought on “Messina: Prima pensiamo a riprendere una vita normale, poi allo sport

  1. “Qualche settimana fa non ci eravamo resi conto, anch’io, della gravità di quanto stava accadendo“..più o meno.è lo stesso pensiero di Gallinari anche se scritto con altre parole ma la sostanza è la stessa per le quali è stato criticato però se dette da Messina hanno un.altro valore…

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