Andrea Cinciarini, capitano di Olimpia Milano, protagonista di «Uomini e Canestri», la rubrica su Repubblica-Milano di Luca Chiabotti.
Come tutti viviamo questo momento con grande preoccupazione per le nostre famiglie, vista la situazione che sta peggiorando non solo in Italia ma in tutta Europa. Noi giocatori siamo gli ultimi a sapere le cose e non sta a noi dire cosa si può fare o no, ma sospendere l’attività è la cosa migliore per preservare la salute di tutti. Poi vedremo cosa decideranno le autorità e noi faremo il possibile
Purtroppo le notizie dicono che i casi aumentano dappertutto, non è solo un problema di Milano. Abbiamo visto i giocatori del Real arrivare e ripartire in giornata e con la paura di essere qui, le autorità greche che bloccano i voli per il Nord Italia e l’Olympiacos, non si sa, se vai in trasferta in certi Paesi, se poi ti fanno tornare a casa.
I casi di partite a rischio aumentano in tutto il continente e c’è da chiedersi che senso abbia far giocare le squadre preoccupate e con la testa altrove, in situazioni differenti, a porte aperte, chiuse, in campo neutro, che condizionano le prestazioni e i risultati. Ecco perché crediamo, io e i miei compagni con cui ho parlato, che sarebbe meglio sospendere l’attività fino a quando la situazione medica generale non migliorerà
Io mi ritengo fortunato, sono a casa con la mia famiglia. Esco per allenarmi e per fare le cose strettamente necessarie. Quelli che si stanno davvero sacrificando per tutti noi e vanno ringraziati sono i medici, gli infermieri, le persone che combattono in prima linea per la nostra salute
La nostra vita è cambiata, non possiamo fare altro che seguire le regole per il bene di tutti
Il tiro di Micov è stata la ciliegina sulla torta di una partita vinta da tutta la squadra. Nelle ultime gare non avevamo mai mollato ma i risultati non sono arrivati per una serie di errori che ci accompagnano dall’inizio della stagione, come il non attaccare o difendere in cinque
A Valencia dovevamo chiudere la gara sul +5 a un minuto dalla fine, ci siamo ritrovati a – 4 quando ne mancava uno al termine del supplementare. Ma ce l’abbiamo fatta e la gioia e l’abbraccio tra noi alla fine è stato qualcosa di liberatorio per tutti.
Quella partita ci ha dato lo spirito per essere protagonisti nella volata playoff, ora che ci ritroviamo in otto squadre in 4 punti con tre posti disponibili. Per questo la gara con l’Olympiacos è fondamentale. Ma penso, anche, che sia meglio non giocarla adesso. Nessuno di noi vuole finire qui la stagione, credo ci sia la possibilità di recuperare le partite più avanti. Sarà ancora più bello perché vorrà dire che l’emergenza è finita
Parole di grande responsabilita’