Massimo Pisa analizza il momento di Olimpia Milano per Repubblica-Milano.
Gli sprint di febbraio sono altra cosa dalle logoranti maratone di maggio, e non sarà dalla stordente delusione di Pesaro che verrà giudicata la stagione di Ettore Messina e della sua banda
Il problema, all’ottavo scivolone entro i confini italici, è che perdere non assomiglia più a eccezione e a onta da evitare per qualunque motivo, ma sta diventando per qualcuno un’eventualità mentalmente “accettabile”. Qualcosa che “ci sta”
Ma chi doveva imprimere il marchio, e cioè Scola e Rodriguez, i due volti più riconoscibili del nuovo corso, per un motivo o per l’altro sta faticando oltremodo a trasmettere la propria scienza
Il Chacho vive un momento di ansie che si tramutano in scelte scellerate, quando invece servirebbe leadership calma. Se le alternative sono le evanescenze di Nedovic e Brooks, o i singhiozzi di Roll e Della Valle (Sykes e Gudaitis sono giustificati per contingenti zoppie), è fatale che l’arsenale Armani si svuoti troppo in fretta, anche in partite sottoritmo
Ottimo pezzo dell’ottimo Massimo Pisa!
Quanto mi manca il tuo #OlimpiaMente…
Chacho non è ansioso solo non gli piace perdere, e qualche volta si fa prendere la mano
Si parla di Scola e Rodriguez e si dimentica Micov.
Si citano Nedovic e Brooks in pieni recupero da infortunio.
Probabilmente si scrive perche’ si deve. Si parli del rendimento degli italiani e non si castighino Luis e Sergio per qualche gara non al massimo.
Si parli delle scarse difficolta’ offensive, delle poche opzioni per i lunghi, per le difficolta’ del gruppo. Allora possiamo anche condividere. Troppo facile dare la colpa a due giocatori che faticano quanto il coach a dare tranquillita’ ai compagni.