Ottimismo Goudelock, certezza Cole: alla Yad Eliyahu non dovrebbe mancare proprio nessuno

Impegno alle ore 20.05 in quel di Tel Aviv per l’Olimpia Milano, che cerca il secondo successo in fila in EuroLeague. La squadra ha lasciato Milano alle 11.50 del primo novembre, con tredici giocatori al seguito di coach Simone Pianigiani: Andrew Goudelock, Vladimir Micov, Mantas Kalnietis, Simone Fontecchio, Kaleb Tarczewski, Andrea Cinciarini, Marco Cusin, Awudu Abass, Amath M’Baye, Jordan Theodore, Cory Jefferson, Dairis Bertans e Arturas Guidaitis. Out Zoran Dragic, Andrea La Torre, l’infortunato Patric Young e Davide Pascolo. Nel caso del “numero 7”, evidente la volontà del coach biancorosso di gestire gradualmente il rientro, vista la ricaduta estiva al ginocchio destro dopo l’operazione al menisco di giugno.

Sbarcata al Ben Gurion alle 16.26, la squadra ha preso possesso del Leonardo Hotel, dieci minuti di macchina da Yad Eliyahu, dove alle 20 Simone Pianigiani e Andrew Goudelock hanno sostenuto una conferenza stampa richiesta dalla grande attenzione mediatica dedicata al basket in Israele. Fondamentali proprio le parole della guardia USA, assente nelle ultime due uscite ufficiali per un lieve stiramento ai flessori della coscia sinistra. Due i passaggi fondamentali: «Ora sto bene», «Mentirei se dicessi che non vedo l’ora di giocare questa partita». L’ottimismo quindi è d’obbligo, con Simone Fontecchio che andrebbe dunque a sedersi in tribuna.

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Spazio al Maccabi, che in estate ha fortemente voluto portarsi in casa coach Neven Spahija dopo i disastri delle ultime tre stagioni. Chiaramente fondamentale anche l’attività di mercato, che ha prodotto una squadra neanche troppo dissimile dalla stessa Olimpia, con la terribile coppia di piccoli Jackson-Cole. Proprio quest’ultimo rappresentava, in casa israeliana, il grande dubbio della vigilia visti i problemi alla spalla destra. Ma a meno di colpi di scena, il play arrivato dagli Oklahoma City Thunder sarà nei 12.

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Due sconfitte in fila in EuroLeague dopo l’avvio 2-0, 6 vittorie su 6 gare in patria, dove il titolo nazionale manca da tre stagioni. Questo è il Maccabi Tel Aviv. In un roster certamente profondo, massima attenzione alla potenza del pivot Artsiom Parakhouski (al Forum in maglia Nizhny Novgorod nel Banchi II…), alla rapidità dei lunghi Bolden e Tyus, alla fisicità della guardia Kane. Ma nell’economia dei 40’, i tiratori Deshaun Thomas e John Dibartolemeo potrebbero fare male, eccome.

Alessandro Luigi Maggi

 

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