Lunedì 28 agosto, si parte. Sarà un nuovo, lungo viaggio, con una meta ideale mai così chiara, mai così determinata a lasciarsi alle spalle ogni pudore: 24 maggio 2024, Final Four, Berlino.
Quel che le parole ufficiali non riveleranno, sarà ben circoscritto nelle menti dei protagonisti. Dopo il grande flop europeo una redenzione che implicitamente alza l’asticella. E l’implicito, ben inteso, si chiama Nikola Mirotic.
Non è stato un mercato semplice. L’offerta scende, la domanda sale, il talento è poco ma si è spalmato qua e là. L’Europa ha indicato una nuova via, tanto a pochi. L’Olimpia ne ha preso atto, e ha chiuso con il più grande.
Si riparte da questo, e da un trentesimo Scudetto che non può essere banalizzato. Che non può essere confinato in un mero evento salvifico per un’annata altrimenti disastrosa.
Da quel tricolore proviamo ad estrarre la prima di tre parole chiave per questa annata 2023-2024 che, oggi, va a cominciare.
Serenità
Perché ci piace pensare che sia questa la causa base dello Scudetto conquistato a giugno. Solo Ettore Messina, dopo mesi così complicati, poteva portare a casa un trionfo nazionale in gara-7 contro un avversario di livello.
E questo perchè solo Ettore Messina ha ricevuto, in questi anni, un appoggio totale e incondizionato da quella che è la società più vincente dell’ultimo decennio del basket italiano. E della storia del basket italiano.
Una serenità al vertice che ora dovrà essere strutturale, stella cometa di un’intera stagione. Perché dentro le mura dello spogliatoio, per mesi, si è diffuso il tarlo del dubbio. E quel dubbio, quell’incertezza, ha prodotto una serie di sconfitte che va oltre infortuni e peccati di costruzione.
Profondità
O meglio, esplorare la profondità. Sino in fondo. Sino a quando sarà possibile. L’Olimpia Milano non è per tutti. L’occasione deve essere democratica, il minutaggio no. Non siamo nel settore giovanile, in campo va chi ha le qualità per farlo.
Ma la stagione non è selezione naturale. Non per forza. Il nuovo roster passa per grandi talenti, veterani, italiani navigati o in cerca di un posto al sole. Più larga sarà la condivisione, più la distanza tra potenziale ed espressione sarà sottile. Anche questo significa alzare l’asticella.
Fortuna
Perché nessuno vince senza l’aiuto della sorte. E la sorte, nelle ultime due stagioni, non è stata al fianco di Olimpia Milano nelle fasi calde della stagione europea.
Gli infortuni non sono LA causa del flop dell’anno passato. Ma sono una delle cause più importanti. Privata di soldati di riferimento, la squadra si è persa. E si è persa per colpa sua.
Senza riferimenti però, cadere, è più facile. Non potrà piovere per sempre. Lo sappiamo. Speriamo che l’ombrello possa essere finalmente riposto.
Il tuo entusiasmo è bello da vedere, ma difficile da condividere, almeno per me.
Che dire: spero davvero che tu abbia ragione, e che le cose vadano come te le aspetti!
visto che l’anno scorso eri tra i più entusiasti forse il tuo pessimismo porterà bene.
Se Kevin Pangos tornerà ad essere quello dello Zenit e gli infortuni non tormenteranno i nostri uomini chiave, sarà lecito sognare.
Il mondiale ci sta facendo vedere come non basta avere dei campioni ma che la motivazione e lo spirito di squadra sono un valore aggiunto importante.
Ci sta facendo vedere anche cosa valiamo noi italiani…direi poco, un paio di campioni e poi tanta buona volontà, questo è il movimento ad oggi.
Sull’Olimpia vedremo sul campo, io ho fiducia nello staff e spero che Pangos trovi motivazioni e forza per tornare se stesso. Molto passa di lì.
Quella che tu chiami profondità non è altro che la gestione del roster, che sarà lo snodo fondamentale della prossima stagione, insieme al rendimento di Pangos.
Spero che la prima deludente stagione di Messina a Milano e la serenità che lo scudetto a portato , lo induca ad atteggiamenti diversi, a non far giocare Melli sempre e cmq 30 minuti, a non dare a Caruso lo stesso spazio che aveva Biligha, a non preferire Hall come play perchè non ci si fida di Flaccadori. Analoghi ragionamenti valgono per Tonut e Kamagate.
Poche sintetiche osservazioni:
A ) parola d’ordine : scordarci la parola final four
B) fortuna,infortuni:non esistono nel vocabolario di una squadra vincente
C)Mirotic assieme a Milutinov i due colpi di mercato più importanti senza discussione.
D)lo scudetto ha salvato all’ultimo una stagione vergognosa a tutti i livelli
E) Messina e Stavro in (quasi)tutti gli altri grandi club dopo un flop clamoroso come quello dello scorso anno avrebbero ricevuto sicuramente un bel calcio nel popo’ ma sono certo che non canneranno per due anni di fila la stagione perché ottimi professionisti ad alto livello.
F) in ambito nazionale Bologna e’ oggi molto più vicina a noi dello scorso anno.
G) la squadra potenzialmente mi piace,potremmo fare una buona ,se non ottima ,stagione.
Che il trentesimo scudetto non sia evento che ha salvato la stagione non lo credo. Che la profondità sia un’arma a favore lo posso accettare ma il coach non mi sembra sia mai riuscito a sfruttarla. Secondo me non basta l’arrivo di un grande realizzatore per fare una squadra vincente.
Spero dunque di sbagliarmi in toto. Non posso che dire Forza Olimpia e buona stagione a tutti.
Ciao a tutti e un grazie alla redazione che ci tiene sempre aggiornati su Olimpia Milano.
Qualche considerazione in ordine sparso.
1) Bortolani, Caruso, Kamagate: devono crescere, ma non credo ad oggi li si possa tenere in considerazione come decisivi in ottica F4; grande attenzione a loro in allenamento, e nessun dubbio che ci sarà, e il giusto minutaggio in partita, soprattutto in LBA, accettando anche inevitabili errori; poi chissà mai che qualcuno diventi decisivo
2) Melli ormai è più un 5 moderno che non un 4; lo è in nazionale e lo è stato da noi per lunghi tratti; quindi Melli e Hines da 5 e Voigtmann e Mirotic come 4. Come dicevo, chissà mai che Caruso e Kamagate non si ritaglino spazi anche in EL, ma ad oggi non se ne può essere certi.
3) Tutto passa da Pangos-Lo-Flaccadori. Lo e Flacca dovrebbero essere un upgrade rispetto a NML e Baldasso, anche come esperienza e personalità. Lo ai mondiali ha mostrato applicazione difensiva, atleticità, carattere, buona capacità offensiva; forse un po’ meno abilità nel portare palla e guidare la squadra coi giusti tempi, ma non lo conosco bene e sono comunque contento che sia arrivato; certo alla fin fine molto dipenderà da Pangos, mi piace che la società gli abbia dato fiducia, però visti gli ultimi anni un po’ di rischio c’è, inutile negarlo.
4) L’altro grosso rischio che tutti conosciamo bene è il posto 3; sarei stato più tranquillo con un Cabarrot in squadra, giusto per intenderci. Tonut, anche per motivi di statura, fatica a penetrare partendo in punta e farà fatica anche a tenere delle ali piccole forti. Hall forse può farlo, ma lo lascerei una benedetta volta a fare il suo. Ricci e Mirotic sono altri tipi di giocatori, che tecnicamente e tatticamente non centrano niente con Shields. Quindi qui, più che un rischio, si tratta proprio di un’assenza, anche nell’ipotesi di uno Shields sano.
5) Siamo abituati a giocare senza Datome, ma Baron diventerà ancora più importante. Felicissimo che Gigi resti in società.
5) In sostanza squadra forte, contentissimo di veder giocare Mirotic. Però non completa in 3 e con un’incognita in posto 1, ma FORZA KEVIN!! D’altronde si vorrebbe sempre la squadra perfetta…
Destinazione Berlino mi sembra un titolo ambizioso, ma non traduce pienamente in prosa quella che è la realtà delle cose; verosimilmente le prospettive non possono che essere in divenire step by step e dove la squadra potrà arrivare lo si vedrà durante il percorso; ad ora, la linea di meta non è ne lontana ne vicina, è ancora da stabilire (almeno in EL); in Italia è più facile: o scudetto o nulla; tutto il resto non esiste (coppa Italia o supercoppa) o, per meglio dire, sono importanti solo quando ci sono….
Quindi speriamo di andare lontano, ma soprattutto di viaggiare comodi (senza gli infortuni e le titubanze del coaching staff che hanno caratterizzato la scorsa stagione)
Non sono un conoscitore esperto di basket,ma tifo Olimpia da sempre ,spesso sento e leggo nei commenti sullo scudetto appena vinto una sorta di banalizzazione,che lo fa sembrare un premio di consolazione.Vero che la prima parte di Eurolega è stata oggettivamente disastrosa, ma è altrettanto vero che vincere un campionato non è scontato,a dimostrazione di questo l’Olimpia non ne vinceva due consecutivi dagli anni ottanta se non ho capito male. In ragione di ciò fatico a considerare la stagione scorsa come negativa
Che lo scudetto abbia salvato la stagione non vuole dire che sia scontato. Ma l’anno scorso si partiva per arrivare alle f4 e un posto ai playoff lo avevamo perso già a dicembre.
Mi auguro che si possa fare meglio e che lo staff e il coach riescano a valorizzare tutti i giocatori. Do che avete due squadre (una in EL e una in LBA) non è fattibile, ma due facce della stessa medaglia mi sembra possano coesistere. Certo, se in guardia gioca Tonut e non Baron, le cose cambiano, ma in lba gli italiani devono avere spazio, secondo me.