Tim Luwawu-Cabarrot: L’Olimpia? Una buona esperienza

Timothé Luwawu-Cabarrot, ora all’Asvel, ha parlato sul sito basketeurope.com andando anche sulla sua esperienza in Olimpia Milano

Timothé Luwawu-Cabarrot, ora all’Asvel, ha parlato sul sito basketeurope.com andando anche sulla sua esperienza in Olimpia Milano.

«La stagione è stata altalenante. È stata una buona esperienza perché mi è piaciuto il gruppo e l’organizzazione, ma i risultati non erano all’altezza».

10 thoughts on “Tim Luwawu-Cabarrot: L’Olimpia? Una buona esperienza

  1. In questa squadra ci starebbe benissimo.
    Non è un giocatore a cui bisogna dare il pallone nel momento decivo, ma con shields che sta bene non servirebbe.

  2. Un buon giocatore che ha avuto la sfortuna di essere chiamato a sostituire la stella della squadra proprio nel momento di massima confusione tecnica della scorsa stagione, quando perdevamo un pallone ogni due azioni perché non c’era nessuno in grado di dirigere uno straccio di gioco in attacco.
    Non un fenomeno, sia chiaro, ma sarebbe stato un cambio di lusso per Shields, fosse rimasto.

  3. L’ho ammirato molto, ma questo credo già si sappia, da quanto ho scritto ancora e ancora. Nazionale francese, per dire.

    Nelle mani di Messina è stato storpiato, facendogli giocare i finali di partita che non sono il suo pane: resto convinto che sia un ottimo cambio, che l’abbia dimostrato, che nelle mani di Obradovic, per dire, sarebbe stato addirittura determinante nel centro partita.
    Di Obradovic però purtroppo ce n’è uno solo, e non sta da noi.

    Ma come dice il proverbio, è inutile piangere sul latte versato.
    Di sicuro non prendeva i soldi del colpo dell’era, ma probabilmente era utile uguale, se non di più, data la squadra…

    Sono gli ultimi giorni prima della stagione, sono pregiudizi che ancora si possono scrivere.
    Poi arriverà il tifo, e la sua tipica miopia.

    1. Non capisco perché sia stato storpiato, anzi, per me un po’ il contrario. In campo ha avuto la possibilità di fare quello che voleva, probabilmente più per necessità che per scelta tecnica. Che giocasse gli ultimi minuti poi si è visto col tempo che non era il caso, ma parliamo di un giocatore praticamente cresciuto in NBA, un comprimario di quella lega, senza esperienze significative in Europa, quindi un giocatore da conoscere, soprattutto in un ruolo da lui mai coperto in età matura, cioè il primo/secondo riferimento della squadra in attacco. Gli si è data fiducia, e fino a due minuti dalla fine era ben riposta(ho ancora davanti agli occhi il canestro da sotto sbagliato col Pana).
      Poi anche per me sarebbe stato un cambio perfetto per Shields, ma evidentemente ci sono state altre motivazioni( sia del giocatore che dello staff) per non proseguire il rapporto, motivazioni che chissà se mai sapremo.

  4. Un ottimo giocatore,non certo un campione,ma uno dei pochissimi a salvarsi nella ignominiosa stagione europea appena passata.
    Un ottimo alter ego per uno Shavon fragile come un grissino che avrebbe fatto ben comodo pure nella stagione a venire ma evidentemente codesto oensiero non e’ in alcun modo condiviso da chi ha appena salvato il culo ma soprattutto la faccia con uno scudettino nazionale che alla fine si e’ solo aggiunto ad altri 29 ma niente più.
    Quanto al fatto che il buon T.L.C. consideri valida l’esperienza in biancorosso che dire:contento lui contenti tutti…

  5. Ha contribuito come e, più di altri, alla conquista del 1°posto, al termine della stagione regolare,utile per avere il fattore campo a favore. ( risultato poi decisivo ) Meritava, sicuramente, un ringraziamento e, un saluto.

  6. L’avevo già scritto mesi fa: la mancanza di un saluto ufficiale è un sintomo evidente che il clima nello spogliatoio biancorosso fosse così idilliaco come si è scritto.
    Mi associo a chi lo avrebbe visto cone cambio di Shavon.

  7. L’esperienza di TLC in Olimpia è consegnata ai posteri: sintetizzando, non all’altezza della (nostra) situazione, rimane, vedo, sopravvalutato da molti; credo che lui, per pedigree, non si potesse sentire il semplice cambio di chi l’NBA non l’ha mai vista

  8. Il suo contratto terminava a giugno, quindi per farsi allontanare deve aver combinato qualcosa di serio, visto che Shields ancora non si sapeva a che livello avrebbe potuto giocare i PO. Messina aveva detto che senza Shields il campionato non si vinceva e magari lui non ha accettato di fare la riserva di un reduce da un importante infortunio che ai suoi occhi non era nessuno. Oppure c’erano altre divergenze e stava spaccando lo spogliatoio, chissà. Forse qualche compagno dirà qualcosa a carriera finita, o forse non si saprà niente.
    È venuto sapendo di avere molti minuti garantiti, anche non ci fossero stati problemi dubito che sarebbe rimasto da non titolare

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