EuroLeague 2022-2023, stagione conclusa. Quanto ha ricavato Olimpia Milano?

Alessandro Maggi 10

La stagione di EuroLeague termina con  il successo del Real, è tempo di parlare del ritorno economico. Quanto ha ricavato Olimpia Milano?

La stagione di EuroLeague termina con  il successo del Real Madrid di Chus Mateo, Sergio Rodriguez e Sergio Llull, è tempo di parlare anche del ritorno economico della competizione. Quanto ha ricavato Olimpia Milano?

Come si fanno i conteggi

Secondo SDNA, l’importo totale che verrà ricavato dalla competizione, e quindi suddiviso tra i club è di 42.5 milioni di euro, frutto di market pool, contratti televisivi e classifica finale della stagione regolare.

Ogni club insomma contribuisce secondo il suo potenziale soprattutto televisivo, poi il totale viene nuovamente suddiviso con percentuali che tengono conto dell’apporto e della classifica finale.

Di questi 42.5 la più grande fetta, 33.7 verranno distribuiti a seconda del di quanto muove ogni singolo mercato locale, 8.8 a seconda del ranking sportivo.

Per intenderci, il Maccabi Tel Aviv, le due squadre greche e le spagnole portano 26.9 milioni di euro dai contratti televisivi, quindi il 62% del market pool totale.

Squadre come Valencia, Alba e Monaco, in quanto non stabili, contribuiscono allo 0%, ma ad ogni club senza licenza fa riconosciuto un minimo di 500.000 euro, ad ogni club con licenza 1.5 milioni di euro.

Quindi vi è l’introito da classifica finale:

  1. 1,76 milioni Euro
  2. 997mila Euro
  3. 880 mm Euro
  4. 762 mila euro
  5. 704 mm Euro
  6. 645 mm Euro
  7. 586 mm Euro
  8. 528mm Euro
  9. 469 mila Euro
  10. 411 mm Euro
  11. 352 mm Euro
  12. 293 mm Euro
  13. 235mm Euro
  14. 176 mm Euro

Quanto ricava Olimpia Milano

Secondo SDNA il dato del market pool di Olimpia Milano sarebbe di 1.7 milioni di euro. I biancorossi, dodicesimi in classifica, dovrebbero quindi riportare a casa poco meno di due milioni di euro per questa stagione.

10 thoughts on “EuroLeague 2022-2023, stagione conclusa. Quanto ha ricavato Olimpia Milano?

  1. Condurre una manifestazione come EL con un profilo basso e risultati scadenti, quale è il nostro caso, quindi, non conviene, a fronte di investimenti, certo, molto più onerosi; che sia di sprone per fare la prossima stagione molto meglio, perchè bissare un annata come questa sarebbe anche pericoloso per i conti

  2. 42 milioni? Non copre nemmeno il budget delle prime 2 squadre. Ma la EL non doveva essere una sorta di gallina dalle uova d oro?

  3. L’Eurolega è un bel campionato ed un’iniziativa affascinante. Rimane però la vergognosa impunità di quanto successo fra Real Madrid e Partizan e questo penso sia una ‘macchia’ sulla reputazione della manifestazione. Non so – o meglio temo – che per un ‘brand’ e una società come Armani, in base anche ai dati pubblicati sul sito, possa essere oggetto di riflessione. Ovvero, ne vale la pena investire tanto (più di 30 milioni di euro) per incassarne poco più di 2,00 e con un ritorno ‘reputazionale’ negativo?

    1. Credo che bisogna fare un altra operazione. I 30 milioni spesi per allestire una squadra sono la spesa più grande della società. Mentre i 2 incassati da questa Lega non sono gli unici ad entrare. Penso agli incassi delle partite ed altri piccole sponsorizzazioni che ci possono essere. Poi che chi fa il proprietario di un club ambizioso a livello internazionale sa già che dei soldi ce li rimette, credo sia quasi regolare.

      1. Quando nacque la EL venne pubblicizzata come la gallina dalle.uova d oro. Soldi per tutti. Se dopo anni il 90% delle societa sono in perdita, secondo me c è un problema serio

  4. L’argomento richiederebbe ben altro spazio che le poche righe di un intervento e soprattutto una profonda conoscenza dei conti economici dei vari club che vedono coperta dai dividendi ricevuti dall’l’Eurolega solo una minima parte del budget a disposizione per coprire i costi di una stagione sportiva.
    Che le cose non funzionino come dovrebbero credo sia bene a conoscenza prima di tutto del board della competizione che sta cercando proprio per questo motivo di introdurre non solo un format diverso a gironi in stile NBA con licenze pluriennali ma soprattutto di attirare all’interno del torneo le grandi piazze il che dovrebbe garantire maggiori introiti in termini di biglietti,merchandising,e guadagni per l’indotto ( hotel,ristoranti..).
    Questa nuova era del basket europeo lascerà inevitabilmente fuori dal giro piazze benemerite come Las Palmas totalmente disallineate dai parametri economico -logistici della nuova competizione ma di fronte all’inevitabile non c’è rimedio su questa terra.
    Del resto non si trovano dappertutto mecenati come Armani oppure non tutti hanno la fortuna di appartenere ad una polisportiva multimilionaria come il Real come pure di rappresentare ufficiosamente una nazione come il Maccabi perciò iniziative che portino piazze come Dubai nel circuito di Eurolega sono più che auspicabili come altresì un ritorno a breve delle squadre russe escluse ingiustamente per la follia di un pazzo criminale.
    Il problema decisivo la cui risoluzione darà lo slancio decisivo alla voce entrate sarà poi quello della vendita redditizia dei diritti televisivi che in altri sport sono la fonte principale di introiti economici di qualsiasi club.
    Si tratta evidentemente di un progetto molto ambizioso,magari pure irrealizzabile in un continente come quello europeo dove il calcio per tradizione e cultura la fa ampiamente da padrone assoluto del mercato sportivo ma se non sarà fatto realmente qualcosa di innovativo non vedremo cadere a terra unicamente piazze gloriose come Cantù o Varese.
    Comunque la si pensi tutti gli appassionati di basket

    1. Beh, le squadre russe escluse ingiustamente non direi. Ok, loro non c’entrano nulla, ma chi ci va a giocare dove poi non ti fanno tornare indietro? Per il resto non so se sia giusto immettere squadre provenienti da paesi dove il basket praticamente è uno sport minore, Londra e Dubai. Ricchezza certo ne hanno, ma chi lo guarda uno sport dove ne un club ne la nazionale ha mai fatto nulla. Ci si dovrebbe arrivare con almeno un minimo merito. Altrimenti togliamo Monaco e mettiamo Parigi, togliamo Bologna e mettiamo Roma e così via.

  5. devono auspicare che questo progetto abbia tutto il successo necessario per supportare economicamente un movimento che richiederà grandissimi investimenti per fornire uno spettacolo ad un livello spettacolare sempre più alto,

  6. Questo degli introiti in EL mi permetto di definirlo non un problema, ma IL problema. L’unica cosa infatti che in questo momento tiene in piedi la manifestazione è il mecenatismo di certe proprietà che per passione o per supposti ritorni commerciali differenti da quello sportivo finanziano in perdita le squadre. Se non si trova il modo, e non è detto che trovarlo sia banale, di supportare il tutto in modo che non costituisca un buco nero di una certa rilevanza, in un futuro non troppo lontano EL sarà costretta a chiudere i battenti (e sarebbe un peccato, al netto di certi spettacoli indegni come quello a cui abbiamo assistito quest’anno tra Partizan e Real Madrid). O comunque sarà costretta a ridimensionare e di molto i budget con conseguente scadimento della qualità dello spettacolo. Io non so se l’ingresso degli Emirati o delle grandi piazze europee possa essere una soluzione (in città prive di tradizione siamo sicuri che il prodotto farebbe presa?) però è certo che qualche soluzione va trovata e certo non si può avere la puzza sotto il naso di escludere questo e quell’altro (se portano introiti), pena la fine del giocattolo ed il ritorno, almeno per quanto ci riguarda, al nostro asfittico e tecnicamente povero campionato nazionale…

    1. Non è che non si vogliono gli inglesi o gli arabi, ma dal tuo stesso dubbio si capisce la difficoltà del problema. In certi posti ci sono tradizioni diverse che ti portano ad ammirare spettacoli che magari da altre parti non seguono. Gli inglesi a livello di basket e volley non li ho mai visti interessati. Guarda la fatica che fa l’Italia nel rugby, da anni a competere con le più forti d’Europa ma sempre costantemente lontana dai loro livelli. Poi se guardi nei campionati nazionali, qui ci vanno 1000 persone in GB invece riempiono gli stadi. In Serbia sanno giocare a basket tutti, anche chi poi fa calcio. È cultura diversa. Per quello che riguarda gli arabi, saranno pure ricchi, faranno l’Arena più bella del mondo, ma poi chi li va a guardare le partite là? Tifosi stranieri molto difficile, tifosi locali, a parte gli sceicchi ricconi, il resto del popolo forse non ha tanti soldi da buttare.

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