Fallimento EuroLeague: processo all’Olimpia Milano di Ettore Messina

La stagione di Olimpia Milano in EuroLeague è ufficialmente conclusa. Usiamo, e utilizzeremo, il termine tanto gradito ai tifosi “fallimento”

La stagione di Olimpia Milano in EuroLeague è ufficialmente conclusa. Usiamo, e utilizzeremo, il termine tanto gradito a molti tifosi evidentemente: “fallimento”. 

Lo scriviamo subito, nel primo paragrafo, per non lasciare dubbi. Per garantirci il credito di scrivere anche quello che verrà dopo. Per zittire i mugugni di chi crede che ricercare cause sia creare alibi.

Non è così. Procediamo dunque. La nostra sarà un’analisi circostanziata. Fatta di parole, non di numeri. Non troppo lunga, ma nata per stimolare il dibattito e soprattutto impostare il futuro, senza utilizzare la distruzione di massa che non permette mai la ricostruzione.

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25 thoughts on “Fallimento EuroLeague: processo all’Olimpia Milano di Ettore Messina

  1. ottimo articolo, portatori di palla, fare di tutto per arrivare a thompson o vildoza, manca l’accenno i pivot, vero pivot di ruolo solo hines purtroppo in fase calante, vedremo nei play off ma anche qui melli e davies sono ali e voigtmann troppo discontinuo, un vero e forte pivot e’ necessario. Fallimento o non fallimento, sarà un fallimento se la squadra verrà smembrata cambiando sette o otto giocatori, non sarà un fallimento se si cambierà poco prendendo un paio di forti giocatori mantenendo l’ossatura, io ricordo la milano di D’Antoni, Meneghin, Mc adoo, Barlow, c’erano giocatori come Vittorione Gallinari e Fausto Bargna che in mezzo ai campioni rendevano al 200 per cento, oggi non vedo campioni se non Napier, i campioni fanno giocare meglio tutti, da Napier sono nate le vittorie, ma il perchè dell’essere squadra ondivaga deriva proprio che se Napier e’ stanco, se manca il timoniere la rotta viene persa e prima dell’arrivo di Napier l’olimpia era una barca alla deriva senza timoniere, da qui la mia preghiera, non critica, ma preghiera al nostro Re a fare dipiù come investimenti, e’ giusto portare immenso rispetto ad Armani e a quanto fatto per l’olimpia, ma penso sia anche giusto chiedere per favore se può faccia ancora un piccolo sforzo.

  2. Il fallimento: questa lotta sulla parola fallimento, che schiaccia l’occhiolino ai troll che hanno turbato e molestato i commenti, e continuano a farlo, a me non piace.
    Lasciamo la parola “fallimento” agli esterni di questa squadra, ai troll, agli indifferenti, ai distratti, all’odio a priori per Messina, a un concetto totalitario, dittatoriale, oppressivo e antisportivo del vincitore prende tutto, il resto merda.

    Diciamo invece che c’è stato grande dolore, frustrazione, impotenza, dispiacere per una stagione che nelle premesse ci aveva fatto sbavare di aspettative, e poi ci ha deluso senza tregua.
    Secondo me per il vero tifoso, per il tifoso attaccato alla squadra in modo sano, c’è una sola frase che definisce la stagione: è andata male. Punto.
    Detta con quel tanto di reticenza e amor proprio, che nascondono ovviamente un grande dolore interiore, che con quell’”è andata male” si cerca di mascherare per proteggersi.
    Proteggerlo dai commenti cattivi, spesso insensati, di sfogo dei troll, degli esterni, degli indifferenti, di quelli che fanno i conti in tasca ad Armani – come se nelle cifre spese per assemblare una squadra, non ci fosse anche un ritorno d’immagine, che oggi si paga parecchio, ma queste facce toste si pensano forse imprenditori migliori di Armani? Più capaci di calcolare il rapporto investimento/resa? – della gente che gli fa i conti in tasca, e magari non compra neanche il biglietto al Forum.

    L’allenatore: senza scuse, ha sbagliato tutto. Dal peccato originale – costruzione della squadra senza play – all’incapacità di vedere il suo errore e correggerlo. Dal danno arrecato a molti dei suoi giocatori, che a Milano appassiscono in numeri oltre la media, alla mancata valorizzazione di suoi giocatori, perché personalmente io considero il buon momento di Tonut come frutto del caso e degli infortuni.
    Certo lo staff lo ha allenato e seguito per un anno, ma a questi livelli è il campo e solo il campo a fare lo spessore che serve per incidere. Tonut ha avuto il campo per caso.
    Ripeto: la serie devastante di sconfitte e umiliazioni subite, avrebbe un peso per qualsiasi uomo, di certo ne ha avuta per Messina, che abbiamo visto tirato, stanco, e francamente al suo peggio nell’emergenza. Logico che uno si chiuda in se stesso e ripeta ostinatamente i suoi credo, in questo caso persistendo nell’errore.
    Quello che abbiamo visto in campo è umiliante, e l’umiliazione affonda le spalle dell’uomo e gli toglie aria dai polmoni.
    È uomo capace di analisi e correzione? Certo, quando avrà occasione di pensare durante una bella vacanza. Se invece la sua analisi non convince lui per primo, secondo me il discorso allenatore 23/24 si aprirà.

    Il cruccio playmaker: no comment, detto tutto e anche troppo. Nessuno ha dubbi.

    Gli infortuni: a me piacerebbe una bella intervista dei media in generale, al preparatore e capo staff medico, che faccia le domande giuste e necessarie per chiarire lo straziante emergere di una “dannata sfortuna” sui nostri giocatori, che ci tormenta ogni anno…
    Ben oltre la statistica.
    Diranno: “li fa giocare troppo”? – per cavarsela senza dire niente?
    E quelli allora risoonderanno: perché non lo fermate?

    Conclusioni: un gruppo tutti-americani è pericoloso, soprattutto se a più d’uno viene dato modo di essere scontento.
    In tema scontento non posso non segnalare l’appassimento di Hall, l’umiliazione di Thomas, i battibecchi continui, in partita a bordo campo Messina/Baron, Davies che si accende e si spegne a proprio comando, in apparenza…
    Forse anche questo è un errore di costruzione, e pare che Pozzecco sia d’accordo, indirettamente dico, non voglio mettergli in bocca parole che non ha detto esplicitamente, il Poz, uno che questa squadra la conosce bene…
    Adesso tutti concentrati sulla finale, come a un funerale scappa un sorriso ai parenti più stretti, quando restano soli con la salma, una dolcezza che nel lutto è impulsiva e necessaria.
    Tutti attenti alla costruzione di una squadra per quell’evento, a partire da un gruppo che squadra non è.
    E per il discorso allenatore, se non hanno già deciso, come potrebbe essere possibile, giudicheremo le valutazioni di Messina su quest’annata, che tanto ci ha fatto soffrire.

  3. Da ricordare che l’Ettor-One in USA ha svolto ruoli diversi rispetto a quello che sta svolgendo nell’Olimpia, non dico che ritornando in Italia abbia perso certe attitudini a gestire il gruppo, non dico che abbia perso il concetto di come fare il coach, ma sicuramente affermo, mia opinione, che in Olimpia si siano assunte tante responsabilità che forse stanno minando alcune sue certezze, se poi aggiungiamo il cattivo feeling con “La Dea Fortuna”…che non è il titolo del noto film di Ozpetek, anche se ci vedo qualche affinità…(cit) “La vita non è aspettare che passi la tempesta ma imparare a ballare sotto la pioggia”… le capacità di riuscire a salvare il salvabile nel momento in cui tutto va storto ed il futuro non riserva nulla di buono….

    Avrà queste capacità il nostro Coach nazionale….?

  4. Ottimo pezzo del direttore Maggi,lucido,sintetico,senza la pretesa di verità assolute,vizio che molti di noi hanno,io per primo….
    Evito di prolungarmi troppo su dettagli tecnici oramai trattati ad oltranza,dico unicamente che chi pensa che il nostro problema principale fosse unicamente in regia prende una cantonata colossale.Come diceva un maestro di basket ( il buon vecchio Dan) qualsiasi squadra si costruisce sull’asse play/centro ed il Partizan di quest’anno ne e’ l’esempio calzante,altre strade in Europa non portano da nessuna parte salvo avere in squadra i 2/3 migliori piccoli del torneo come l’Efes(anche se pure a loro quest’anno l’ennesimo miracolo forse non riuscirà).
    Messina ha una idea di squadra “operaia”(senza star conclamate e e soprattutto senza un vero centro) i cui meccanismi devono sempre funzionare in totale è perfetta sintonia per ottenerne il massimo.
    In una Eurolega come quella di quest’anno,con un livello medio molto alto, questa formula ha mostrato i suoi limiti e non aver potuto contare prima su un grande giocatore come Shabazz che molte gare le ha svoltate da solo ( tipo Larkin)come pure su un centro dominante come per esempio Lessort ,( che poteva tra l’altro essere preso a suo tempo) alla lunga ci ha condannato senza appello.
    Giusto per vedere il bicchiere mezzo pieno io mi rifarei dal filotto di partite in cui abbiamo messo sotto squadre ampiamente ai play off,questo e’ il benchmark di riferimento da cui ripartire con ottimismo perche questa era comunque,almeno sulla carta,una squadra molto più forte di quello che ha poi realmente dimostrato sul campo.
    Malauguratamente in Italia non potremo schierare l’Olimpia europea a causa di stupide ed anacronistiche regole protezionistiche che non stanno portando il minimo vantaggio ad un vivaio di giovani di alto livello che peraltro neppure abbiamo.
    Mai mollare,avanti tutta e testa alta ,massima concentrazione unicamente sul titolo nazionale poi a fine stagione rimetteremo tutto in discussione ma la via della continuità per me resta ancora quella preferenziale.

  5. insomma, asse play pivot, oltre a non avere il pivot eri enormemente deficitario in cabina di regia, i problemi erano due, uno parzialmente risolto con shabazz, il pivot purtroppo non c’e’ e la squadra operaia ha fallito proprio perchè operaia, senza campioni, senza leader, senza grandi difensori e delaney lo era, mi spiace questa idea messiniana, quando nella bologna vincente c’erano ginobili e rigadeau due autentici fuoriclasse.

  6. Ottimo pezzo di Maggi, credo che Messina a Milano non abbia mai davvero creato quella sintonia tra squadra pubblico e staff che è la chimica vincente. Quando erano Rodriguez-Hines a tirare il gruppo e l’anno scorso il Poz a fare da collante tra le parti, la squadra andava oltre i propri limiti ma quest’anno ha perso due terzi di questa forza e sir Kyle accusa qualche segno del tempo e della “solitudine”. Probabilmente Melli non basta in spogliatoio, anche se non capisco qualche amico del blog che lo critica per la poca produzione offensiva. Avercene di Melli!
    Purtroppo non si cambia il proprio carattere a 62 anni, per cui o si aiuta con il Poz di turno oppure finirà a litigare con tutti, perché certe dichiarazioni e certe panchinate punitive non piacciono ai giocatori. Specie se poi i risultati non arrivano.

    1. Come quasi sempre non posso fare altro che condividere la tua analisi equilibrata.

  7. Quoto Palmasco, tranne che su 1 cosa : un fallimento è un fallimento, non c’è bisogno di essere troll o peggio per dirlo

    1. Non hai ancora capito che il diritto di critica appartiene solo a loro? Gli altri per questi sono solo troll. Intanto stanno sbattendo contro la realtà che parla di fallimento!!

  8. In un sito frequentato da sofisticati interpreti di pubbliche dichiarazioni mi limito ad una letterale esposizione del significato del termine FALLIMENTO:esito negativo,clamoroso insuccesso.
    Credo che qualsiasi persona di buon senso sia in grado di poter valutare se codesto termine si possa o meno accostare ai risultati sportivi di codesto anno e più in generale di tutta la gestione Messina.
    Io direi NI in attesa del finale di stagione,ma a prescindere da questo resto sempre e comunque dell’idea che almeno per un altra stagione la guida tecnica deve restare lui se crede ancora sinceramente nel progetto.
    Lascio

    1. Cmq penso che senza il vero talento in Europa non vinci, puoi solo vincere gli scudetti (vd 2 anni fa con Punter che potevamo arrivarein finale e gli ultimi 2 anni). Infine l’anno scorso se prendiamo le sconfitte con efes, sono state commoventi per la negazione della squadra che nn voleva morire mai, quest’anno siamo stati arrendevoli

      1. Sei talmente furbo che hai risposto ad un utente che non è il sottoscritto, genio assoluto!
        Comunque per chiuderla qui perché sei diventato solo retorica, io oggi vado al Forum a TIFARE l’EA7, settore AJP, se vuoi ti mostro anche la mia carta d’identità, perché io a differenza tua non ho bisogno di nascondermi dietro a falsi nickname… però so già che tu non ci sarai e forse non ci sei mai stato, perché puoi essere chiunque nel web, ma non sei un tifoso Olimpia!

  9. Dopo una rapida riflessione, durante la quale ho messo assieme i vari pezzi del puzzle di una stagione europea ( che è poi la competizione cardine per una società che ha pagato in soldoni la licenza per parteciparvi) che ha segnato il passo, giungo ad una inevitabile conclusione:
    chi ha creduto di poter affrontare i “rigori”, le difficoltà, di una competizione come EL, puntando su di un solo play, per giunta reduce da un lungo stop, affiancandogli un giocatore come NML sul quale si è proprio sbagliata la valutazione, ritenendolo di un livello che invece non gli appartiene, ebbene chi ha fatto tutto ciò, ha sbagliato, commettendo un errore da matita rossa, di quelli che si possono definire gravi assai; errori dei quali uno ne deve rispondere

    Messina, in qualità di presidente operativo, dovrà quindi scegliere, o chi per lui dovrà farlo, il suo successore….

  10. D’accordo fondamentalmente con Maggi. L’unico appunto: prima di parlare di fallimento del progetto sportivo (perché di vero e proprio fallimento rischia di trattarsi), aspetterei la fine della stagione. E’ comunque assolutamente fuor di dubbio che, a meno che non vogliamo raccontarci favole tipo quella della “rinnovata credibilità” dell’Olimpia in Europa o del fantomatico “progetto” che o nessuno vede oppure è anch’esso sulla via del fallimento o del fatto che i giocatori vengono in Olimpia perché c’è Messina (e non, del tutto legittimamente, per gli ingaggi che vengono loro offerti), a questo punto la conquista o meno dello scudetto costituisca un vero e proprio spartiacque. Sul cambio di gestione tecnica (che, vista la particolarità del ruolo di Messina, non può che portare con sé un completo riassetto societario) sarei in questo momento cauto. Direi, in modo molto cerchiobottistico se volete, che ad oggi e vista l’ultima parte del comportamento della squadra in EL (escluse le ultime due partite, ovviamente) non sarebbe scandalosa la permanenza di Messina visto che il contratto gli scade tra l’altro a fine 2024. Nello stesso tempo però, alla luce dei risultati del quadriennio (fino ad ora…) non riterrei ugualmente un’eresia se la proprietà decidesse per un cambio. Ma avremo tempo di parlarne analizzando la cosa numeri alla mano da qui ad un paio di mesi, quando cioè, contrariamente ad ora, avremo in mano i risultati completi della stagione.

  11. Il basket di oggi è troppo ondivago per poter esprimere giudizi definitivi. Diciamo che nei momenti migliori quest’anno si è visto un bel basket “messiniano” con circolazione di palla da fantascienza. Da qui devono partire per tentare di rivincere lo scudetto. Il futuro ulteriore è in mente dei,sperando nell’arrivo di un pivottone potente. Può sempre essere utile…

  12. Ma avete visto ieri sera Partizan Madrid? Che intensità, pressione, fisicità. Tutto quello che manca all’ Olimpia di quest’anno. Attacco pressoché nullo. Difesa scarsa. Per me da rifondare

    1. Da rifondare come il Coach e il Presidente Operativo…

  13. Ma Alessandro non ti accorgi di quanto sia Troll il @Lagana/Gae qua’ sopra?

    1. Alla tua età stai sempre a piangere. Mamma mia che vita noiosa e monotona la tua.

  14. Argomenti scritti, riscritti, letti e riletti, solo per alcuni si è voluto fare disfattismo gratuito, per altri il modo di enfatizzare il fallimento, quasi totale, in attesa responso LBA, di una stagione da dimenticare. Su questa normale e semplice analisi ci sarà sempre chi farà una narrazione soggettiva dei fatti, quindi l’articolo dice tutto e dice nulla, perchè si presta a riflessioni che possono essere opinabili a secondo della prospettiva dalla quale idealmente si affaccia l’osservatore…Nella sostanza, per non farla troppo spessa, Messina è un guru del basket o un emerito presuntuoso, arrogante, non competente?..Ai posteri l’ardua sentenza… 
    Il coach sui ruoli deve trovare l’opzione migliore, costruire intesa, essere un motivatore, interferire sulle dinamiche che si intrecciano cercando di trovare soluzioni, possibilmente senza incartarti troppo…eh si, perchè i coach si incartano, tutti, il segreto sta nell’ incartarti meno degli altri…
    Purtroppo ha mostrato troppi limiti in questa stagione…non è stato il solving problem, anzi in molti casi ne ha propinato più di quelli creati dai suoi subalterni…insomma tanta confusione, senza trovare il famoso bandolo della matassa…

  15. L’errore di fondo è stato prendersi in capo tutte le responsabilità societarie.
    Quando si è tra gente intelligente e ci si siede in tre (e tra pari) intorno ad un tavolo per prendere le decisioni è sicuramente meglio.
    Poi lui ha tutti i suoi limiti caratteriali: nel momento della massima crisi lui non era la “ricerca della soluzione” ma un ulteriore aggravatore della crisi.
    Volere avere tutte le cariche sul groppone non è la soluzione migliore, anche perché in un gruppo strutturato e ricco come Armani risorse per pescare altre figure in ambito sportivo ci dovrebbero essere.

  16. Credo che Ettore abbia “toppato“ oltre che sul secondo play in maniera evidentissima, in parte anche sulla costruzione del roster non proprio tutto adatto al suo credo difensivo. Diversi giocatori poco veloci e reattivi per le sue difese costantemente aggressive e rotazioni troppo contenute per supplire al deficit di energia che spesso si è manifestato. In mezzo ai troppi e gravi infortuni lui a volte si e’ proprio incartato, quest’anno . Serviranno almeno tre innesti di indubbio valore, per talento ma anche per atletismo.

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