Gianni Petrucci: Il giocatore convocato deve venire in Nazionale. Altrimenti è squalifica

Gianni Petrucci, presidente FIP, ha parlato in occasione di Sport Industry Talk, scenari internazionali e innovazione nello sport

Gianni Petrucci, presidente FIP, ha parlato in occasione di Sport Industry Talk, scenari internazionali e innovazione nello sport, organizzato da Rcs Academy e Corriere della Sera: «Il giocatore quando viene convocato deve venire in nazionale, altrimenti viene squalificato. Ora c’è un nuovo direttivo in Eurolega, ma noi abbiamo deciso di andare avanti per la nostra strada. Se l’Eurolega cambia bene, non si può chiedere all’organismo mondiale di fare delle finestre apposite». 

Le sue parole sono riportate da l’agenzia LaPresse: «La nazionale è sacrosanta, il basket è popolare e deve vincere con la nazionale».

13 thoughts on “Gianni Petrucci: Il giocatore convocato deve venire in Nazionale. Altrimenti è squalifica

    1. Prudente col potente? Tu dici, non si sa mai che legga o gli facciano leggere l’insultino……e parta la querela!

      1. Ahahahah, interpretazione interessante.
        Più che altro, invece, mi preoccupavo dei nostri padroni di casa 😇

  1. Direi che visto il clima socio-politico mi è diventato nostalgico

  2. E’ la società che deve valutare se esiste un atteggiamento discriminatorio visto il caso Egonu o scegliere di giocare solo l’euroleague, o fare come vuole la federazione che comunque ti obbliga a schierare 6 italiani a partita salvo poi toglierteli per la nazionale.

  3. L’organismo mondiale di cui parla Petrucci, la FIBA ha la responsabilità di aver intodotto le finestre delle nazionali infrastagionali. L’ha fatto con lo scopo preciso di boicottare Eurolega ed Eurocup e riprendersi la prima manifestazione europea creando la Champions League. Petrucci lo sa benissimo perché quando è nata la Champions League voleva squalificare dal campionato nazionale i club di Eurolega e di Eurocup che non volevano abbandonare detti campionati per aderire alla Champions League. Nessuno dei club italiani e stranieri di Eurolega ha obbedito alla richiesta FIBA, così FIBA ha creato le finestre nazionali per danneggiare il primo e il secondo torneo continentale di basket.

    Ora Petrucci può minacciare chi vuole, (fino al 2024) ma fino a prova contraria lo stipendio ai giocatori viene pagato dai club. E già si è visto dopo l’Eurpeo il peso delle nazionali, con Datome che dopo aver giocato tutti i giorni in agosto non si è visto in campo per chi lo paga per un mese e mezzo ed ora pare uno zombie per quei due minuti che riesce a stare in campo. (e qui Petrucci non centra ma è il giocatore che non si sa gestire).

    Petrucci con questo atteggiamento talebano della squalifica minacciata pone tutta la pressione su Pozzecco e sulle società. Ma nessuno seguirà i suoi ordini. Tra l’altro è stato un errore spostare Italia – Spagna solo per favorire Scariolo. Il tecnico della Virtus doveva decidere secondo i suoi contratti chi allenare il l’11 novembre, la Spagna o la Virtus. Non si vede perché debba rimetterci l’Olimpia, che non avrebbe prestato i giocatori a Pozzecco in caso di concomitanza e voglio vedere se Petrucci avrebbe osato squalificare mezza Olimpia.

    1. In caso di concomitanza Pozzecco non avrebbe convocato i giocatori dell’Olimpia quindi nessuna squalifica. Petrucci infatti afferma giocatore convocato –> il giocatore non risponde alla convocazione –> giocatore squalificato. Quindi se Pozzecco non convoca un giocatore ovviamente non vi è alcuna mancata risposta alla convocazione stessa e viene meno perciò il presupposto per una squalifica. Melli non è stato convocato per Italia – Spagna, per esempio, quindi nessuna squalifica per lui.

      Lo spostamento di Olimpia – Virtus, inizialmente previsto in perfetta concomitanza con Italia – Spagna, mi sembra giusto: io tifoso di Milano o di Bologna ho il diritto di seguire, anche andando direttamente al palazzetto, entrambe le partite; non ci vedo alcun favore fatto a Scariolo sinceramente.

      1. Se l’EL non avesse anticipato Milano-Bologna, quell’incompetente di Petrucci sarebbe stato capace di imporre al suo fido Pozzecco le convocazioni dei giocatori di Milano per far scattare le sue preventive minacce. Invece i vertici dell’EL con una mossa intelligente e lungimirante lo ha reso innocuo con il cerino in mano.

    2. La penso come te GMP. In caso di concomitanza nazionale, Eurolega. Petrucci avrebbe ordinato a Pozzecco di convocare i 6 giocatori italiani biancorossi dell’Europeo, per poi procedere con la squalifica dato che Messina non ne avrebbe cedurto neanche uno. A Petrucci non è andato giù che l’Olimpia si sia rifiutata di andare in Champions Leaugue come lui voleva per compiacere l’allora segretario della FIBA. Petrucci la prese sul muso perché l’Olimpia rispose picche e Petrucci non aveva nessun potere per escludere l’Olimpia dal campionato. Per cui ora ci sta provando con questa storia della squalifica dei convocati, proprio sapendo che Pozzecco ha scelto una forte componente Olimpia.

  4. Cmq, non capisco la non convocazione di Melli: come puoi affrontare la Spagna dei fratelli Hernangomez senza l’unico lungo di livello per competere sotto le plance?

    1. Perché Melli fino alla scorsa week era fuori forma, ossia tirava avanti senza le solite prestazione mostruose cui ci ha abituato, e quando Pozzecco ha partorito le convocazione Melli e forse anche Messina avranno fatto presente che il giocatore aveva bisogno di un turno di tregua. Avendo saltato riposo estivo e preparazione in pratica Melli non ha mai staccato. La Spagna è un problema ma la colpa non è di Pozzecco, di Melli o di Messina. La colpa è della FIBA, di Petrucci e di queste finestre. Melli ha 31 anni, è un uomo e non un robot. Penso abbia diritto a un turno di riposo o Nic dovrebbe essere obbligato a stakanovismo forzato da Petrucci? Roba da matti, come neanche nel film “Non si uccidono così anche i cavalli?”

      1. Melli ha preso una decisione saggia da uomo intelligente qual’è; al contrario di Datome, che nel caso fosse stato convocato, non avrebbe mai rinunciato, non curandosi che è stato un mese e mezzo fermo ed è appena rientrato.

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