Dan Peterson, doppio ex nella gara di questo pomeriggio, dice la sua su La Gazzetta dello Sport nell’editoriale nel titolo: «Virtus-Olimpia, vanno in campo pochi ma buoni. Sarà uno show».
La risposta è che per un coach è più facile gestire meno giocatori. E lo è anche per i giocatori stessi, perché non hanno paura di sbagliare. Poi, c’è il rovescio della medaglia: le gambe e i polmoni hanno dei limiti e prima o poi ci vuole un aiuto dalla panchina.
Io nel 1978- 79, l’anno della Banda Bassotti, utilizzavo sempre 10 giocatori, con tanti minuti per tutti. Ma in Gara-3 della semifinale, a Varese, ho lasciato il quintetto base in campo per tutti i 40′.
Certo che Scariolo, coach della Virtus, potrà fare più cambi, ma questi devono rendere o i piani andranno in frantumi.
Ed Ettore Messina, coach dell’Olimpia, dovrà fare il massimo risultato con i pochi guerrieri a disposizione, che saranno però caricati come molle, sapendo che tutto dipende da loro.
magari Messina avrebbe preferito gestire giocatori diversi rispetto a queli cha ha a disposizione Magari Shields e Datome al posto di Alviti e Rodriguez al posto di Baldasso ma facciamocene una ragione ma dire che è più facile…..