Giustino Danesi, preparatore atletico e volto numero uno del Performance Team di Olimpia Milano, ospite nei giorni scorso de il Foglio. Ecco alcune delle sue dichiarazioni.
SUL LAVORO
«La presenza di grandi campioni è un grande aiuto perché loro sono sempre i primi a dare l’esempio. Quando entro in palestra e vedo cosa fanno e come lo fanno Hines o Datome per citare sono due dei nostri campioni, capisco che gran parte del mio lavoro è fatto perché con il loro carisma e il loro esempio si trascineranno dietro tutto il gruppo. Con ognuno poi lavoriamo con 18 programmi uno diverso dall’altro. Abbiamo gli strumenti per misurare il loro stato di forma, sappiamo come lavorare per ottenere il massimo dal loro fisico. L’unicità dell’atleta e della persona devono essere serviti in maniera adeguata sotto tutti gli aspetti».
SU LINAS KLEIZA
«Uno con cui ho sviluppato un bel rapporto è stato Linas Kleiza. Un rapporto che è esploso dopo che lui se ne era già andato».
SUL GRUPPO
«Questo è un gruppo che dà grandissime soddisfazioni. Datome è un grande lettore, Melli legge moltissimo e quando arriva qualche giovane italiano io lo tormento dicendogli di leggere perché la lettura aiuta a costruire la persona. Anche Ettore è un grande lettore e ogni tanto ci scambiamo delle opinion.
SUI RITI
«Non è superstizione, ma un rito. Io devo fare le scale abbracciato a Gigi. Poi dico una cosa, i capitani, che sono Gigi e il Chacho, mi rispondono e poi mi danno un calcione nel didietro per farmi entrare in campo. Io mi siedo sempre in fondo con Melli, il magazziniere, l’addetto stampa Limardi … quella zona viene definita il Ghetto”, lì non entra neppure Messina…».
Gigi capitano me lo ero perso 🤣
Curioso l’inciso su Kleiza, anche un po criptico, uno che, per inciso, non ha lasciato, ed è un eufemismo, un grande ricordo di se
la virgola dopo il soggetto nel titolo la toglierei … magari ci sono anche ragazzini che leggono il blog…