Stasera l’Olimpia Milano torna in campo con il Baskonia in Eurolega, ma oggi è soprattutto il giorno dell’ultimo saluto all’indimenticabile professor Bruno Carù. Una leggenda della società, non sul campo, ma a livello medico. Ha aiutato e supportato tantissimi giocatori e campioni biancorossi, oltre a numerosi altri sportivi: dal calciatore Kanu a Morandotti, passando per Gregor Fucka. Così come, soprattutto, tantissime persone non famose, come cardiologo di fama mondiale.
La maglia biancorossa l’aveva nel cuore, non solo per aver lavorato nel club dal 1981 al 2009, prima come cardiologo e poi come medico sociale. Era un vero e proprio amico dell’Olimpia, che ha continuato a frequentare anche alla fine della sua avventura ufficiale, come semplice tifoso, tra la gioia per le vittorie e la delusione per le sconfitte. Sempre con una buona parola e un consiglio per tutti, dai ‘veterani’ come Dino Meneghin e Mario Fioretti, ma anche per chi a Milano è arrivato da poco, come Sergio Rodriguez.
Riconosciuto da tutti, anche dai tifosi. Il coro “Alé, alè, alè Carù”, che si alzava dalla curva milanese fino ad un po’ di anni fa, era un po’ un simbolo, visto che pochissimi medici sociali (forse nessuno) possono fregiarsi di aver ricevuto un coro personalizzato. Però faceva capire bene cosa rappresentava per l’Olimpia. Un fuoriclasse nel suo campo, come lo sono stati i vari D’Antoni, Meneghin, Bodiroga, Gentile o lo stesso Chacho sul parquet. Una grande persona che lascia un vuoto, ma anche un ricordo straordinario in chi l’ha conosciuto. Grazie Prof!
Un commosso addio per un grande in tutti i sensi come uomo, professionista, appassionato tifoso e amico dell’Olimpia. R I P
Un pezzo di storia dell’Olimpia: quanti medici sportivi, per quanto luminari mondiali, possono dire di aver lasciato questa eredità in un club?
Una persona eccezionale e un grande professionista. RIP. Che la terra ti sia lieve
Una grande persona e un professionista eccellente. RIP. Che la terra ti sia lieve.