Marco Crespi, ora commentatore di Sky Sport, ospite di Luca Chiabotti in «Uomini e Canestri», rubrica di Repubblica-Milano. Ecco alcune sue dichiarazioni.
SULLA MILANO DI OGGI
«E’ una squadra che gioca in modo serio, è un risultato che va costruito attraverso un percorso difficile fatto di alte richieste che spesso portano a incomprensioni, nervosismi. Ora che Milano quel ‘giocare serio’ l’ha raggiunto, arriverà la pace, l’ammettere l’errore senza viverlo con la paura di non essere all’altezza. E allora col sorriso diventerà tutto più facile».
SULL’OLIMPIA MILANO
«Non credo che all’Olimpia ci sia una atmosfera particolare solo per il fatto di essere all’Olimpia o che, come si dice, ‘passano le persone ma resta il club’: ovvio senti l’orgoglio di portare un nome storico ma io la vedo in modo opposto. Posso dire che la Milano di Tony Cappellari e Dan Peterson era diversa da quella di Boscia Tanjevic e tutte e due saranno completamente differenti da quella di Ettore Messina: sono le persone che creano l’atmosfera con la quale si lavora in un club e la sua forza. Odio le generalizzazioni».
L’Olimpia è l’Olimpia a prescindere, il marchio un suo prestigio l’ha storicamente riconosciuto; certamente le gestioni poi variano l’una dall’altra; ovviamente le proprietà che si sono succedute hanno anche e soprattutto rilevanza e quindi Cappellari e Peterson debbono essere associati a Gabetti, Tanijevic non può prescindere dal trasferimento in blocco dei triestini Stefanel e Messina deve essere associato al grande Armani, che più di tutti ha fortemente voluto che l’Olimpia tornasse ai suoi recenti, meno recenti e antichi fasti, ancora una volta un occasione per ringraziare da tifoso Olimpia il Sig. Giorgio Armani