Il professore, Vlado Micov, ospite di Luca Chiabotti nella rubrica “Uomini e Canestri” di Repubblica-Milano. Ecco alcune sue dichiarazioni.
SULLO STOP PER COVID-19
«È stato un periodo molto duro, soprattutto le 5 settimane di stop per il Covid: non ero mai stato fuori così tanto tempo in tutta la mia carriera. È stato difficile più mentalmente che fisicamente perché quando non giochi fai fatica a liberare la testa dalle tante cose che ci girano».
SULLA STAGIONE
«Quest’anno siamo più forti e migliorati in attacco avendo più armi e modi per segnare e, nello stesso tempo, c’è Hines che in difesa fa tante piccole cose nascoste ma fondamentali che ci permettono di avere i vantaggi dei quintetti piccoli senza subirne le conseguenze. Il basket è uno sport di squadra, conta il sistema. Se sapremo gestire a questo livello l’ultima parte della stagione, cosa che non siamo riusciti a fare in passato, anche in virtù di alcuni scontri diretti positivi, faremo i playoff dopo 7 anni, che era l’obbiettivo del club. Poi si vedrà»
SULLA SUA CARRIERA
«So che non potrò tornare giovane. Ma quando sono in campo non mi sento vecchio, sto benissimo, il mio gioco non è cambiato col passare degli anni anche se mi trovo spesso in situazioni non usuali per me, giocando molto da ala forte dove il fisico è più importante. Le lunghe settimane passate fuori squadra mi hanno solo spinto a lavorare, lavorare e lavorare ancora di più per tornare nella migliore condizione. Voglio giocare ancora, per tanto tempo».
Lunga vita al professore
La caratura mentale di Micov è il valore principale del professore. Letture rapide su ambo i lati, grande esperienza e una bella dose di “balcanicità” (ovvero quel mix di astuzia-figliodibuonadonna-tigna che da sempre è il marchio di fabbrica degli slavi) fanno di questo giocatore un valore aggiunto imprescindibile. Certo gli anni passano ma ho fiducia che almeno un’altra grande stagione sia nelle sue mani, mani che vorrei alzassero una volta la coppa più ambita.