Jakub Wojciechowski, nuovo acquisto di Olimpia Milano, presentato ufficialmente sul sito del club. Ecco le sue dichiarazioni.
SULLA SUA CARRIERA
«Ormai sono fifty-fifty, metà italiano e metà polacco. I momenti migliori con Capo d’Orlando e Brindisi, dove il sistema di gioco era ideale, a me piace dove si muove la palla e si cerca il compagno libero, e la fiducia dell’allenatore mi hanno permesso di esprimermi al meglio, poi avevo anche compagni esperti che mi hanno aiutato perché a basket non si gioca mai da soli».
SU OLIMPIA MILANO
«Ma non ho avuto il tempo, diciamo così, di festeggiare l’arrivo all’Olimpia. Ho parlato con l’allenatore, con Coach Messina, e mi ha spiegato il mio ruolo, cosa dovrei aspettarmi, di cosa aveva bisogno, ha detto le cose che speravo dicesse, che mi sono piaciute soprattutto sotto il profilo umano. Non ho aspettative, sono concentrato sul fare quello che mi verrà chiesto, aiutare la squadra, i miei compagni e lavorare. Quello che riuscirò a guadagnarmi sarà quello che mi sarò meritato”, dice. E’ un 2.13 che sa tirare da fuori, ha circa il 34% da tre in carriera. Sul piano tecnico si descrive così: “Sono un centro, ma ho una mano delicata, so tirare da fuori, sono mobile e so muovere la palla, mi reputo un giocatore di ruolo, che prende le decisioni giuste per la squadra. Ecco credo che queste siano le mie caratteristiche più importanti»
SUL NUMERO 81
«Quando arrivai a Treviso c’era un giocatore americano che mi piaceva molto, Marcus Goree, lo imitavo, cercavo di imparare da lui e lui mi ha insegnato molto. Lui indossava il 18 e allora ho voluto anche io quel numero, un omaggio al mio giocatore preferito». Il giocatore ha poi invertito le cifre: il numero 18 in Olimpia Milano è ritirato in onore di Arthur Kenney.