Un amico di ROM, Francesco Bertoli, analizza il roster 2020-2021 di Olimpia Milano per Basketball-Evolution. Ecco alcuni passaggi:
La seconda opera Omnia di ROM.
— 𝔸𝕝𝕖𝕤𝕤𝕒𝕟𝕕𝕣𝕠 𝕄𝕒𝕘𝕘𝕚 (@AlessandroMagg4) July 15, 2020
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PRO
Squadra ibrida, non c’è un quintetto definito, tanti giocatori intercambiali e validi, panchina profonda e di qualità rispetto l’anno scorso, un nucleo azzurro importante e tante personalità che si fanno sentire dentro e fuori dal campo (Rodriguez, Datome, Hines).
Una squadra tatticamente più accorta grazie al QI cestistico dei singoli, Delaney sarà la stella e della squadra, Micov e Rodriguez potranno essere gestiti con tranquillità senza l’ansia di averli per forza in campo ogni volta per 30 e passa minuti, quindi freschi per i finali infuocati.
Entusiamo e forti motivazioni soprattutto dei singoli dopo un’annata deludente, la consapevolezza che questa volta Ettore Messina ha la SUA squadra, creata dalla testa ai piedi con i giocatori che voleva lui, non ci sarà l’ostacolo di lavorare sulle macerie che tanto l’anno scorso ha sofferto il P.O.B.O
CONTRO
Squadra bassa. Tolto Tarcisio (2.13) non c’è un singolo giocatore che vada oltre i 2.03, lasciar andar via Gudaitis potrebbe esser stata una mossa che alla lunga rischi di pagare caro.
È vero che avere tanti giocatori intercambiabili è un pro perché non si danno punti di riferimento agli avversari ma allo stesso tempo si rischia un mappazzone.
Nucleo azzurro importante ma deve essere valorizzato, scene dell’anno scorso con i vari Della Valle, Brooks e Biligha abbandonati e poi resuscitati dal nulla non aiutano.
L’anno scorso coach Messina più e più volte bacchettò la difesa dei suoi evidenziando le lacune individuali, Hines è stata sicuramente una toppa importante, vediamo gli altri soprattutto sulla prima linea dove Punter, Rodriguez, Micov non eccellono nel fondamentale.
Per Milano questa stagione è una MUST PROVE, in campionato le avversarie dirette non si sono rinforzate pesantemente, in Eurolega il livello è sempre alto e anche chi si è indebolito dalla pandemia offre un roster tosto ma Milano non ha scuse, deve stare nelle prime 8 se non la prima dopo le 4 corazzate (CSKA, Barcellona, Efes e Real Madrid). Messina ha chiuso il roster forse con un pizzico di fretta ma ha i giocatori che voleva, solo Derrick Williams è saltato per le alte pretese economiche, l’età media del roster non è un problema anche perché i nuovi arrivati sanno come si gestisce una stagione su più fronti e come si vince.
Questa squadra è di gran lunga più forte della squadra di quest’anno e secondo me ci sono più pro che contro..ora tocca al Messia saper gestire il gruppo tra Eurolega e Campionato perché se l’anno scorso aveva qualche attenuante ora non ne ha più perché è la sua squadra in tutto e per tutto..