Momento di forte confusione in seno al basket italiano, e allora l’auspicio è che Gianni Petrucci, presidente FIP, e Umberto Gandini, numero uno di LBA, riescano a dare una linea il prima possibile.
Tre dichiarazioni, o spezzoni di articoli, per dare il senso del disagio:
Sul fatto che il basket professionistico non possa iniziare senza ricavi da botteghino nessuno ha dubbi: dunque se le porte dovranno restare chiuse fino a Natale, l’opzione di iniziare il campionato il prossimo anno solare è da prendere in seria considerazione
La Prealpina
Secondo La Prealpina, credibile in tal senso un campionato a 20 squadre con due gironi da 10 e le riammissioni di Ravenna, Torino e una tra Napoli e Verona. Il tutto da gennaio a giugno 2021.
Riprendere il campionato a porte chiuse oltre ad aumentare il danno economico dei club, non avrebbe nessun senso. Per cui posticipare A2 e B per ripartire a porte aperte
Pietro Basciano, presidente LNP
Giocare senza pubblico fa schifo. In più sarebbe un problema a livello economico per i club. Se così fosse, tanto varrebbe attendere fino a gennaio, ma star fermi 7-8 mesi sarebbe devastante. Una situazione davvero complicata
Simone Fontecchio, Grissin Bon Reggio Emilia
Ecco, ci viene da dire che l’unico che abbia dato una considerazione a tutto tondo sia proprio Simone Fontecchio. Giocare a porte chiuse fa schifo, non ci piove. Ma 7-8 mesi senza basket, che poi sarebbero in fin dei conti addirittura 10, sarebbero devastanti.
La sensazione è che dopo tante belle parole, si stia ancora cercando di ripartire da dove ci si era fermati. Dare a tutti la possibilità di ripartire dal “botteghino”, non da progetti concreti.
Non condanniamo nessuno, evidentemente una via diversa è impossibile, e i dirigenti del basket italiano sono ben più informati di noi. Però il basket italiano, se non ripartirà a settembre, sarà morto e sepolto. E non certo per le porte chiuse e per il botteghini.
Inutile poi lamentarsi se Olimpia Milano, e Virtus Bologna, metteranno ancor di più l’appartenenza ad EuroLeague in cima ai loro pensieri.