Andrea Cinciarini: Ora, gli unici eroi di cui parlare, sono medici e infermieri

Andrea Cinciarini: Se a maggio si potesse tornare a giocare ne sarei felice, anche andando poi in campo sino a luglio. Ma ora è irrispettoso parlarne

Il capitano di Olimpia Milano, Andrea Cinciarini, si racconta a Sandro Pugliese de il Qs. Ecco alcuni passaggi:

Seguo quel che dice il governo. Rimango in casa con mia moglie Alessia e mio figlio Alessandro, metto piede fuori solo con il cane

Whatsapp e Facetime sono fondamentali, anche per vedersi. In tanti abitiamo a 50 metri di distanza, ma è come fossero kilometri. Il gruppo su Whatsapp è sempre attivo in inglese, anche se non mancano anche simpatici miscugli in formato esperanto per mostrare la nostra vicinanza

Parlare di sport, adesso, mi sembra poco rispettoso di tutto il personale sanitario che sta facendo un grande lavoro, ma è nel pieno dell’emergenza. Ovvio che un giocatore avrebbe voglia di tornare a giocare quanto prima. Se a maggio, anche inoltrato, ci dovessero essere le condizioni ne sarei felice, anche se questo dovesse portarci a giocare fino ai primi di luglio. Ora, però, è davvero prematuro. E’ solo una speranza, significherebbe un miglioramento generale

Restiamo in casa, seguiamo gli esperti, godiamoci il tempo con la famiglia. Manteniamo l’energia e la voglia di tornare a correre dietro al pallone per quando si potrà tornare. Ora, però, gli unici eroi di cui si deve parlare sono medici e infermieri

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