Rientrato in Serbia, Nemanja Nedovic ha parlato dell’emergenza Coronavirus con il sito mozzartsport.com. Ecco alcuni passaggi:
SUL RIENTRO IN SERBIA
I miei famigliari erano preoccupati mentre ero in Italia e aspettavano con impazienza il mio ritorno a casa. Per loro ora, tutto ciò che sta accadendo in Serbia è strano, ma queste misure rigorose che sono entrate in vigore sono state introdotte in Italia due settimane fa, quindi ci sono già abituato
SULL’ITALIA
La situazione in Italia non è stata subito presa seriamente? Sì, confermo. Fino a due settimane fa, i bar e le vie erano piene, e fino a poco tempo fa non mi rendevo conto neanche io di quanto fosse grave. Tutto è iniziato dopo la Coppa Italia. Le strade si sono svuotate negli ultimi giorni, se esci per strada per passeggiare vai incontro a dure sanzioni, ma ormai è tardi. Il virus si è già diffuso
SULL’OLIMPIA MILANO
Per legge, non ci è stato permesso di uscire per due settimane dopo che siamo entrati in contatto con Trey Thompkins (il giocatore trovato positivo nel Real Madrid, ndr). Siamo stati fortunati, il club ci ha assistiti nel migliore dei modi, il cibo ci veniva consegnato a casa. Ho lavorato su me stesso, esercitandomi e mantenendomi in forma
SULLA LOMBARDIA
Leggiamo il bollettino quotidiano di morte e contagi, di come i militari vengano in città a prendere le bare per la cremazione… Sono immagini davvero tristi, e mi sembra che in alcuni paesi il peggio debba ancora arrivare, purtroppo
SU EUROLEAGUE
Da Milano abbiamo cercato, tramite ELPA, di avvertire i dirigenti della lega, i club e gli altri giocatori che stava arrivando un momento drammatico, dove non si poteva pensare di rispettare il calendario attuale, che sarebbe stato meglio annullare le partite o rinviarle. Ma nessuno aveva lo stesso livello d’emergenza dell’Italia. Solo dopo una settimana la situazione è cambiata drasticamente. Sempre più persone sono state contagiate in altri paesi, hanno preso la situazione più seriamente
SUL FUTURO
Sapevamo che l’Eurolega avrebbe seguito la NBA, in tutto, in ogni scelta, presente e futura. Dal continuare o meno la competizione, fino al format su come terminare la stagione. Ora a tutti vengono nuove idee e suggerimenti, ci sono molte soluzioni. Ma al momento, la salute e la sicurezza vengono prima di tutto. Speriamo che tutto venga risolto presto, nessuno di noi è abituato a essere a casa a metà marzo