L’ex Bruno Cerella protagonista su BasketMagazine in edicola in questi giorni. Ecco le sue parole su Olimpia Milano nell’intervista concessa a Giuseppe Malaguti:
Milano è la mia prima casa perché è la città dove ho scelto di vivere e dove ho anche l’Associazione e i progetti di vita al di fuori dello sport. In più Milano è stata una parte importante come giocatore: lì mi sono consacrato. Però Venezia è un posto sbalorditivo, si vive bene, si lavora bene, in più si è costruita una squadra molto competitiva: quando vinci, ti porti buoni ricordi e vivi meglio. In tre anni aver vinto uno scudetto, una Coppa europea e una Coppa Italia è tanta roba
Per me sono stati anni molto belli, partendo dall’esperienza con coach Banchi, facendo una grande stagione di Eurolega perdendo solo ai playoff con il Maccabi Tel Aviv e poi perché anche come crescita personale sono riuscito a trovare il mio ruolo all’interno di una grande squadra che era quello che mi ero sempre chiesto. Abbiamo vinto la finale scudetto con Siena, ho bellissimi ricordi per una esperienza unica, in più ho conosciuto persone fantastiche anche al di fuori del campo e tuttora ho tante amicizie legate a quel periodo
La squadra di Milano deve vincere per forza, conseguentemente ha più pressione delle altre. Poi penso che il livello del campionato negli anni è notevolmente migliorato, quindi non è facile nè scontato vincere, non è facile ripetersi. Poi il doppio impegno con la doppia competizione, a differenza dell’NBA dove si gioca un unico torneo: una squadra ha giocatori che possono gioca- re in coppa, altri che possono giocare nel campionato e così si creano degli equilibri particolari. Un allenatore si trova con una certa formazione in coppa e un’altra in campionato. Poi ci sono le formazioni avversarie che sono forti e preparate come Sassari, la Virtus Bologna, Brescia, noi. Milano comunque in Europa è competitiva: ci vuole costanza e pazienza nel lavoro, fiducia nel progetto: pian piano si mettono a posto le cose cambiando quel- le che non vanno. Se il livello del nostro campionato si è alzato è grazie a tutte queste squadre che stanno credendo nel basket chiamando giocatori ed allenatori bravi che sicuramente creano interesse
La pallacanestro italiana è forte. Ne parlavo anche con Luis Scola e lui mi diceva, per esempio, tu vai a Brindisi, e sono partite tostissime; anche lui, avendo conosciuto tanti campionati, ha capito velocemente il valore della nostra Serie A
Hai Brunito che nostalgia
Parole misurate, come sempre! Iviva Bruno!