Gianni Petrucci: Io parlo. EuroLeague si offende? Che si offenda

Gianni Petrucci, presidente della FIP: Il castello crolla, ma è più importante la salute del castello. Non è che il sacro soldo deve essere inviolabile

Gianni Petrucci, presidente della FIP, è intervenuto a Radio24 rilasciando alcune dichiarazioni importanti sul momento del basket europeo e non solo.

Già ieri ho lanciato l’allarme sulle Coppe Europee, nessuno mi vieta di parlare di tutto. Per voi sono regolari tutti questi cambiamenti? Oggi queste sono finzioni internazionali per cui l’Italia si ferma da per tutto e dà l’esempio, la Roma non si sa… Sono finzioni che devono dimostrare che lo sport è sacro e inviolabile. Non è vero, lo dicevo quando ero al calcio e anche in 14 anni al Coni

Io parlo per il basket, ma sento anche altri. Che regolarità ha? Una squadra che deve giocare in casa non può giocare in casa, però se gioca in casa, gioca a porte chiuse. Situazione insostenibile. Abbiamo un preolimpico a giugno, in contemporanea con gli Europei di calcio. Gli Europei di calcio si comincia già a vociferare…mentre per noi il preolimpico è sacro. Perché non si dice la verità? Lo dico perché non sono più presidente del Coni? No, lo dico perché sono uno che pensa di ragionare

Il basket è uno sport di contatto. Come si può pensare che in una nazione in cui si ferma il calcio poi quella nazione possa partecipare alle Coppe Europee? Perché? Perché se poi parla Petrucci l’Eurolega si offende? Che si offenda. Io dico quello che penso, siccome me lo posso permettere parlo

Il castello crolla, ma è più importante la salute del castello. Non è che il sacro soldo deve essere inviolabile. Siamo dirigenti sportivi e padri di famiglia, possibile che non ci si renda conto del pericolo che attraversiamo? Si dice epidemia, ma forse è anche pandemia

Ci sono grandi difficoltà con l’attività quotidiana degli allenamenti. Le regioni danno certi decreti, altre no. E’ il caos totale, si ferma tutto, non succede nulla. Se la situazione è questa non dipende nè da Petrucci nè da altri dirigenti, se ce lo dicono il governo e gli scienziati, fermiamoci

Se c’era unità tra presidenti federali nella riunione dell’altro giorno con Malagò? Noi avevamo già deciso di fermare il campionato, è chiaro che il CONI deve essere centrale, ma noi avevamo già deciso autonomamente il giorno prima. Oggi è una questione di buonsenso, nessuno si deve mettere la penna sul cappello a dire l’ho detto prima. Noi siamo stati antesignani, non lo dico oggi che le Coppe si devono fermare. Inutile seguitare a sospendere giornalmente, giocare in campo neutro o senza pubblico a che serve? A dire che le coppe sono terminate? Complimenti, andiamo avanti così

Fonte: Luca Guazzoni, Ansa

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