L’Olimpia Milano cade a Madrid 76-67: il quinto ko in fila, e dopo 14 giornate il record è ora in parità. Esattamente il medesimo risultato di un anno fa, quando il 21 dicembre la squadra di Simone Pianigiani espugnò Oaka. Cosa significa questo paragone? Nulla, esattamente come quelli proposti su varie frequenze nelle scorse settimane.
Utile fare altre analisi, ben più serie. O quanto meno, ci si prova.
Real Madrid vs Olimpia Milano
Primo dato assodato. L’Olimpia Milano è una squadra in crisi di risultati in EuroLeague. Una squadra in crisi di risultati, a Madrid, contro una delle favorite al titolo, contro una squadra in serie positiva da otto gare, ha due strade davanti: crollare, o provare a imboccare una via comune a tutti gli elementi in campo per cercare una via di fuga.
L’Olimpia Milano sceglie la seconda via, gioca un primo tempo di grande applicazione, sorprende l’avversario con qualche scelta tattica, e si ritrova anche a +13. Tutto questo in difesa, mentre in attacco i problemi permangono. Le 8 palle perse del primo tempo vengono in qualche modo mascherate, le 14 finali aprono nella ripresa alla transizione madrilena.
Cosa rimane? Poco o nulla. Questa squadra, oggi, non vale i playoff. Per mille ragioni, questa squadra è malata in Europa. Ma questo malato ha deciso di lottare. Avrà gli strumenti per guarire? Intanto ha una cosa: la volontà.
Le scelte di Ettore Messina
Ettore Messina sta lanciando un messaggio chiaro a tutti i suoi giocatori: «abbiamo un problema, non aspetteremo più nessuno». E’ una nostra interpretazione, sia chiaro. Ma a Venezia sono rimasti fuori Shelvin Mack e Aaron White, a Madrid il lungo si è seduto ancora a guardare, mentre il play Usa pare in campo solo per l’assenza di Nemanja Nedovic.
Messaggio chiaro, importante, di valore straordinario: non ci saranno figli e figliastri. Non senza un motivo. Questo è il passo fondamentale per avere una squadra motivata.
Vladimir Micov
L’Olimpia Milano, da due stagioni e mezzo ormai, ha disperatamente bisogno di Vladimir Micov nei momenti chiave. Ci sono state luci accecanti, Andrew Goudelock prima e Mike James dopo, ci sono luci accecanti oggi, Sergio Rodriguez, ma c’è anche quel faro che, qualunque sia la strada, indica la via.
Questo è «il professore». Il faro che indica la via, il porto conosciuto, il rifugio sicuro. Il giocatore cui dire «senti, non so che fare, ti passo il pallone». Anche con il difensore addosso, anche con il mondo che crolla, Vlado Micov, se serve, indica la via.
Secondo infortunio stagionale. Rientro. Tripla decisiva con Venezia, 22 punti a Madrid. Punto. Poi, se qualcuno si offende perché il «professore» parla di una cosa banalissima, ovvero la squadra, sono anche e solo problemi suoi. C’è chi parla, e chi è esempio. Nel silenzio.
pur sconfitti torniamo a casa con una generale impressione di crescita. Secca perdere quando hai 13 punti di vantaggio e l’inerzia dalla tua, ma il Campazzo show del secondo tempo avrebbe annichilito più di una squadra. Fino a che la difesa contiene lui, Deck in post basso e Randolph dall’arco siamo nella partita, poi la maggior classe e profondità del Real si impone. Ci manca il vero Guda, senza lui non si può pensare di competere in EL, ci manca una guardia da 15 punti (Nedovic quando torni), ci manca un play forte quasi come il Chacho quando lui non imbrocca la gara (troppe le sue 3 palle perse nel 1T). Per il resto continua il lungo lavoro di Messina per creare un concetto di squadra vera, tosta, combattiva e vincente. Aspettiamo con fiducia!!!
Contento tu. Io vedo una squadra alla quale l’anno scorso mancava 1 per fare 31 (Rodriguez e un 4/5 esplosivo) e che quest’anno ha a disposizione giocatori di qualità solo per un tempo, in quanto le seconde linee (quelle che dovrebbero sostituire i vari Rodriguez, Micov, ecc. sono completamente inadeguate al ruolo. Prova ne è che, dopo i buoni risultati fatti nel primo periodo dell’anno (7-2) i giocatori di prima fascia, giocando troppo, anche in relazione all’età, sono stanchi e nelle ultime partite abbiamo collezionato un eloquente 0 – 5 e, se le prove non bastassero, tutte sconfitte conseguite nel terzo/quarto quarto quando l’avversario (che oramai ha capito le nostre lacune) alza il ritmo e la stanchezza dei nostri si fa sentire.
La tendenza mi sembra chiarissima è a peggiorare mano a mano che i giocatori più forti si esauriranno, cosa che si velocizzerà ancor più ora che Messina sta isolando alcuni giocatori dopo essersi (tardivamente) accorto della loro inadeguatezza.
Giocatori di prima fascia : Rodriguez, Roll , Micov, Brooks, Scola, Gudaitis,
Giocatori non da EL, giocatori che giocano 1 partita su 3, giocatori epurati; Mack, Cinciarini, Nedovic, Moraschini, Della Valle, White, Burns, Tarczewski, Biligha.
Bravo Messina, sei sempre lo stesso, o bianco o nero. Ottimo allenatore ma pessimo seelezionatore, ma come sempre vuoi fare tutto tu.
Non era questa la partita da vincere, anche se… Ma giovedì non ci potremo permettere un’altra battuta di arresto.
Aldilà della partita singola, mi pongo delle domande sul ‘process’ : è chiaro che Messina vuole creare una mentalità vincente a livello europeo ‘stabile’ (quando vincevamo diverse partite di fila, disse che l’obiettivo era fare certe cose non per tre mesi ma per tre anni), ma se così è, quale futuro ha questa squadra costruita su tre mostri sacri di 33(Chacho), 34 (Vlado) e 39 anni Scola)? In estate si scelse di non provare a domare i cavalli selvaggi, per privilegiare una sorta di responsabilità condivisa, ma forse si è esagerato nella normalizzazione… italiani da corsa nessuno (la scommessa Moraschini non mi sembra ad es. di livello Eurolega), quando negli anni i vari Melli, Hackett e Gentile (direi anche Abass) sono stati dismessi con una certa noncuranza, i 4 americani a roster sono di complemento e non primi violini (ma almeno un paio di loro non sembrano nemmeno in grado di assicurare il supporting cast). Poi un paio di talenti veri alle prese con problemi fisici (Neda e Guda) ed alla fine i conti non tornano mai, non possono tornare… Sarebbe tutto accettabile se si battezzasse quest’anno come dedicato a formare la famosa mentalità, ma – ripeto- non mi pare che questa squadra abbia prospettiva…i mostri sacri non sono eterni!!!
Scusate ma White non era l’uomo giusto per marcare sia Randolph sul perimetro sia Deck in post basso? visto che Biligha non sarebbe mai potuto entrare in campo per semplici ragioni di stazza. O almeno ricordarsi di Burns e NON per mandarlo su pivot grossi il doppio di lui? Che senso ha continuare a spedire Gudaitis a difendere sul perimetro perchè Scola non ne ha?
Visti i Mack e Rodriguez di Madrid, perchè non dare a Cinciarini qualche minuto? lui almeno in difesa ci prova seriamente
Ci sono alcune scelte di Messina che non capisco
Io sinceramente devo ancora caoirne una.
Ennesime scelte non comprensibili da parte di Messina..quando Messina parla di un ciclo di 3 anni mi fà sorridere perché come può pensarlo con una squadra con un età media alta?? Ci sono giocatori che solo per età non possono giocare 2 partite consecutive figuriamoci 3..rispetto.all’anno scorso siamo migliorati in difesa e peggiorati in attacco..uno dei tanti ertori è stato quello di non prendere 2-3 guardie con punti nelle mani..mi stupisco ancora di chi aspetta Nedovic perché prima che ritornerà in firma la stagione sarà già compromessa o addirittura finita..e mi stupisco ancora di più di quelli che scrivono di sperare nella qualificazione nelle prime 8 in Eurolega perché modestamente non siamo da prime 8..ci toglieremo qualche soddisfazione estemporanea ma nulla di più..anzi se ci focalizziamo solo su questo rischiano di perdere l’unico vero obiettivo che è quello di vincere in Italia perché rischieremo di arrivare spremuti ai play-off..
Credo che messina stia aspettando l’occasione giusta per due innesti. Visto che la classifica al momento è ancora accettabile può permettersi di tergiversare. Ma con Valencia e Zenit c’ Un solo risultato possibile altrimenti siamo fuori
2 innesti ? credo sarà difficile trovare a gennaio giocatori del calibro di James e Nunnalluìy :)) Peraltro già pagati :-))
Concordo. È tutto molto semplice: via James e Nunnaly, dentro Mack e White. C’è altro da aggiungere? Ne vogliamo parlare?
Zeru tituli
Concordo su molti commenti espressi quì. In particolare vorrei sottolineare che:
– se c’è un anno nel quale l’Olimpia deve provare a piazzarsi bene (in Europa) e a vincere (in Italia) è QUESTO: non l’anno prossimo, o fra due anni, ma quest’anno.
– e ciò sia per la situazione, come ben sottolineato in precedenza, di almeno tre giocatori chiave (Cacho-Vlado e Luis) purtroppo avanti con l’età e che quindi non hanno davanti un orizzonte temporale molto ampio (anche se ci auguriamo di essere smentiti…)
– ma anche perchè con l’anno prossimo probabilmente perderemo anche Arturas, con destinazione NBA, scelta rinviata quest’anno per l’infortunio
Quindi il fatto di avere compiuto almeno due errori madornali pagando a peso d’oro quelle due schiappe che rispondono ai nomi di Aaron e Shelvin, finisce per abbattersi, partita dopo partita, come un peso sempre più grande sulle spalle dei senatori e di chi porta avanti la baracca, sottraendo preziose energie in una stagione molto lunga e pesante.
Quanto si pensa di resistere continuando a regalare due stranieri agli avversari?? Certo, adesso rimediare a simili errori è molto difficile (se penso che, ad un certo punto dell’estate, eravamo vicini ad avere una coppia James-Williams e poi, dopo pochi giorni, ci siamo trovati Mack e White, mi viene da piangere….!). Comunque un tentativo và fatto, senza tergiversare molto, perchè ogni settimana che trascorre è uno sforzo extra che si scarica sulle spalle dei tre senatori e a cascata sugli altri…. e così rischiamo di arrivare già in Coppa Italia nello stato comatoso dell’anno scorso!