Tra Brescia e EuroLeague, i primi dubbi sull’Olimpia Milano

Olimpia Milano che si avvicina all’esordio di EuroLeague con il Bayern Monaco con qualche interrogativo dopo il ko con Brescia in casa

Olimpia Milano che si avvicina all’esordio di EuroLeague con il Bayern Monaco con qualche interrogativo dopo il ko con Brescia in casa. A parere di chi scrive, la prima gara al Mediolanum Forum d’Assago ha detto alcune cose.

Il gioco

Non crediamo che la pecca sia stata nel gioco. Ovviamente la prestazione non è stata all’altezza, delle aspettative e del solo fatto di essere «Milano», ma non faremmo il conto degli assist come sottolineato da Ettore Messina in sala stampa: 11 contro i 18 di Brescia.

L’Olimpia in realtà ha costruito 21 conclusioni da 3 (contro le 40 da 2, dove la percentuale è stata del 52%), spesso con piedi a terra e spazio per tirare (basti ricordare il finale). E’ mancata la lucidità per «fare canestro». Episodio o mancanza di talento effettivo? Piuttosto sia questa la domanda di questo avvio di stagione, e chi scrive propende nettamente per la prima opzione.

Difesa

Brescia contro l’Olimpia ha vinto perdendo 15 palloni in trasferta. Un dato che di solito porta a ben altri risultati.

La stranezza sta nei 65 punti segnati da Milano, troppo pochi in casa, dato a dir poco raccapricciante in LBA, ma torniamo a quanto detto: è mancata la precisione al tiro, non la difesa o la costruzione. Non in termini assoluti almeno.

Sergio Rodriguez

Il Chacho è venuto a Milano per essere «epicentro». Reale, totale, costante. Al Real Madrid lo era Rudy, intanto cresceva Sergio Llull. Al Cska lo era Nando De Colo. Una necessità, anche a 33 anni, assolutamente lecita, e che si è mostrata dalla prima gara di preseason, dal costante «essere leader» nei crocchi di confronto a gara in corso con i compagni.

Un leader vero, che in primo luogo deve essere condivisione. Contro Brescia, il Chacho è stato «individualità». Questa Olimpia Milano non è nata per avere un altro Mike James.

4 thoughts on “Tra Brescia e EuroLeague, i primi dubbi sull’Olimpia Milano

  1. La percentuale così negativa sul tiro da 3 è davvero un fenomeno che possiamo definire unico, più che raro.
    Oltretutto hanno sbagliato tiratori di solito piuttosto affidabili – e come hai sottolineato non erano tiri difficili.
    Allora cosa è successo davvero?

    Messina ha detto che deve guardarsi allo specchio, quando tutti i suoi giocatori giocano male.
    In quale specchio deve guardarsi, però?

    In quello di White, che sembra non riuscire a esprimersi, in una posizione dove Brooks continua a fare il suo, che però è molto raramente un apporto di punti?

    In quello degli italiani, che non sembrano all’altezza di rispondere quando sono messi in responsabilità?

    In quello di Della Valle che esattamente come faceva con Pianigiani, quando c’è in campo un campione come il Chacho, e l’anno scorso come James, si limita a passare la palla e non solo non crea nulla, ma nemmeno ci prova.

    Nello specchio emotivo di un pubblico che non ha risposto come ci si sarebbe potuto aspettare? Solo 6.700 presenti.

    Nello specchio del tempo, di cui questa squadra e la mentalità del suo allenatore hanno bisogno, come tutte le squadre? Molto significativo che Messina giustamente ricordi i suoi inizi disastrosi col CSKA del triplete.

    Io ripeto: il dato della percentuale da 3 è tanto decisivo quanto del tutto insolito.

    Bastava fare 74 punti, in fondo, che non sono tantissimi, per vincere avendo costretto Brescia in gran giornata a 15 palle perse e 73 punti, che non sono tantissimi in una giornata in cui gli riusciva tutto.
    Forse il fattore emotivo ha contato tantissimo, anche se sono professionisti e campioni.

    Vediamo l’esordio in EL prima di preoccuparci davvero.

    (palmasco)

  2. Solo con il tiro da tre abbiamo visto l’anno scorso non si vince una competizione, ma senza il tiro d tre si perde di sicuro.
    La domanda è Brescia a parte: ma abbiamo dei tiratori da tre affidabili quest’anno?
    Mi manca tanto Bertans

  3. Beh…

    El Chacho 33,7 in carriera da 3 https://www.basketball-reference.com/players/r/rodrise01.html;
    Micov 41,8 sempre da 3 https://en.m.wikipedia.org/wiki/Vladimir_Micov#;
    Roll 38,8 da 3 https://www.basketball-reference.com/international/players/michael-roll-1.html;

    Non male direi.
    Forse manca lo specialista assoluto, alla Bertans, ma è più un effetto visivo, perché in carriera Dairis ha 40,4: meno di Micov, per dire https://www.basketball-reference.com/international/players/dairis-bertans-1.html.

    Vedrai che siamo messi bene, e che certe serate sono talmente apocalittiche, che la loro causa sta più nell’incidente di quanto non stia nel contingente.

    (grande Bertans, comunque)

    (palmasco)

  4. E tra un po’ (spero) rientra Nedovic, uno che non tira proprio malaccio…

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