Il successo con Brescia tra risultati raggiunti e una considerazione finale che è interrogativo

L’AX Armani Exchange Milano arriva a quota dodici, e lo fa sempre con un pizzico di sofferenza, infine dilagando ben oltre il risultato nell’ultimo quarto. In questi 40’, tre obiettivi centrati, con una considerazione finale.

Mike James

Invece che parlare sempre e solo dei minutaggi restando sulla punta dell’iceberg, immergiamoci nell’acqua ghiacciata e guardiamo la sostanza. Finalmente, in LBA, l’AX Armani Exchange Milano vince una gara a prescindere dall’impatto di Mike James. Con il secondo e terzo violino in tribuna, Nemanja Nedovic e Arturas Gudaitis (parliamo di impatto, non tanto di cifre, con tutto il massimo rispetto per Vlado Micov), i 17’ della star biancorossa sono degni di nota. Ci sono 3 rimbalzi e 6 assist, ma soprattutto 0’ nel quarto quarto. Certo, la Leonessa non è tornata a ruggire, ma resta squadra in corsa per i playoff, non proprio l’ultima della classe.

Curtis Jerrells

21’ di qualità, con 19 punti e non eccessive forzature (7/12 al tiro), e qualche discreta lettura non evidenziata dal dato assist (3 per lui in una squadra che tira 7/28 dall’arco anche con buone rotazioni). Il contributo di Andrea Cinciarini è ottimo, 9 punti e 6 assist in 16’, ma la promozione definitiva del backup di Mike James è là da venire: la Leonessa deve sovraesporre un comunque ottimo Tommaso Laquintana (31’, lui che viaggia a 13.9 di media), e con Luca Vitali la vita non sarebbe stata molto più complicata sul lato offensivo. In quello difensivo restano i 15 punti del play di Monopoli. Difesa da sistemare, ancora.

Kaleb Tarczewski

22’ di sostanza, quel che servivano. Brescia non vuole intasare il pitturato come Varese, tutto vero, ma Gerald Beverly è il classico pivot-atipico (203 centimetri) in grado di produrre non pochi grattacapi (vedi Dustin Hogue). E invece la differente fisicità si vede e si sente: 23 punti contro 8, con qualche mancanza solo a rimbalzo. Ottima la compensazione con Christian Burns, che produce 8 punti e 6 rimbalzi con un paio di apprezzabili jumper in allontanamento dal canestro.

Considerazione finale

Simone Pianigiani, in sala stampa, ribadisce le difficoltà del recente passato: fatale l’assenza di Nemanja Nedovic, e la precaria condizione di Curtis Jerrells, in un sistema basato su tre guardie (in cui la terza è ovviamente la più importante, Mike James). Questo ha comportato la sovraesposizione dello stesso numero 2, e aggiungiamo noi di Dairis Bertans (4’ anche con Brescia) e Vlado Micov (play aggiunto, in campo per far rifiatare Nemanja Nedovic). Tutto vero, ma le assenze dovrebbero essere occasione per chi «gioca meno», creando di conseguenza un meccanismo di «partecipazione diffusa». Il problema, in Europa, resta allora solo uno: l’Olimpia Milano ha una panchina in grado di «risolvere» e al tempo stesso «generare valore» da playoff?

 

 

3 thoughts on “Il successo con Brescia tra risultati raggiunti e una considerazione finale che è interrogativo

  1. Mi piace, di questa squadra, la voglia di vincere. Quando decidiamo di difendere (in lba) per gli altri e’ davvero difficile. Dobbiamo comunque ricordare che ogni gara va vinta, giocandola.
    Secondo me il coach e’ sulla strada giusta per avere il contributo di tutti, visti i quintetti presentati in campo in questa parentesi lombarda e lo spazio “limitato” concesso a James, Micov e al rientrante Nedovic. Il Cincia secondo me in eurolega puo’ dare qualche minuto di qualita’, tra regia e energia. A Della Valle e Burns forse manca ancora qualcosa ma dovremmo essere li a giocarci un posto nella post-season sino in fondo. La mia paura e’ che potrebbe incidere la differenza canestri: con le nostre vittorie risicate potremmo pagare dazio.

  2. La partita di domani a Tel Aviv è tanto difficile, quanto decisiva per valutare l’andata di EL, secondo me.
    Sarà una mezza stagione comunque soddisfacente, nonostante l’infortunio a Nedovic, oppure sarà una mezza stagione esaltante, che ci vede ancora in corsa per la fatidica quota 16 (se basterà)?

    È una mezza stagione ripetibile?
    Perché è vero che abbiamo ottenuto due vittorie ad Atene piuttosto imprevedibili – l’Olimpyacos soprattutto – ma è anche vero che abbiamo perso due partite con Gran Canaria e Bayern in casa, che se arriviamo in buone condizioni generali, non è proprio azzardato pensare di poter vincere anche fuori, al ritorno.
    Dunque la prima metà dell’annata, se andassimo a 8 vittorie, sembra perfino ripetibile…

    Ho capito che la dirigenza non ha fretta, ma per rispetto allo sforzo di tutti, e ai buoni risultati ottenuti, e alle speranze ormai cresciute, e che cresceranno veramente se battiamo il Maccabi domani, io mi metterei a cercare un sostituto eccellente da alternare a Micov, tanto per darmi una chance in più di fare le F8.
    Tanto per giocare ad armi pari con i posti 5 e 6 di questo bellissimo torneo!

    Sarebbe un sogno, e magari Gudaitis si convince per questo a restare anche l’anno prossimo…

  3. Concordo sul fatto che sino a qui in Eurolega è stata una prima parte di stagione comunque positiva. All’inizio della stagione avevo certamente delle speranze ma non mi immaginavo di essere nella parte alta della classifica a fine andata. Sarà comunque lungo e difficile il cammino e ogni gara, compresa trasferte come quella odierna, sarà determinante. Il rientro di Nedovic dovrebbe darci qualcosa in più per riuscire. Ovviamente spero nei play-off ma mi accontenterei di giocarmela sino all’ultima giornata. Per il futuro concordo che si debba, in ogni caso, cercare rinforzi anche perché il salto di qualità dovrà essere definitivo. Quanto a Gudaitis sicuramente sarà tentato dalla NBA dove però non sono sicuro abbia le caratteristiche per eccellere, non avendo gran gioco spalle a canestro e soprattutto tiro dalla media distanza. Tenerlo sarebbe comunque un risultato importantissimo per noi.

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