Qual è il motivo della scarsa prestazione del Milano in Eurolega?

Alessandro Maggi

Il cammino dell’Olimpia Milano continua, un po’ a fatica, nel campionato di Eurolega

Il cammino dell’Olimpia Milano continua, un po’ a fatica, nel campionato di Eurolega. Dopo una serie apparentemente interminabile di sconfitte, il team di Messina ha saputo invertire il trend e conquistare una baldanzosa vittoria contro il Valencia di Álex Mumbrú. L’augurio è che questa possa rappresentare la tanto invocata “vittoria scaccia crisi”, ma tanto i tifosi, quanto lo stesso Ettore Messina sanno bene che la squadra presenta dei problemi a cui andrebbe posto rimedio il prima possibile. 

Al momento, infatti, il club si accontenta di un sesto posto nella classifica del campionato italiano, e di un quattordicesimo posto per quanto riguarda la lega europea. Il dirigente della squadra ha già spiegato che sarà necessario effettuare un cambio di gioco per riportare il Milano in vetta alla classifica. Tra le problematiche più evidenti, l’assenza di un vero playmaker in grado di dirigere i movimenti del team. Ma quali sono, effettivamente, i motivi che stanno alla base della discutibile performance dell’Olimpia Milano in Europa nella stagione 2023/2024? 

Le quote dei bookmakers sull’Olimpia Milano

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Ettore Messina lo sa bene: “la squadra non gioca da squadra”. Mancano idee, e durante i match l’identità difensiva del team lascia spesso a desiderare. A tal proposito parlano chiaramente anche le quote dei portali di scommesse sportive e i pronostici degli esperti di pallacanestro sul web. Pur sentendo la responsabilità delle ultime performance dell’Olimpia Milano, tuttavia, l’allenatore e dirigente catanese non sembra essere eccessivamente preoccupato. Malgrado faccia spesso riferimento a dimissioni e ad allontanamenti dalla panchina milanese, il mister rimane sempre al suo posto senza farsi scalfire eccessivamente dagli eventi avversi.

Secondo quanto riferito dallo stesso Messina, la stagione 2022/2023 è stata sicuramente più difficile per il club, che è riuscito comunque a portare a casa lo scudetto. Pare che uno dei problemi dell’Olimpia Milano sia l’assenza di un playmaker, soprattutto dopo che l’esperimento Pangos non ha dato i frutti sperati. Del resto, stando alle considerazioni dei tifosi, anche la splendida vittoria contro il Valencia non può essere l’evento che libererà una volta per tutte il team milanese dalle sabbie mobili in cui si trova. 

I prossimi movimenti di mercato 

Dopo il match contro il team spagnolo, Ettore Messina si è lasciato andare ad alcune considerazioni e riflessioni in sala stampa. Il dirigente, infatti, ha manifestato grande entusiasmo per la vittoria conquistata, pur ammettendo che il Valencia si trovava a corto di due giocatori importanti, oltre che in un periodo di crisi abbastanza pronunciata. Messina, inoltre, ha spiegato che ci sono alcuni player che sono attualmente sotto la sua lente d’ingrandimento. 

“Sul mercato seguiamo un paio di situazioni”, confessa il mister, dopo aver spiegato però che l’attuale mercato non ha molto da offrire. Il parere di Ettore Messina, infatti, è quello che un giocatore debba essere acquistato per delle indubbie qualità e capacità tecniche. Comprare un nuovo player tanto per rimescolare la squadra, probabilmente, si rivelerebbe solo un inutile dispendio economico. Durante una lunga intervista rilasciata al Corriere, inoltre, Messina ha rimarcato il fatto che Pangos non sia adatto per essere un leader, e che sarebbe necessario trovare un giocatore in grado di assumersi il ruolo di pilota durante gli incontri. 

L’Europa non è l’Italia 

Che l’Olimpia Milano stia incontrando enorme fatica durante il cammino europeo, insomma, è sotto gli occhi di tutti. Specialmente se si considera che la Virtus Bologna è riuscita quantomeno a conquistare un’ambitissima quinta posizione. Tuttavia sappiamo bene che le competizioni italiane e quelle europee presentano caratteristiche molto evidenti, il che ci porta alla solita conclusione: bisogna far sì che il basket italiano alzi leggermente l’asticella per essere più competitivo in ambito internazionale. Sebbene, rispetto agli scorsi anni, siano stati fatti già grandissimi passi avanti in tal senso, sappiamo benissimo che c’è ancora da lavorare.

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