Olimpia Milano post Derthona | Da salvare? Le buone scelte arrivano nel finale

Olimpia Milano post Derthona. Una Milano che non convince per tenuta e qualità, ma che convince per presenza nei momenti chiave

Olimpia Milano post Derthona. Una Milano che non convince per tenuta e qualità, ma che convince per presenza nei momenti chiave. Dopo un primo tempo ottimo, su entrambi i lati del campo, e il Kevin Pangos migliore della stagione, arriva una ripresa da incubo. Prima del risveglio che porta il nome di Alex Poythress, ma va oltre Alex Potyhress.

Per una volta andiamo a vedere nello specifico cos’è successo. 0-11 di parziale ad inizio ripresa che costa il +10 di fine primo tempo. Cosa accade?

Nello specifico, Obasohan batte facile in uno contro uno Kevin Pangos (2-0), Melli non si fida dei compagni in difesa lasciando scoperto il fianco ad un Daum libero lungo il perimetro sul lato debole (5-0), Pangos perde palla e concede il facile contropiede (7-0), errata comunicazione tra Shields e Tonut in transizione difensiva (9-0), altra dormita di Shields (11-0). 

L’Olimpia si muove male e sbaglia le spaziature in attacco, pecca di comunicazione e reciproca conoscenza in difesa. Che ci starebbe, se non fosse che è fine ottobre per tutti. 

Poi ci si mette la sorte. A 5’ l’Olimpia entra a -5 dopo tre triple, anche fortunose, di Derthona (che in fondo sta in gara con quelle) e a -4 negli ultimi 2’ (altra tripla di Weems). Cosa accade? -2 con Potyhress che va a rimbalzo offensivo dopo errore di Pangos da 3, pari col 2/2 di Poythress dopo fallo di Dowe. Il sorpasso poi è dopo un contatto che manda in lunetta Shields.

Qui l’Olimpia, semplicemente, ragiona. Poythress porta energia, prendendo sempre posizione con convinzione, ben diversamente da Voigtmann e Kamagate. Ma la squadra lo cerca creando il miss-match con Dowe grazie al primo blocco su Pangos, cui Radosevic non oscura la vista.

L’attacco fondamentalmente non è mai fermo, evita di stringersi troppo e tiene larghe le maglie di Derthona. In difesa gli attaccanti vengono mandati al centro, verso lo stesso Poythress, che a differenza di Kamagate e Voigtmann garantisce le giuste letture.

Altalenanze, che oggi come oggi non possono dar spazio a giudizi definitivi. La bella notizia, è che le scelte giuste siano arrivate nel finale. 

25 thoughts on “Olimpia Milano post Derthona | Da salvare? Le buone scelte arrivano nel finale

  1. La migliore notizia di questa vittoria, per me, è una squadra che può fare a meno delle sue due stelle, trovando altri protagonisti e vincendo lo stesso. Almeno in Italia.
    Speriamo ne prendano nota.
    Perché oltretutto direi che il gioco ne beneficia: abbiamo notato tutti che Poythress viene servito, lui quindi sa che verrà servito e si mette in condizioni di essere servito, attivamente, credendoci. Una spirale positiva.

    Anche perché la gente si abitua a giocare minuti che contano per quanto siano pochi, e di conseguenza s’impegna a far contare i propri minuti, perché si rende conto che hanno un peso, e ci trova gusto.

    Sul black out totale del terzo quarto la mia teoria farà scandalizzare un sacco di gente, voleranno accuse di antipatia e pregiudizio, ma io credo davvero che quello stanco in quei momenti sia Messina, e dal suo vuoto deriva quello della squadra.
    Accade troppo spesso e con troppa continuità. In quelle fasi nulla cambia, se ci sono dei cambi di solito sono lunatici e incomprensibili, per me sono segni della stanchezza mentale transitoria della panchina.

    Del resto il basket è gioco mentale quanto pochi altri, e non vedo perché non possiamo immaginare che giocare 3 volte a settimana sia estenuante per la panchina, preparare le partite, saggiare la condizione dei suoi, viaggiare, interviste, riunioni, problemi e soluzioni.
    Soprattutto quando ormai da più di un anno i risultati pessimi penso portino un carico di frustrazione, stress e dubbio molto pesanti.
    Stancanti. Mai una gioia. Sempre a dire dobbiamo chiuderci e lavorare.

    L’unico vantaggio che trovo nelle assenze di Derthona, è che gli mancavano proprio i lunghi, Severini e Strautins, lungo il primo un corpo il secondo, e forse il divario esagerato nei rimbalzi ha a che vedere con questo dato.
    Ed è stato indubbiamente un vantaggio per noi.
    Ben sfruttato, che comunque bisogna saperlo fare.

    Metterei in rapporto di causa effetto anche la prestazione offensiva eccellente di Melli, con la posizione di 4 nella quale ha giocato la maggior parte del primo tempo, segnando lì quasi tutti i suoi punti…
    Giocare nel tuo ruolo naturale ha grandi benefici, come dimostra Hall.
    A vedere lo Shields di ieri sembrerebbe una contraddizione di quanto ho appena scritto, ma Shavon ieri doveva rifiatare, soprattutto mentalmente – s’è visto subito.
    E comunque alla fine ha messo la tripla che contava, quella che ha cambiato l’inerzia.

    Questa squadra può ancora fare bene, ma per farlo andrebbe condotta prendendo spunto dalle cose buone che succedono in campo, secondo me.
    Non da assiomi astratti, che non si adattano ai giocatori che abbiamo.

    1. Ci stavo pensando qualche giorno fa: non è che il doppio ruolo POBO e allenatore porta in sé un carico di lavoro e di responsabilità eccessivo?
      Intrigante come idea, ma se si prende come modello la NBA, al di là dell’oceano lo stress durante la regular season è molto inferiore a quello europeo

      1. Invece secondo me è stressato perché ha già capito che, bene che gli vada, vincerà il solito scudetto

      2. Lo stress in NBA (te lo assicuro vivendo qui in USA) e’ identico se non superiore, solo viene “drammatizzato” meno sui media e esiste nelle franchigie americane una capacita’ manageriale e uno staff superbo per arginare/gestire polemiche e gestirle l’esterno, cosa che non esiste in italia. Il tifo poi non e’comparabile in quanto per l’americano medio la partita e’ semplicemente “entertainment” e non religione. Ma, mind you, la pressione al vincere, le trasferte costanti, coast to coast, con viaggi interminabili e fatti di notte per arrivare in location alle 5 del mattino, dormire 4 ore e tornare in campo, sono altissime. Quindi, no, direi che lo stress “sembra” inferiore a voi che vivete oltreoceano, ma dentro le organizzazioni lo stress e’ mediamente più’ alto e le pressioni fisico mentali elevatissime. La differenza e’ che i budget sono incomparabili, le rose più’ lunghe (se consideri la capacita’ di parcheggio/prestito in G league per un extra 2-3 ruoli a squadra), lo staff tecnico più’ profondo (skill coaches, preparatori atletici che a volte sono 4-5 per squadra, chiropratici, mental health coaches, allenatori affiancati all’head coach etc), e generalmente lo spirito americano (culturalmente) diverso, in qui assolutamente nulla di drammatico o problematico deve trapelare all’esterno, quindi ti sembra più’ “rilassato”. Non perché’ lo e’ ma perché in realtà’ sono bravi a farlo apparire cosi’, si tratta di capacità, preparazione gestionali facilitata da un business smisuratamente superiore e budget alti.

  2. La squadra secondo me ieri ha fatto una buona partita con quel vuoto clamoroso, figlio di diverse situazioni.
    Rilassamento mentale a inizio 3q, prestazioni sottotono di alcuni singoli e ottime % degli avversari (ci sono anche loro in campo) e ciò che a volte ci regala il basket, cioè dei cambi di inerzia dettati da 2-3 giocate buone che ribaltano i valori in campo.

    Ieri ho visto la volontà di coinvolgere tutti nelle rotazioni, di dare minuti per recuperare forma a Hall e persino dare a Ricci la possibilità di riscattari (13′ con quella resa sono un miracolo). Probabilmente c’era anche voglia di dare più riposo a Shields e Melli, ma a una certa le partite vanno anche vinte e purtroppo ieri le scelte erano abbastanza segnate a un certo punto.

    Pangos, continua la sua costante risalita (sicuri che partire non in quintetto a inizio stagione non fosse un modo di proteggerlo, anzichè umiliarlo, come si è letto qui?) ed è la notizia migliore, insieme alla ritrovata verve offensiva di Melli, che secondo me nulla ha a che fare con il ruolo (sempre con Poy o Voigt gioca….4 e 5 son numeri) ma solo con un certo orgoglio e speriamo anche con una forma che sta tornando.

    Indipendentemente da ogni valutazione di tifoso però, ora inizia una 3 settimane che dirà tanto della nostra stagione perchè le partite di EL che ci aspettano sono di quelle che faran capire se vivremo con l’affanno o avremo agio per crescere: se portiamo a casa W e tranquillità nel mentre che reinseriamo gli assenti della prima ora e costruiamo la vera chimica la stagione si mette sui binari giusti, altrimenti sarà dispendiosa e difficile.

    1. Sono d’accordo. Ieri Tortona e’ stata in scia con le triple. Vediamo le prossime cinque partite e avremo qualche elemento in più per fare valutazioni serie e non fantasiose.

  3. Ormai siamo al piove governo ladro.
    Pangos gioca male è colpa di Messina, se gioca bene è merito suo; e così per Tonut, Flaccadori, Melli, Hall….

    Ormai siamo al punto che abbiamo da dire anche quando si vince, per come si vince, di quanto si vince.

    Il pregiudizio è ormai un macigno che pregiudica qualsiasi valutazione.

  4. Solo un commento a @marcolimpia = invece quei 13 minuti sono sbagliati !! Non perchè il giocatori sia un fancazzista (per me sempre stato scarsino ma lotta e va bene così) ma perchè così “si dice” a quelli che non hanno spazio : ” vabbè, tanto non giochi manco il tuo pari ruolo fa ridere”. Ieri Ricci male (in altre occasioni farà bene,senza dubbio!! ) ed allora perchè non metti Caruso (che se non sbaglio è stato provato anche da 4) ????

    Per il resto, io che sono contro Messina, in questo inizio di stagione gli do’ poche colpe nelle sconfitte/prestazioni negative (i difetti per me restano i soliti, ma non mi ripeterò) : un quintetto che gioca un terzo quarto così sarebbe stato da licenziare in tronco, indipendentemente dei nomi in campo !!!!!!!!!!

  5. le scelte finali di derthona sbagliatissime, obasohan stoppato poi penetra ancora e viene ristoppato, weems e baldasso potevano tirare da tre, scelte della panchina dopo i time out incomprensibili.

  6. Per arrivare in fondo a campionato e soprattutto El dobbiamo tutti, noi tifosi ma anche coach and co., essere disposti a perdere qualche partita in là, non arrivando necessariamente primi in regular va bene anche terzi o quarti, ma aumentare il numero dei giocatori su cui puntare in ogni momento delle gare sia in lba che el. Questo vuol dire anche in lba soprattutto ma non solo, responsabilizzare di più chi ora gioca meno perché poi la fiducia se ben riposta viene ripagata. Ancora vediamo paura nell’usare o pochi giochi per valorizzare. Un esempio Bortolani non puoi farlo giocare 10 minuti senza che tiri, vuol dire che sta rinunciando alla sua qualità migliore e che non su fa nulla per sfruttarla.

    1. Non so se ti puoi permettere di lasciare Bologna #1 in regular season, perché’ giocarti la “bella” in trasferta da loro potrebbe avere un risultato diverso da quello dell’anno scorso. A mio avviso, analizzando la serie di Giugno, se gara 7 non si fosse giocata in quel Forum che c’e’ stato, potremmo tutti discutere sulla possibilità’ che il risultato avrebbe potuto essere diverso….Secondo me, un primo posto in LBA non ti garantisce nulla chiaramente, ma può’ darti quel minimo vantaggio che fra Virtus e Olimpia al momento sembra poter pesare. I due team sono troppo bilanciati e tutto pesa…sopratutto in ottica EL, in cui le reali capacita’ di competere per le f4 saranno definite fra un paio di mesi (salvo miracoli).

  7. Non sono d’accordo invece con quelli che vedono per questa squadra un futuro in crescita “dopo il rodaggio attuale”, considerato necessario anche per noi, come per tutte le squadre in formazione,
    Ma quale rodaggio? Ma quale formazione? – chiederei a chi la pensa così.

    Del quintetto iniziale di ieri, Pangos, Hall, Shields, Melli, Poythress, 4/5 sono con noi e lavorano con la squadra e con Messina almeno da tutto l’anno scorso, e 3/5 dal primo anno di Messina. Quindi da anni.
    Il nucleo della squadra quindi ha ben poco da imparare e da amalgamare, in termini di “rodaggio”.

    Su questo nucleo che potremmo definire stabile, si tratta semmai d’inserire il solo vero giocatore nuovo, Mirotic.
    A parte le caratteristiche di campione del giocatore, di cui una campagna stampa assordante ci ha parlato abbondantemente, mi limiterei ad accostare il Real Madrid attuale. Sul nucleo ormai rodato hanno semplicemente aggiunto un campione come Campazo, che si potrebbe considerare l’equivalente dell’inserimento di Mirotic da noi.
    Non mi sembra che gli spagnoli abbiano sbandato, né che soffrano di crisi d’amalgama. Questo sia per la solidità acquisita dalla squadra nel tempo, sia per la caratura del campione.
    Così mi aspetterei che succeda anche da noi.

    Il problema per noi non mi pare affatto quello per esempio del Pana, che deve davvero conoscere una squadra tutta nuova: la nostra crescita non verrà col tempo e l’intesa tra giocatori, perché quelli nuovi sostanzialmente non giocano.
    O giocano senza essere sostanziali.
    La nostra crescita verrà, se verrà, da una gestione diversa di quello che abbiamo, che non è poco, anche senza essere da finalissima come viene proclamato nelle dichiarazioni.
    Già una serena qualificazione alla post season sarebbe un ottimo risultato, per me.

    Che i nostri giocatori possano essere utilizzati in modo diverso, con un diverso gioco, secondo me s’è visto bene nei momenti migliori di ieri pomeriggio, quando privi del tiro da 3 che non entrava, abbiamo cercato e trovato il gioco interno.
    Ok, Derthona non ha una difesa né fisicità da EL, ma devi sempre saperlo mostrare.
    Si sono aperti spazi nei quali per esempio Hall si è introdotto fino al ferro come faceva una volta, e come faceva Pangos prima di finire da noi, e come perfino Flaccadori potrebbe fare, se lasciato libero di osare, com’è nel suo carattere.
    Come potrebbe fare Maudo Lo quando si sarà adattato, lui sì che dovrà, perché ci ricordiamo dei culi che ci ha fatto giocando libero proprio contro di noi.

    Non quindi il tempo di conoscersi, ma al contrario la crescita grazie al riconoscersi, se verrà permesso.

    La squadra che ha bisogno di tempo per conoscersi quindi secondo me è una balla, una scusa miope che c’impedisce di crescere: la squadra che potrebbe essere portata a essere quello che è, invece a me pare la strada maestra per una buona stagione – senza per questo avere la pretesa di andare in palestra a insegnare niente a nessuno, come qualcuno mi vorrebbe attribuire, sbagliando di grosso.

    È solo la speranza di vedere esaltato il nostro potenziale.

    1. @Palmasco, osservazioni penso corrette. Se si può’ aggiungere qualcosa, avendo osservato per anni Mirotic in NBA (e qualcuno qui sosterrà’ “non e’ la stessa cosa”), lui e’ un giocatore da sistema, nel senso che rende sproporzionalmente alle sue qualità’ quando diventa sponda ad un colpo 1-2 di altre due star. Come star principale penso ci siano limitazioni al giocatore, nel senso che può’ avere rendimento ottimo, ma non tale da dare costantemente traino in ogni momento della partita e lungo un’intera stagione. Il che mi riporta al ragionamento di fondo su cui abbiamo qui opinioni diverse: può’ il “sistema Messina” dimostrarsi superiore in europa perché’ ha un vantaggio competitivo e di struttura superiore a tutti, dato un roster medio/buono (ma non ottimo per configurazione e strategia?). La risposta cui sono giunto (benché’ presto nella stagione) e’ negativa, con dubbi se reggeremo l’attacco Virtus di Giugno (non darei la vittoria scudetto come “scontata”). Ma penso anche che questo sarà’ l’ultimo anno di messina in panchina olimpia (benché’ potrebbe ahimè’ rimanere coinvolto come GM, posizione per cui non penso abbia carattere e competenze). E da li’ si ricomincerà per un nuovo viaggio e una nuova era, speriamo più’ illuminata.

      1. Infatti se a Barcellona, da star principale, Mirotic non ha mai vinto l’EL pur avendo compagni forti, ci sarà un motivo.
        Per quanto riguarda Messina se dovesse lasciare la panchina rimanendo come GM, non vedo un nuovo viaggio e una nuova era, che sarà tutto ma tranne illuminata.

      2. @Micky, corretto..hai ragione, lapsus comunicativo mio…la nuova era arriverà’ oltre messina, ,ma mantengo sempre la speranza che uscito come coach si risolva anche la sua posizione da GM….Ammettendo che anche in quel caso Armani ha sempre avuto grandissime difficile’ a trovare GM con le palle. Il che mi porta a una domanda: ma possibile che in Italia (e per esteso Europa) la figura del GM sportivo abbia figuri cosi’ modesti? In USA ci sono fior fiore di GM scuola Jerry West, in grado di dare direttive strategiche e operative di Team (anche personaggi relativamente “deboli” come Pelinka sui Lakers fanno ottimi lavori). Mi sembra che quella li’ da voi sia una figura difficile da trovare, motivo per cui forse Re Giorgio opto’ per dare lo scettro in mano al buon Ettore, scelta malsana e sbagliata in concetto e pratica.

      3. Il doppio ruolo di Messina è un anomalia europea, ancorché italiana.
        Tale scelta non ha pagato né in termini economici (visto e considerato lo spreco di denaro nei suoi 5 anni di gestione) né in termini sportivi a livello europeo (a parte l’anno delle F4 che si è rivelato uno specchietto per le allodole).

      4. @Mauro C. @Micky
        il doppio ruolo di GM e allenatore oltre ad essere un’anomalia italiana, si è dimostrato impraticabile nella pratica, è sbagliato, fa male alla squadra e soprattutto alla franchigia.

        Non è una mia opinione, non è una scoperta recente, non è (soltanto) una contestazione di Messina: già qualche anno fa, qualche anno prima che Messina imponesse alla gloriosa Olimpia Milano il suo doppio ruolo, c’era stato un dibattito in NBA proprio su questo punto.

        Non ricordo bene se allora, una decina d’anni fa?, intorno al 2017?, il doppio ruolo fosse tenuto da Doc Rivers o da Budenholzer, o da tutt’e due, ma fu presto deciso che così non si poteva andare avanti, e la pratica fu dismessa del tutto, se ricordo bene, per impraticabilità.
        Il dibattito era stato acceso, la conclusione però inevitabile: i due ruoli insieme contemporaneamente NON sono percorribili. Da nessuno.

        Messina è stato ed è sicuramente al corrente del dibattito NBA e delle sue conclusioni, ma ha voluto lo stesso qualcosa che in NBA è già stato cassato in base all’esperienza.

        Già la voglia di forzare questa imposizione parla da sola, soprattutto visto che il suo rifiuto è stato basato sulla pratica, sull’esperienza, non su teorie astratte, o punti di vista opinabili.
        In NBA quindi hanno smesso di farlo.

        Già, ma cosa ne sanno nel mondo NBA rispetto alla sontuosa carriera di Messina?
        E cosa contano i miseri risultati di Messina a Milano rispetto alla sua sontuosa carriera?
        (Vincere lo scudetto senza fare i po di EL lo facevano già Pianigiani – che peraltro fu sfortunatissimo quando lanciato per le final eight perse i suoi uomini migliori tutt’e due insieme – e Repesa spendendo meno della metà di quanto spende Messina, mentre Banchi addirittura conquistò entrambi spendendo anche lui tanto ma tanto di meno di Messina…; in questo senso i risultati sono miseri).
        E già.

  8. Io da ieri sera mi porto questo

    Lati negativi:
    Poythress fino al 35’
    Ricci
    Il terzo quarto
    I minuti di Shields e Melli
    Le percentuali da 3

    Lati positivi:
    Poythress dal 35’
    Pangos
    Melli
    Le rotazioni(11 giocatori con almeno 10’)
    Tonut
    E soprattutto la gestione mentale degli ultimi due minuti dal -4

  9. Fai il bravo Palmasco: dimmi quante volte lo starting 4 di ieri è’ stato lo starting 4 dell’anno scorso. Ad occhio 5 volte massimo. Quindi cambiamento c’è, eccome. Perché l’anno scorso Shields e Pangos non hanno mai veramente giocato assieme e soprattutto Pangos.
    E poi: il bisogno di fare correttivi importanti all’impostazione di gioco forse non li hai visto solo tu, dio del basket dei noiarti, ma anche lo staff. E li stanno forse applicando, anche questo è un cambiamento. Che ovviamente non vuoi vedere e quindi ignori.
    Infine, oggi come l’anno scorso la squadra assieme con gli equilibri immaginati non c’è ancora stata, per la mancanza di due pedine nella zona più bisognosa.

    Poi c’è la storia dell’evoluzione delle dinamiche di gruppo e dei paroloni di cui dici che mi riempio la bocca (in realtà due concetti in croce, ma proprio base base, eh), che ha forse il ruolo più importante di tutti e va oltre quello che ho scritto sopra.

    Per tutti questi motivi io credo ci sia bisogno di un altro mese.
    Però riparliamone allora che la noia di questo disco è diventata insopportabile (a me, eh!, tu fai pure il cazzo che vuoi)

  10. L’idea che Hall abbia attaccato il ferro contravvendo agli ordini di Messina ( “se lasciato libero di osare”) la si può scrivere solo odiando quell’uomo, a prescindere.
    A me sta sul cazzo, ma sono contento che Hall abbia attaccato il ferro, magari proprio perchè Messina si è reso (finalmente) conto che farlo giocare così è + utile. Quindi dico bravo a Messina.
    Cercare un paragone con il Real, è una forzatura senza senso, perchè volutamente ci si dimentica che Pangos l’anno scorso non è mai stato realmente impiegato. Infatti fino a 10 giorni fa, qui era tutto un “cacciamolo presto e subito”, perchè il problema era il playmaking.
    Adesso si disserta sulla differenza tra conoscersi e riconoscersi. Boh.
    Se il problema per Messina è quello di inserire in un nucleo consolidato (?) il solo Mirotic,
    allora io spero, non per Messina ma per l’Olimpia (ed è qui la differenza reale) che non faccia come ha fatto Ataman lo scorso anno quando ha dovuto inserire in un nucleo super consolidato il solo Clyburn.

  11. Ovviamente fare il GM e allenatore in NBA e in Italia è lo stesso, no?
    E ovviamente tutto si riconduce sempre alla infinita superbia e supponenza di Maresija, no?

    Mamma mia che ossessione che è diventata questa di Messina padre di tutti i mali.

  12. Quatto quatto è tornato il nostro amato troll, e Palmasco gli risponde… il pobo ha infiniti difetti, ma fa nascere nuovi amori 😀

    1. Vero, fantastica questa inaspettata storia d’amore.
      E poi dicono che Messina divide…

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