la Repubblica-Milano titola a pagina 11: «Il poco tempo che ha Pangos per riprendere in mano l’Armani».
Nel suo articolo, Massimo Pisa scrive così: «E arriviamo a Kevin Pangos, l’uomo del giorno in negativo, convinti che ridurre al canadese i precoci mali di stagione sia esercizio miope e ingeneroso. Il ragazzo gioca male: è evidente. Non riesce nemmeno in ciò che prima gli era congeniale, attaccare cioè un lungo sul cambio dopo un pick’n’roll: è altrettanto palese. L’endemica crisi di fiducia comprensiva di tiro da fuori (4 su 17 da tre per uno sconfortante 23,5%, finora) aggiunge benzina alla vampa».
«Fuori luogo è pero attribuirne il rendimento a scarso impegno o assenza di professionalità, e non solo per le ore di maniacale allenamento supplementare e individuale che gli abbiamo visto fare ad Assago. Semplicemente, qui non funziona».
«Qui, con Shields e Mirotic prime punte, con la palla che spesso parte (e al momento si impantana) in post basso, a Pangos toccano panni da comprimario, che non sa vestire. Resta poco tempo per riprovarci, prima che i tagli Nba riempiano di nuovo la bancarella dei playmaker. E se non andrà, amici come prima».
Dice due cose Massimo Pisa, sulle quali sono completamente d’accordo: “semplicemente qui [Pangos n.d.r.] non funziona”, l’accento è su “qui” e: “Qui, con Shields e Mirotic prime punte, con la palla che spesso parte (e al momento si impantana) in post basso, a Pangos toccano panni da comprimario, che non sa vestire”.
In un’analisi molto più accurata e soprattutto decente rispetto a quella di altri giornali concorrenti, Pangos viene individuato come il capro espiatorio che è diventato, non certo solo per colpa sua.
Ancora più importante, secondo me, è il secondo punto, che mette in luce un difetto strutturale della gestione della squadra, che mette in forte crisi anche Tonut, per esempio.
Le due prime punte – giustamente tali, chiarisco a scanso di equivoci – non vengono giocate soltanto da prime punte, ma invece da punte totali e totaleggianti: solo loro.
Ne vanno in difficoltà gli altri, Pangos e Tonut in particolare, ma soprattutto ne muore per asfissia tutto il resto della squadra, giocatori ridotti a manichini che hanno un solo scopo un solo obiettivo: dare la palla a uno di quei due.
Non guardare solo i minutaggi, leggi bene i numeri: Poythress contro Napoli, ad esempio, sì 15 minuti in campo, ma solo 4 tiri!
Il punto non è solo metterli in campo, dovrebbe essere anche di usarli, quando ci sono.
Le conseguenze di questo atteggiamento folle si vedono in campo: nessuno che di volta in volta emerge con una prestazione personale superiore al solito; un play maker – che sia Pangos o qualsiasi altro – che non riesce ad avviare i giochi perché il movimento senza palla degli altri è così indecente, che le linee di passaggio sono tutte chiuse.
Del resto se poi devo solo dare la palla a quei due, davvero mi sento di fare il faticosissimo e ingrato compito di giocare con tutta la mia energia senza palla?
37+29 Shields, 35+32 Mirotic, dalle 19.45 del venerdì a Instanbul alle 12.00 della domenica a Napoli!
Che l’indirizzo della panchina sull’esclusiva a quei due non sia un pregiudizio, o un sassolino tirato contro l’allenatore, ma un fatto reale e obiettivo, credo che lo testimonino quei numeri.
Testimoniano di una mentalità arida in partenza, e oggi certo molto provata e quindi ancora più ristretta, da risultati clamorosamente inferiori alle possibilità, deludenti e spesso deludenti in modo brutale.
Ne risente il gioco, prevedibile e lento, di conseguenza i punti segnati, la sfilza dei quarti intorno ai 10 punti e sotto ormai non si conta più, ne risentono i giocatori comunque presi e pagati, chiusi in una gabbia di ferro e di violenza punitiva, dalla quale non c’è scampo e si vede. Nessuno cresce.
Chi prende solo 5 minuti e fa bene comunque, per qualche ragione sconosciuta poi non gioca più, chi gioca un minuto e segna è contento come se avesse vinto l’MVP.
Come si può pretendere che un uomo dia l’anima, in queste condizioni?
E direi che sul campo tutto questo si vede.
Solo quei due a tirare la carretta, alla loro età non più verdissima, con le tante miglia su quelle strutture muscolari e ossee.
Per il credo decisamente discutibile, di una persona che però ancora mi devo sentire dire che almeno è coerente e fermo nei suoi principi?
Mah…
Sembra che anche Shields “ne” vada in difficoltà; l’unico che porta a casa tabellino e pagnotta è il buon Mirotic, una squadra fatta su misura per lui, fa niente se le perdiamo tutte….
Soprattutto quando è costretto a giocare da 2… 🙄
il problema e’ che la campagna acquisti da anni viene fatta in qualche modo, si compra quel che si trova e poi si spera di adattarli allo strambo gioco messiniano, pangos e’ così, non puoi trasformarlo, davies era come era e lo si voleva trasformare in qualcosa d’altro, poi essendo un discreto giocatore ha subito trovato un’altra squadra, ora la presa di mirotic sembra ricalcare il modus operandi, si prende e poi si vedrà, lo stesso kamagate e poythress, kamagate in eurocup giocava e non poco, e’ giocatore di area, non giocatore da cambi perdendo posizione per correre dietro agli avversari, per questo non gioca, poythress chi, non mi e’ mai parso un campione, invece di prendere lui e kamagate si prendeva qualcuno che costando di più fosse meglio, un pivot forte e rodato, ma per lo staff infinito e costoso dell’olimpia questo era troppo facile, poi ridare la squadra a pangos, ma davvero non si poteva prendere un play alla napier con punti nelle mani, con un play hall potrà tornare a fare quel che sa e dare minuti di riposo a shields, Milano e’ una grande piazza non ci si può contentare di uno scudettino risicato vinto per miracolo alla settima partita.
Gli errori partono da lontano…dalla semifinale persa con il Barcellona…. Punter e LeDAy avevano dimotrato (e lo dimostrano tutt’ora al Partizan) di valere tutti i soldi che richiedevano… nn sn stati accontentati..ma siamo sicuri che quelli presi dopo di loro (costati quanto se nn di più) han dato gli stessi risultati????????? Dopo quasi 3 anni direi proprio di no!!!!!!!!!!!!
Messina in 4/5 campionati ha bruciato circa 50 giocatori (dagli italiani a quelli + blasonati) per nn parlare dei milioni di Euro gettati dalla finestra…vuole roster infiniti e si riduce a giocare sempre con gli stessi 7/8….
Il problema Pangos andava affrontato molto prima nn a metà ottobre…..
Nappier è un altro che nn è stato accontentato dal punto di vista economico (oltre ad aver litigato con il sig Messina) per non andare ad intaccare la leadership economica del Sig Melli (altro parecchio sopravvalutato per quello che costa)…. e già lo stiamo rimpiangendo….
Se si fa 2+2 il risultato è sempre il medesimo….i problemi di questa squadra hanno un nome e cognome ben preciso: ETTORE MESSINA!
Tra Melli e Leday, scelgo il primo tutta la vita, specie perché non deve essere il primo realizzatore della squadra. Guadagna tanto, ma vale ogni minuto che è in campo. Magari si potevano tenere entrambi.
Col senno di poi, rifare la squadra che era arrivata alle f4 è stato in evidente errore. Uno dei tanti. Solo un’altra f4 salverebbe il bilancio del coach a Milano.
DE Gustibus a me Melli non è mai piaciuto ne alla sua prima esperienza a Milano, men che meno ora che guadagna 2,4 milioni di euro l’anno svolgendo il compitino in attacco (zero movimenti spalle a canestro, poco tiro da fuori x aprire le difese come si richiede ad un 4 moderno)….ok gran difensore (senza Hynes ne parliamo poi)….giocatore di sistema..l’unico vantaggio rispetto a Leday è quello di essere italiano e di essere “mistifizzato” dalla stampa locale….. tantè che l’unica gara di finale vinta agevolmente da Milano a giugno con Bologna è stata gara 7 con Melli seduto in panca dopo 4 minuti per falli… (magari è un caso……)
Detto ciò…. non è sicuramente lui il problema + grosso del non gioco di MIlano da 3/4anni in qua…ma di quello in panchina…..
Quindi, mi sembra d’aver capito!… che per te, il problema è Messina! 🤣🤣….così almeno è parso trapelare dai tuoi scritti..aahhhh ora è chiaro