Una Supercoppa alle spalle, una partenza estremamente delicata di EuroLeague all’orizzonte. Essere Olimpia Milano oggi significa senso di urgenza, ma al tempo stesso necessità di equilibrio. Le valutazioni sono in corso, lo sono sempre state, ma non possono essere definitive.
Il calendario europeo
L’Olimpia Milano è reduce da una stagione fallimentare in EuroLeague, per quanto resa dignitosa dal grande sprint finale guidato dal colpo Shabazz Napier.
Oggi Shabazz non c’è più, e sino al 2 novembre i biancorossi giocheranno a Istanbul con il Fenerbahce, quindi in casa con il Maccabi e l’Olympiacos, prima di una doppia trasferta a Madrid e Berlino. Per concludere, il Monaco di Mike James.
Serviranno talento, rendimento e coesione per garantirsi un record positivo quando il 9, al Forum, arriverà Valencia. Senza dimenticare che il 14 il menu riserverà la sempre delicata sfida di Bologna.
Equilibrio e urgenza
Una partenza durissima, psicologicamente delicata per chi viene da un’annata negativa e dispendiosa, certamente pericolosa tenendo conto della presenza in roster di cinque reduci dalle Final Eight dei Mondiali di Manila.
Il treno buono è a rischio di fuga, al tempo stesso servirà lucidità per non rimanere attardati. La domanda è sempre la stessa: partire con questa regìa è un rischio? Sì, ma calcolato, perché i problemi della scorsa stagione hanno basi ben diverse. Almeno potenzialmente.
Spieghiamoci. Nel 2022-2023, in Europa, l’Olimpia ha anche toccato l’ultimo posto. Colpa solo degli infortuni? Assolutamente no. Il rischio, però, è trasformare in alibi (scusante) quel che comunque è parte di una causa.
Dire che tutto dipende dagli stop fisici è superficiale esattamente come sostenere che “gli infortuni li hanno tutti”. Ogni aspetto va pesato. I problemi in regìa sono stati preminenti.
Pangos si è fermato, Mitrou-Long dopo un ottimo avvio si è perso. In estate la dirigenza ha cercato di porre rimedio, ma Shabazz Napier ha cambiato le carte in tavola, le motivazioni famigliari si sono fatte esigenze economiche, mentre Darius Thompson ha visto esplodere il mercato intorno a lui.
Quel che è stato investito in Nikola Mirotic poteva essere garantito al play del Baskonia? Tutto è possibile, ma agli equilibri in campo si sposano quelli nello spogliatoio.
Ottimo lavoro ha fatto l’agenzia del giocatore, sia chiaro, perché i valori li fa il mercato. Ma l’Olimpia ha trattato il rinnovo di Shields, tratterà o sta trattando quello di Melli, un conto è avere come numero uno salariale il montenegrino, un altro un giocatore reduce da una stagione di EuroLeague chiusa peraltro fuori dai playoff e senza fare strada in Spagna.
Le circostanze hanno portato alla conferma di Kevin Pangos. Ma intorno qualcosa è cambiato. La dirigenza continua a monitorare il mercato americano, ben sapendo che puntare su un “rookie” in Europa è esigenza non necessariamente ad alto rischio: anche Napier era un esordiente.
Al tempo stesso, alle spalle del canadese c’è Maodo Lo, che l’EuroLeague l’ha giocata e vissuta ben più di Naz Mitrou-Long. Quindi, gli infortuni. Oggi Ettore Messina il giocatore in grado di risolvere le situazioni ce l’ha, e si chiama Shavon Shields. Senza dimenticare quello che è e sarà sempre la prima opzione offensiva: Nikola Mirotic, il numero uno dell’EuroLeague che va a cominciare.
Qualcosa è cambiato, e qualcosa resta in movimento. Ora non resta che far parlare il campo.
non mi pare maodo lo fosse il play principale nella germania.
No, non li era, ma il problema non è quello.
Lo come play di supporto ci sta tutto, è il play titolare la vera incognita.
Onestamente, c’è ancora qualcuno che crede nella resurrezione di Pangos?
Personalmente no e, dalle parole in conferenza post supercoppa di Messina, ormai non ci crede più nemmeno lui.
Leggere che, col senno di poi, avrebbe comunque schierato Lo, nonostante non stesse bene e fosse reduce da 3 o 4 allenamenti con la squadra, sa tanto di sentenza su Pangos.
Leggo di fiducia a tempo, ma iniziare la stagione con un play sfiduciato, in tutti i sensi del termine, che senso ha?
Contesto tre affermazioni: la prima che Shabazz Napier fosse un “esordiente”.
Anche immaginando che tu intendessi “in Eurolega”, ci sarebbero le 19 partite giocate con lo Zenit…
E comunque era noto a tutto il mondo di chi segue il basket, che fenomeno fosse il piccolino, cosa che peraltro ha dimostrato fin quando Messina lo ha lasciato libero di fare: quando poi ha ritenuto che l’impegno scudetto fosse inferiore al tentativo di salvare la figuraccia di EL in qualsiasi modo, gli ha messo le briglie, le sue solite strettissime, e direi che s’è visto. Poi se n’è andato.
E siamo sicuri che la ragione vera non sia stata quel fastidioso morso in bocca?
La seconda che contesto è “l’ottimo avvio di Mitrou Long”.
Quando era chiaro da subito che non fosse un play e qualcuno l’ha scritto perfino nei commenti amatoriali prestagione di un blog come RealOlimpiaMilano…
La terza che contesto è che “i problemi della scorsa stagione hanno radici ben diverse”, quando mi sembra sotto gli occhi di tutti che i problemi della prima partita di quest’anno sono gli stessi dell’anno scorso: un solo play di ruolo, gioco statico, quarti di aridità offensiva nonostante la presenza di due fenomeni con tanti punti nelle mani.
In parole povere una squadra che non riesce a esprimere il valore dei suoi singoli.
Detto questo la possibilità di stupire tutti nel terrificante tunnel iniziale di EL esiste, ma anche da tifoso sfrenato come sono io, difficilmente sembra probabile.
concordo totalmente Massimo, Lo può essere un buon play di supporto, come anche flaccadori, ma non possono certo supplire alla mancanza di un forte play titolare
Avere una Red Bull (Mirotic) e una Ferrari (Shields) e non avere un pilota (playmaker) all’altezza di guidarle che senso ha ?
Cosa si deve capire ancora di Pangos ? Che probabilmente con un altro coach forse tornerebbe quello di qualche anno
fa ? Boh … Una cosa è certa nell’Olimpia non è stato quel giocatore che tutti si aspettavano ( non solo per colpa sua). Quindi anche quest’anno si partirà con l’handicap di non avere un Play adatto all’E.L. Ma siamo sicuri che il venerato Pastore lo voglia davvero ???????