La Supercoppa va in archivio con il trofeo in mano alla Virtus Bologna e all’ex Luca Banchi, l’Olimpia Milano torna a casa per il terzo anno in fila con lo smacco di un ko con gli eterni rivali ma senza il tempo per farsi travolgere dal dolore: la stagione va a cominciare.
Cinque giorni di pieno lavoro a ranghi completi, per quanto con Diego Flaccadori e Billy Baron ancora ai box. Un gruppo mai così nutrito da agosto, con nel mirino una settimana impegnativa: domenica con Treviso per cominciare, quindi venerdì a Istanbul e 48 ore dopo Napoli.
Maodo Lo, Devon Hall e Stefano Tonut
E’ questa l’agenda dell’Olimpia Milano, ufficiale e colma di temi. Noi, ne scegliamo tre, ben consci di trovarci di fronte ad un panorama ben più complesso e al tempo stesso avaro di risposte. Altrimenti, non saremmo ad inizio stagione.
– Maodo Lo vs Kevin Pangos. Non è un’opposizione, ma uno stato di cose. Ettore Messina torna da Brescia con parole che sanno di prima bocciatura per il canadese, e attribuzione di vitale necessità al play campione del Mondo con la Germania. Maodo Lo non può essere il salvatore della patria, anche perché un simile ruolo a settembre non sarebbe un buon segnale, ma la freccia del sorpasso pare già essere evidente. Pangos come reagirà in un ruolo subalterno? L’anno scorso non andò benissimo…
– Devon Hall. Un senatore di Ettore Messina, una figura positiva nel gruppo biancorosso, un giocatore stimato che non difetta mai di applicazione, come dimostra il suo rendimento difensivo. Ma in attacco le cose non girano da 12 mesi, a parte qualche prestazione eccezionale. Si parla, e tanto, di Pangos, ma a Brescia Hall non ha saputo essere una alternativa, non dimenticando come due anni fa il ruolo di secondo play fu compito assolto con brillantezza. La società il suo segnale di fiducia lo ha dato e ridato, ora Devon deve reagire, o rischia di non essere più così necessario;
– Stefano Tonut. L’ex Reyer Venezia ha la stima dei senatori, in primis Melli, un fisico importante e tutte le caratteristiche, difensive e offensive, per avere spazio anche in EuroLeague. Ma a certi livelli il fisico conta meno degli occhi. “Tonno” deve trovare cattiveria, dote base per convincere Messina. Quella che, per esempio, con mezzi oggi minori, ha in grande quantità Giordano Bortolani.
Non si può discutere Pangos a causa di una singola prestazione opaca e vista anche la partita Virtus vs. Brescia, non considerare che gli esterni di Bologna siano grossi, aggressivi, rapidi e capaci di entrarti sottopelle.
Ciao Gigigante, Pangos non lo si discute certo da oggi
Ha evidenti problemi tanto fisici (in difesa è una tassa, manca completamente di atletismo) quanto tecnici (l’altro ieri, due punti con uno su cinque al tiro e un assist in 23 minuti, davvero poco per un play titolare a questi livelli).
Del resto, dopo le ottime cose fatte vedere ormai anni fa, ha fallito ovunque: a Barcellona, in NBA, l’anno scorso da noi e ha pure perso la nazionale.
La sensazione, non credo solo mia, è che sia rimasto per causa di forza maggiore e questo incide certamente anche a livello di fiducia.
Non so quanto valga la pena intestardirsi su questo giocatore, rischiando di compromettere la prima parte di stagione per poi correre ai ripari sul mercato a EL ormai compromessa.
È certo che la situazione si ripeterà specialmente in Euroleague quindi i casi sono due o Pangos riacquista lo smalto e la velocità di esecuzione di San Pietroburgo o verrà sostituito da uno più grosso e cattivo altrimenti ci scordiamo gli obiettivi.
per me, le parole di Messina dell’altro ieri sono già una sentenza.
Creare una contrapposizione Maodo Lo / Pangos é completamente insensato. Sono due giocatori che possono alternarsi , forse soprattutto, giocare assieme. Milano ha bisogno vitale di rafforzare il Backcourt, di portarlo a livello delle rivali che ambiscono a playoff die Eurolega e F4.
Quandanche Pangos tornasse quello buono, quello dello Zenith, servirebbe comunque un rinforzo in quel settore, basta pensare a come sono attrezzate le avversarie di Milano, tutte dotate di guardie numerose e forti. E chi ha perso Sloukas, ovvero l’Olympiacos pare star per rimediare prendendo Kendrick Nunn, che non sará Steph Curry, ma in Europa potrebbe dire decisamente la sua.
Solo parlare di Devon Hall come possibilitá in regia, dopo il disastro cui é stato costretto lo scorso anno, in cui ha dimostrato ampiamente di non poter fare il creatore di gioco e di vantaggi nonostante Messina abbia insistito alla morte (del giocatore e di Milano), é insensato, é una discussione grottesca. Attraversare la metá campo palleggiando é una cosa, fare il playmaker un’altra. In questo senso Maodo Lo é un aggiustamento non una soluzione al livello qualitativo assoluto cui dovrebbe ambire una squadra che afferma di voler arrivare alle F4 e dunque di voler provare a vincere l’Eurolega.
Davvero? Con Pangos e Maodo Lo?
Milano una guardia la deve prendere subito, prima che inizi l’Eurolega: se partiamo come lo scorso anno, che ci rullano tutti in serie, se per caso si storce una caviglia di Pangos o di Lo, rischiamo di buttare la stagione dopo 10-12 partite perché la competizione pare piú livellata e dura che mai, sebbene forse il livello generale non sia eccelso.
Se invece la guardia o le guardie non arrivano allora é un suicidio, secondo me. Si rischia di vanifica l’inserimento di un campione assoluto come Mirotic, che in questa squadra priva di un backcourt competitivo pare un lusso, visto che ci sono lacune strutturali profonde in altri reparti, mentre con Melli, Mirotic e Voigtmann abbiamo la posizione di 4 piuttosto ben coperta, forse non esageratamente atletica, ma di grande intelligenza e probabilmente senza pari in Europa (anche se Melli verrà ahimé sacrificato come 5).
Credo che il destino di Pangos sia segnato, vedere ancora Hall ad un livello cosi incosistente dopo l’anno scorso non è solo un dispiacere, ma anche un rammarico per non aver pensato a sostituirlo; sta menata di Tonut che deve uscire dal guscio sta durando da troppo tempo, si dia una svegliata e non approfitti troppo del suo essere panda, altrimenti sarà lo sveglio Bortolani ad approfittarsi delle sue titubanze, pena una scalata all’indietro nelle gerarchie di squadra
Una sola banalissima domanda: in quale altra squadra europea di rango si vede passare la metà campo in palleggio da un lungo come da noi avviene una azione su due?
c’e’ chi prende Nunn e chi Lo………d’altronde se perdi con bologna in euroleague quante speri di vincerne………..senza play mirotic e’ un lusso.
bortolani surclasserà sia il timido tonut che hall.
Prendere un playmaker con i controc**** è d’obbligo.
E non è Napier
Caro Orlando, chi voleva, a tutti i costi, la conferma di Shabazz, è il nostro Comandante Supremo. Tanto è vero che, dopo aver trascorso 5 mesi, fianco a fianco, nella secondaria del forum, ha aspettato ulteriori tre settimane, per conoscere il consulto di casa Napier…
Considerazioni rapide.
Hall è dannoso in attacco da ben più tempo,altro che 12 mesi.Guardiamo le cifre della finale scudetto con Bologna 21/22:in 6 partite la nostra guardia fece registrare un 13 su 34 da 2 e un 2 su 13 da tre.Quindi se da play è disastroso da guardia non aiuta certo la squadra.Lo teniamo solo per la fase difensiva?Ok allora che sia uno specialista e come tale abbia anche molti meno minuti.
Tonut non è giocatore da Milano di Messina.Errore prenderlo….
Lo non penso sia utile a Milano ma non posso giudicarlo sino a che non avrà giocato molte partite con la nostra casacca.Quelle che ha già giocato per esempio Pangos,fallendone così tante da essere accantonato nel momento decisivo in campionato e della rimonta in eurolega.Sperare che qs anno giri è molto illusorio,basti vedere come è stato subito tagliato dal Canada…
Ritorno qui a quella che purtroppo e’ la mia riflessione di fondo avendo visto tra l’altro Messina “imparare” qui in USA nella sua relativamente breve esperienza NBA (da assistente occorrerebbe aggiungere). Messina filosoficamente mi ricorda molti aspetti “Popovitch”, come se gli Spurs dei 2000 abbiano lasciato su di lui il più’ grande imprint di approccio al gioco. Quegli Spurs pero’ contavano su un giovane Tony Parker (bastonato quitidianamente da Pop tra urlate e benching) che riesci’ a stabilire un ponte relazionale (amicizia fraterna) e di gioco con un certo Tim Duncan. Duncan super essenziale, il giocatore meno flashy che puoi trovare nella Hall of Fame, leader di roccia e che si prese il buon Tony sotto le ali protettive. Cosi’ Parker e Ginobili cominciarono a guadagnarsi la loro “carta bianca” (sempre sotto rigido controllo) per creare soluzioni più’ consone al loro stile, e il Pop comincio a lasciare andare il guinzaglio. E comunque con il passare degli anni quel framework divento’ obsoleto, rimpiazzato dagli Splash brothers e da una generazione di point che crea, tira, penetra, e gioca in modo veloce e imprevedibile, una generazione che i coach sanno di dover lasciare esprimersi (Ja Morant, Devin Booker, Jamal Murray, e chi più’ ne ha ne metta, inclusi play di un livello immediatamente sotto come I. Thomas, Trae Young, D.Lo etc etc). PG centrale e creativo, con doti atletiche e tecniche cui costruisci una squadra intorno. Se ti manga il backcourt, in NBA sei fritto in partenza. E purtroppo penso sia cosi’ non solo in NBA ma nel basket moderno, che Popovitvh continua a criticare e che forse sta un po’ stretto pure a Messina vista la sua traiettoria di carriera.
Purtroppo a milano non si rendono conto della strana visione dell allenatore io potendo gli prenderei tavares per vedere come lo fa giocare.
Non si tratta di un referendum su Messina, pro o contro.
Ma di guardare i fatti.
Se i tuoi due fenomeni fanno 41 punti nella prima vera partita, come puoi chiudere a 73?
Vuol dire che a parte le risorse individuali, la struttura non funziona.
Infatti quanti giocatori da noi sono cresciuti, quanti invece si sono sciolti?
Nessuno cresciuto, troppi sciolti.
Segno di una struttura che non funziona.
Ne vuoi un altro?
Cosa significa che un giocatore intelligente e saggio nel trattare il pallone come Mirotic, nel finale di Bologna sparacchia a caso da 3?
Non significa forse che non c’era nient’altro da fare?
La domanda è quindi: com’è possibile che una squadra che ambisce alle F4, non abbia nient’altro da fare che sparacchiare a caso già contro Bologna?
Non so Maggi dove abbia visto un Hall “eseguire il play due anni fa in modo brillante”, che non ci posso credere di leggerlo davvero, ma la realtà è che a parte il Chacho e in parte Delaney prima del crollo fisico, Messina di play making ha dimostrato di non capirci molto, sbagliando tutto.
Sbagliando le scelte delle persone, sbagliando l’utilizzo di quelli che ha avuto – perché Napier che è un fenomeno vero, come scommetto che vedremo presto, lui è riuscito a soffocarlo – sbagliando il concetto stesso di play making quando ha creduto e crede di poterne fare a meno, come dimostra l’assenza di Lo – errore che lui stesso ha ammesso – e il portar palla dei lunghi che qualcuno qui sopra ha giustamente fatto notare quanto sia indecente, inutile, perfino dannoso, in termini dei secondi persi per entrare in azione.
Purtroppo per lui e per noi, intanto invece il basket moderno si è centrato sull’estro e l’atletismo, la personalità e la tecnica dei playmaker veri.
Basta guardare le papabili F4 vere, non quelle dei proclami e delle stelle casalinghe.
Di Chacho in giro non ce n’è, tutti gli altri Messina li soffoca con la presunzione di imporre un suo gioco, che molto chiaramente fuori d’Italia non funziona.
Se non riuscirà a cambiare il proprio atteggiamento, potremo prendere tutti i play disponibili, non credo che riusciranno a cambiare la goffaggine, l’inefficienza, la lentezza della nostra manovra d’attacco.
E se i 41 punti combinati di Shields e Mirotic non bastano con Bologna, come potranno bastare contro le stelle d’Europa?
palmà belle finali con bologna tu volevi giocasse pangos………..
Il solito sermone stucchevole.
Grazie palmasco
Amen