Il Panathinaikos chiude con Juancho Hernangomez. Niente Mirotic

Notizia clamorosa dalla Grecia. Il Panathinaikos avrebbe chiuso l’accordo con Juancho Hernangomez, ala forte classe 1995

Notizia clamorosa dalla Grecia. Il Panathinaikos avrebbe chiuso l’accordo con Juancho Hernangomez, ala forte classe 1995.

Dopo 7 anni in NBA, l’mvp dell’ultimo Eurobasket sarebbe pronto a tornare in Europa. Ma non in Spagna, bensì ad Atene, Oaka, dopo l’entrata in scena di Dimitris Giannakopoulos.

Secondo SDNA l’accordo è a un soffio, ma la notizia è stata anticipata da Ert Sports in diretta televisiva, e si parla di trattativa molto avanzata.

Sarebbe questo il quarto grandissimo colpo di Giannakopoulos dopo Vildoza, Lessort e soprattutto Kostas Sloukas. Il tutto in una campagna di mercato assolutamente rivoluzionaria per investimenti. E proprio in queste ore il patron del club “verde” avrebbe alzato considerevolmente l’offerta per Juancho Hernangomez, chiudendo la trattativa.

Una mossa che ha ricadute importanti sul mercato europeo. Willy, fratello di Juancho, è del Barcellona. Il Pana chiude invece il mercato dei lunghi ed esce definitivamente dalle trattative per Toko Shengelia e, soprattutto, per Nikola Mirotic.

E l’agente di Hernangomez è sempre Igor Crespo, rappresentante di Ettore Messina… e di Nikola Mirotic. Per il cui futuro pare uscito di scena anche il Monaco.

19 thoughts on “Il Panathinaikos chiude con Juancho Hernangomez. Niente Mirotic

  1. Speriamo. Che non venga al Milano xchè costa e poi manderebbero via altri come Voigtmann. A noi ci manca un bel 3 che si alterni a shields

  2. Non entro nel merito dei giudizi altrui,dico unicamente che i quattro grandissimi giocatori presi dal Pana ( di cui uno campione indiscusso) sarei stato ben lieto di vederli piuttosto a Milano al posto dei pur validi atleti entrati a far parte della nostra grande famiglia.
    D’altronde il patron bianco verde e’ uno degli uomini più facoltosi di Grecia,e se vuole può farsi carico senza problema alcuno di esborsi del genere.
    Questo non significa ovviamente che io non sia totalmente riconoscente di tutto quello,che il nostro munifico benefattore ha fatto in tutti questi anni per i nostri colori ma qui stiamo parlando di ben altro e ben vengano benestanti del genere che decidono di spendere una minima parte dei loro moltissimi denari nel nostro sport.
    Quanto al signor Mirotic non sono certo il suo primo tifoso ma si tratta senza dubbio di uno dei primi 5 giocatori europei pound for pound come si dice nel mio amatissimo pugilato.
    Se proprio dovesse alla fine venire da noi saremmo dei pazzi irrecuperabili se non dovessimo accoglierlo con tutti gli onori che merita un atleta del genere
    .Ma soprattutto evitiamo ridicoli paragoni con i giocatori già a roster,questo piaccia o non piaccia e’ un vero campione,come nessun altro nella nostra amata squadra.

    1. Ricordiamoci cosa erano le squadre ateniesi prima del defoult greco: una corsa a chi spende di più ( ricordo tale Pango senza s), una follia dietro l’altra, il tutto a scapito della competitiva, della potabilità della manifestazione; vogliamo tornare a quei tempi?? Se li lasci fare ci torniamo dritti dritti….poi, buon divertimento….ai greci però!!

  3. Ribadisco la necessità di mettere un limite al budget spendibile, se no si finisce, anzi forse già ci siamo, agli arabi sauditi del football…..regole paletti regole paletti

    1. Fab, lo stesso discorso pero`dovrebbe valere per il campionato italiano. Se la stessa richiesta venisse da Varese, Scafati o Sassari, che diresti?

      1. No quello va bene anzi bisognerebbe togliere la regola ridicola dei 6 stranieri massimo.
        Solo in Eurolega il budget deve essere allineato per tutti a quello nostro. Ma non cambierebbe nulla finché c’è il pastore perché gli acquisti li canterebbe comunque

      2. Come puoi vedere carissimo Doc, con la storia del budget le pecorelle del pastore stanno già mettendo le mani avanti per giustificare gli eventuali futuri insuccessi 😂😂

      3. Eh no il campionato non si tocca. Fab non sa neanche cos’è essere sportivi..

      4. Guarda che in Italia il problema non è dato dallo strapotere di Olimpia e Virtus, ma dalla mancanza di contender che abbiano una seppur minima potenza di fuoco da tutelare, tradotto: non ci sono proprietà che abbiano l’ambizione di investire nel basket tanto da aver bisogno che il loro sforzo economico venga difeso da regolamenti sulla spendibilità di budget; magari avessimo questi problemi……

    2. Immagina cosa succederebbe con l’avvento di Londra Parigi e magari Dubai .. salta per aria tutto .. poi cosa abbia a che fare Dubai con la Euroleague … ah già i soldi .. ma a quel punto crollerebbe tutto il castello di carte e già le squadre serbe greche turche e spagnole ce la stanno mettendo tutta .. Olimpia e Virtus con le altre squadre stanno comportandosi da un lato saggiamente dall’altra non hanno concrete possibilità di competere … un saluto

  4. C’è chi vuol vincere e chi si accontenta di partecipare. Inutile piangere e chiedere cose ridicole perché gli altri spendono

  5. A quel punto l’unica speranza sarebbe che, uno qualsiasi col turbante, si alzi una mattina e decida di dedicare uno dei suoi pozzi di petrolio alla nostra amata Olimpia, esattamente come uno qualsiasi sta facendo a Newcastle nel foootball

  6. Ragioniamo in LBA il problema è che la federazione fa troppo poco per la base e si fregia prevalentemente dei successi della nazionale
    Sarebbe indispensabile creare dei formatori preparati non solo relativamente agli aspetti tecnici del basket 🏀 ma anche per favorire la maturità dei giovani che frequentano le società minori, stipendiati dalla federazione e un sistema a premi che permetta alle piccole società di rivaleggiare delle spese

    Ci vorrebbe poi un sistema premiante fiscalmente per gli imprenditori come Armani e Zanetti che investono nel prodotto.
    In EL invece è necessario fortificare con capacità di intervento un board che si occuperà della trasparenza dei bilanci e della loro sostenibilità così che non si debba temere delle implosioni e dei fallimenti come in passato.
    Il tetto ai budget è impossibile per la diversa fiscalità delle nazioni europee

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