EuroLeague 2023-2024, stiamo implodendo? I roster dei maggiori club, oggi

In una prospettiva assolutamente centrata su Olimpia Milano, andiamo a vedere come mutano i roster delle grandi rivali alla EuroLeague 23-24

EuroLeague sta implodendo? Il fuggi-fuggi dei grandi campioni verso l’NBA spoverisce definitivamente una competizione che in nessun modo, ancora, è riuscita a garantire una reale entrata per i club partecipanti?

Lo scenario, chiaramente, è oggi malinconico. Senza le russe la competizione non trova alternative alle 18 squadre della scorsa stagione, comprendendo di essere ormai arrivata ad una situazione di stallo che solo Paris e London Lions possono rompere (ma avranno le forze per farlo?).

Intanto in poco più di una notte Vasa Micic, Sasha Vezenkov e Dante Exum volano in Nba, nella maggior parte dei casi con prospettive ben diverse dai Sergio Rodriguez, Carlos Navarro e Vassilis Spanoulis di un tempo. 

Forse il campo per qualcuno di loro sarà una chimera, ma i contratti sono pesanti (cifre irreali per l’Europa anche al netto delle pesanti tassazioni nord americane), pluriennali e a lungo garantiti. Per la serie: «Ti saluto, ma tornerò solo quando lo vorranno loro. Non io».

In una prospettiva assolutamente centrata su Olimpia Milano, intanto, andiamo a vedere come mutano i roster dei grandi club della massima competizione continentale dopo gli ultimi scossoni.

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18 thoughts on “EuroLeague 2023-2024, stiamo implodendo? I roster dei maggiori club, oggi

  1. I tortellini hanno finito i soldi e saranno costretti a girare l Europa facendo figure di melma. Gli unici siano noi e le greche c’ha possiamo spendere quello che vogliamo. Prossime.final four noi, oli, pana e monaco. Mi sbilancio con finale noi e oli

    1. Beh visto i vostri risultati degli ultimi anni in EL e i molti soldi spesi, sembra che l’equazione budget – risultati non torni sempre. I soldi bisogna anche saperli spendere !!!!

      1. Mirotic, thompson, curry, butler e lebron. Rondo x un usato sicuro, facendolo diventare italiano

  2. Sta implodendo si, chiudere ogni anno in perdita penso non piaccia a nessuno. Gli introiti di ritorno da eurolega e tv sono schifosamente ridicoli.

  3. I migliori europei vanno di la e qui arrivano usa medio/scarsi. Questo è il problema. Il livello si sta abbassando. Abbiamo visto quest’anno quando il real per vincere ha schierato Llull Chacho e Rudy.

  4. E’ chiaro che rispetto al mondo NBA, l’Euroleague è molto distante in termini di possibilità economiche e nella capacità di generare introiti dai media e sponsors. In questo contesto, se una squadra NBA decide di prendere un giocatore dall’Europa lo fa senza tante discussioni. Da questo punto di vista trovo interessante la via intrapresa dall’Olimpia in questa prima fase di mercato, puntando su un giovane di grandi potenzialità come Kamagate invece di inseguire un senatore del basket europeo. Poi, chiaro, gli và affiancato anche un giocatore di esperienza, ma il segnale di per sè è giusto ed interessante e si ricollega anche all’investimento nello scouting con l’arrivo di Vacirca da Dertona. Monitorare a fondo il mondo del basket e trovare nuovi talenti da portare sulla scena europea è sicuramente una buona strategia. Messina permettendo, ovviamente.

    1. Giusto soprattutto ultima frase. Per lanciare i giovani ci vuole un altro coach.

      1. Caro Doc qui non hanno ancora capito che con Messina i giovani non faranno mai strada a Milano. Credono ancora alle favole dopo 4 anni.

  5. Grande ritorno delle squadre greche, tornano gli sponsor dopo l’austerity?

  6. Non mi pare se ne sia parlato molto. Ma gran Canaria che rinuncia alla eurolega perche costa troppo? Pessimo segnale, sottovalutato.

  7. Ma perchè la NBA può permettersi certe cifre? Poi che Gran Canaria rinunci mi sembra anche normale. Se si punta a qualità per avere giocatori pagati non si possono avere certe squadre. Non mi pare un pessimo segnale ma un segnale che non si possono avere squadre quasi di paese. La NBA è costruita su quante squadre rapportate al territorio degli Stati Uniti. E sono le stesse, senza campionati paralleli. O si fa il passo che c’è solo la Eurolega per una elite di squadre o che queste debbano poi partecipare ai campionati nazionali è una via di mezzo che non rende a nessuno.

    1. L’NBA e’ un business dal giro di affari di circa $10.5B (10.5 miliardi di $), diritti TV sono astronomici che vanno per $75b pluriennali al prossimo giro (quest’anno), un giro di merchandise revenues oltre il billion di dollari, e sponsorships e licensing a fare il quadro. Ha un reach globale (Cina sopratutto) che e’ un motore di fatturato costante e in espansione. l’NBA ha meccanismi finestre solide di marketing che si basano su superstar mondiali (Lebron, Harden, Giannis, Curry per citarne solo alcuni) che fungono da ambassador e creano un movimento di “lifestyle” che attecchisce perfettamente sui nuovi modelli mediatici (Instagram, TikTok etc) e fa salivare sponsors e advertisers….Niente di tutto ciò’ e’ applicabile sul modello EL attuale. Per scala, a fronte dei 10B NBA, L’EL contrappone un modello di business che gira intorno ai $600-700m, scontando cifre non corrette che sommano il totale del fatturato del movimento a 1b (double counting). Quindi meno di un decimo, gestito a perdita. NBA e’ dieci volte più’ grande e gira a profitto del 10% circa

  8. Purtroppo la situazione finanaziaria EL non è certamente delle più brillanti anche in prospettiva futura e speriamo che non crolli tutto il castello. Oramai non è più possibile fare retrocessioni o promozioni che vanno eliminate perchè non hanno senso in una competizione moderna, le squadre che partecipano devono presentare un’analisi finanziaria almeno a 5 anni per essere ammesse e competere. Peraltro su Gazzetta + Premium (per chi è abbonato) c’è un interessantissimo articolo sulla nostra squadra che fa la storia economica e finanziaria dall’avvento di Armani in poi con una chiarezza di dati esposti fino all’esercizio 2022. Al di la dei dati che si possono consultare viene evidenziato come Milano fosse in parità fino al 2019 e sia andata in rosso progressivo nei tre anni successivi, l’ultimo bilancio 2022 l’ha chiuso con 4,8 milioni di passivo (dovuto a 34 milioni di ricavi contro 39 di costi) che Giorgio Armani come proprietario ha appianato ricapitalizzando nella scorsa primavera 2023. E’ abbastanza evidente che la messa sotto contratto di giocatori di livello ha fatto lievitare il costo degli stipendi, ma leggendo sempre l’articolo la cosa più interessante è che per l’amministrazione della società l’obiettivo ora è l’autosufficienza finanziaria per cui è stato varato un piano triennale per riportare il bilancio in pareggio in modo che ci sia sostenibilità.

  9. l anno scorso era stata costruitta una nsquadra in grado di far male a chiunque,e poi sappiamo come è andatat a finire.l’importante è comprare giocatori utili alla causa e che abbiano voglia di mettersi in gioco.

  10. La mba esiste da una vita, ha altre regole e, soprattutto, altri introiti, che permette di “tentare” molti giocatori.
    Micic e Vezenkof? Giocheranno poco,secondo me. Molto poco.
    Ma guadagneranno tanto, quadi troppo.
    Ecco: se i top player europei sono disposti a guadagnare tanto, giocare poco e vincere (o lottare per( zero), ecco che l’eurolega non ha futuro.
    Non critico i giocatori, per carità. Magari sceglierei anche io di guadagnare di più. È solo una constatazione.
    Il panorama europeo però non mi sembra cambiato tanto. Certamente il Barcellona ridurrà il budget ma le greche sembrano poterlo aumentare e Real o Maccabi o Monaci non sembra che lo ridurranno. Quindi, poche novità.
    Abbiamo qualche euro in più da spendere? Puntiamo su un buon play e, se esiste, un buon centro.
    Per il testo abbiamo già qualche buon elementi e, qualora riuscissimo a gar crescere Tonut e Caruso, avremmo comunque un discreto roster. Senza strafare,senza pensare troppo in grande. Ma magari ce la giochiamo per i play off.
    Vedremo.

  11. Penso che nel caso Olimpia, intesa come gestione Armani, ci sia anche un discorso quasi “romantico” da fare. L’Olimpia proseguira’ negli anni, ma Giorgio ha la sua eta’ ed e’ stato la chiave del turnaround societario agli inizi del secolo. Senza di lui ci troveremmo a nuotare in acque diverse. Tanti investimenti, economici e in termini di immagine. Una struttura effettivamente ricostruita da quasi zero, tentativi, errori e un oggettivo successo nel riportare Milano in testa alla LBA per vari anni. Ma manca la corona europea, e il tempo, benché’ gli si auguri vita eterna, il tempo corre…Ho visto Giorgio molto invecchiato e stanco nel post covid, si vede che arranca un po’. Mi piacerebbe vederlo ancora in salute e alzare il massimo trofeo europeo almeno una volta, a ringraziamento degli sforzi e degli investimenti fatti. Sarebbe un peccato diventare competitivi quando non potrà’ più’ godersela. Per questo secondo me la nostra finestra e’ adesso, non fra qualche anno, non in un futuro dei “se” e dei “ma”. Se le spagnole si tirano un po’ indietro (economicamente), avremmo qualche opportunità’ di conquistare il trofeo anche per lui, scalando ulteriormente gli investimenti e con una guida in grado di far girare la struttura al top (al momento quella guida operativa e’ Messina, siamo come General Manager che come Head Coach). Messina ha totale carta bianca, e ha totale flessibilità’ creativa per definire un piano che ci dia il successo. Il che vorrebbe dire portare a Milano uno o due grossi colpi (gli equivalenti moderni dei vecchi ingressi shock di McAdoo, Carroll e Meneghin dei tempi d’oro), anche pagando qualcosa in più’…per arrivare al top e “regalare” alla proprietà’ quello che e’ sempre stato l’obiettivo di fondo dal 1987….. Penso quello debba essere il vero top cui tendere, per Giorgio se non altro. Non il “tentare di fare i playoffs” dichiarati spesso nelle interviste ai media. Togliamoci dalla testa il “tentare”, che e’ un verbo debole. Secondo me i prossimi 2 anni sono la vera finestra. Giorgio compie 89 anni fra un paio di settimane…I 90 seguono nel 2024. Messina: questo regalo s’ha da fare. Niente scuse.

  12. Visione interessante, @MauroC, e condivisibile. Allora però cambia tutto.
    Teniamoci stretti Hines e Datome come terzo centro e terza ala piccola. Puntiamo a un centro dominante (se lo troviamo) e ad un play fisicato da affiancare a Napier e troviamo un sostituto di Shields.
    Solo così potremmo pensare in grande, come dici tu.
    Io non credo vi siano le possibilità, ma sognare non costa nulla.

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