Tanti infortuni, una stagione vista per buona parte dalla tribuna, ma la zampata del campione è arrivata nei playoff e, ancor di più, nella decisiva gara 7, dove è stato nominato anche MVP. Gigi Datome non è certo nuovo a queste grandi serate, come era già accaduto anche lo scorso anno nella decisiva gara 6: “Il virus mi ha debilitato davvero tanto – le sue parole – e ho faticato a riprendere ritmo, condizione e tono muscolare. Ma sapevo di poter aiutare la squadra, quando avrei ritrovato la forma, come ho sempre cercato di fare. È arrivato durante i playoff e sono contento di aver aiutato l’Olimpia a vincere lo scudetto”.
Una serata chiusa con 16 punti, 4 rimbalzi e la stoppata su Belinelli: “Ho fatto una giocata, ma tante cose mi facevano capire era la giornata giusta. Ma non c’è nulla con Marco, ci conosciamo da una vita e c’è un rapporto di stima. Ha fatto una serie pazzesca, tranne in gara 7, ma capita. So bene quanta fatica bisogna fare per essere a questi livelli a questa età, ha fatto una serie incredibile. Nessun confronto personale, ma sempre squadra contro squadra”. E l’Olimpia l’ha vinta anche grazie al gruppo: “Un gruppo molto serio, che ci teneva molto e dove tutti volevano aiutare la squadra. Strepitoso l’atteggiamento di chi è stato escluso”.
Una sottolineatura arrivata anche da Messina, che ha avuto parole di grande stima per Gigi. Addirittura con la voglia di ‘rubargli’ la tranquillità: “Sembro tranquillo, ma anche io ho un cuore e un’emozione, c’era attesa, tensione e voglia di finire bene un anno, soprattutto per il tantissimo lavoro fatto dai ragazzi in stagione. Lo scudetto è stato un premio a quel lavoro”. Ora un po’ di vacanza, poi ci saranno i Mondiali: “Devo parlare con Pozzecco. Io sono il capitano e serenamente faremo la scelta migliore per la Nazionale. Ne parleremo con grande franchezza”. E il futuro a Milano? “Con calma deciderò, ora è il momento di festeggiare”.
Ah? Lui deciderà? Con tanto rispetto, che sempre gli ho destinato, su Gigi, il grande Gigi(campione vero), ho le idee piuttosto chiare: la stagione appena trascorsa parla chiaro, Datome non è più, fisicamente, affidabile (certamente non lo è per EL); poi però c’è la regola del panda ( la corda in casa dell’impiccato), quindi vale tutto, anche che prosegua con noi, di certo Gigi sa sempre cosa deve fare in campo, se solo l’assiste un buono stato di forma, e, come abbiamo visto, sa ancora fare la differenza
Vale lo stesso discorso che ho fatto per Hines. in piu’ c’e’ l’aspetto che si tratta di un italiano xhe non e’ da sottovalutare.
Finché risulta decisivo, perché dovremmo non confermarlo?
Non è che tutti gli anni può venirgli un virus che lo ferma per mesi.
Ma poi la domanda è sempre quella: chi sarebbero i panda che giocano n. 3 superiori a Datome?
Perché in 3 anni non ha patito solo per il virus e con lo stipendio che percepisce non può giocare solo ai play-off di LBA.
Con tutto il rispetto, Gigi e’ un ombra del giocatore che e’ stato da giovane. Ha avuto un’ottima gara 7, ma volendo andare a tagliare il capello e scrollata la gioia e lo champagne della vittoria, ha reso fondamentalmente per efficienza al tiro, sporadico da tre e arresto e tiro 15 footers, o (ammetto la difficolta’ sopra la media) turnaround shots (centrati ma generalmente a bassa percentuale). Prestazione sopra la righe in una partita importante, ma limitata a quello che il fisico gli consente (il tiro e’ sempre l’ultimo a abbandonare un giocatore anziano). Marcato tra l’altro da Beli, che e’ arrivato sfinito e con gambe molli. Gigi ha in questo momento della sua carriera non ha l’agilita’ di movimento e lo spring degli anni d’oro, e non riesce facilmente a creare separazione e creare individualmente come faceva anni fa. In EL, a livello atletico molto più’ elevato, quelle mancanze ti riducono effettivamente a comparsa soprattutto lungo una stagione logoriosa. Gap ovviabili? Si, ma qui non stiamo parlando di Lebron e non ho idea di quanto lui abbia voglia di mettersi dietro a un regime fisico/atletico 24X7X365 in cui vivi per il tuo fisico (LeBron spende 1.5m di dollari in cure atletico/physio/massaggio e nutrizione e dedica 10 ore al giorno alla cura di se stesso oltre gli allenamenti di squadra). Ha davvero questa voglia e disciplina per mantenersi competitivo, anche assumendo che sia “geneticamente” avvantaggiato? Solo loro lo sanno, ma ho i miei dubbi
Fatemi un nome di un italiano che l’anno prossimo può sostituirlo e da subito essere decisivo.?
Ma non per crescere ma per vincere perché i tifosi dell’Olimpia non hanno la pazienza di aspettare uno che cresce e magari ci mette se va bene uno o due anni.
Non sarà più da Eurolega ma in Lba la spiega ancora a tutti.
Penso il discorso che vada fatto a entrambi, Hines e Datome, sia un accordo impostato su un ragionamento simile ai “veteran minimum” (che non so come si traduca in italiano)…in pratica un valore “simbolico” che tiene conto del limitato impiego e assorbimento fisico vs. ingaggio fortemente ridotto. In NBA normalmente questi “costi” sono meno del 2-4% del totale budget operativo (in pratica prendi i costi totale di player salary e accantoni un 6-7% da allocare a un paio di “veteran minimum”). Sempre che le controparti si accontentino, in molti casi il “si” da parte del giocatore nasce dal desiderio di rimanere aggregato a una squadra di prestigio e/o rimanere al top della competizione pur con inferiori responsabilità’ (e meno fatica fisica). Non so quali siano gli attuali ingaggi di Datome e Hines, ma il nuovo contratto potrebbe prevedere tagli significativi anche del 50-60% ed essere chiaramente annuale. Altrimenti l’idea da discutere sarebbe su altri italiani che ti diano di meno (non comparabili al Datome “integro”), ma sperando in un rafforzamento del nucleo straniero (quest’anno sofferente se ci limitiamo alla serie finale) per cui gli italiani effettivamente stanno li semplicemente per necessità regolamentari. Con le rotazioni corte di Messina (vedi Tonut utilizzato solo per qualche minuto lungo la serie finale) gli italiani potrebbero contare poco, anche in ottica di playoffs, assumendo pero’ che gli stranieri siano top e rispondano alle aspettative. In pratica con un Hall che gira (o equivalente), un Baron costante (o equivalente), un centro di livello (pensa a un Davies che gioca secondo quanto dimostrato in passato), di Datome non ne hai bisogno. Quest’anno e’ stato critico in Gara 7 perché il parco stranieri faceva acqua, Napier surclassato e spentosi, Baron altalenante, Davies non pervenuto, Pangos non pervenuto, Hall perso per strada e con zero impatto….Opinione personale chiaro…
Datome chiaramente non può fare le pentole e i coperchi … pensare che possa giocare il EL e in LBA tante partite non è realistico … di certo come 7° italiano sarebbe perfetto … minutaggio adeguato … peso nello spogliatoio … rincalzo di stralusso … si tratta poi di tener conto quali ali piccole italiane di livello ci sono in giro … non credo molte …
Secondo me qui alcuni fanno confusione: non è obbligatorio sostituire un eventuale partenza di Datome con un italiano dello stesso ruolo perché il regolamento LBA prevede 6 italiani indistintamente dal loro ruolo.
io concordo con Mauro c., si a hines e datome ma con un occhio al budget, perchè napier, baron hall sono sicuramente stranieri con ruoli nei quali investendo si può migliorare e con 6 stranieri forti i ruolo di hines e datome diventa marginale.