Olimpia Milano post Virtus #5 | Un monumento per Paul Biligha. Ora

Olimpia Milano post Virtus, e cinque. Ne manca una. Dato di fatto. Mercoledì la squadra biancorossa può alzare il trofeo

Olimpia Milano post Virtus, e cinque. Ne manca una. Dato di fatto. Mercoledì la squadra biancorossa può alzare il trofeo, ma questa serie se ne guarda bene da far saltare il fattore campo.

Gli uomini di Ettore Messina, dopo il ribaltone del 2021, hanno vinto in sei occasioni su sei al Forum. Alla Segafredo Arena, in tre anni, i bianconeri hanno perso solo una delle sette gare giocate. Parliamo, ovviamente, solo di LBA Finals.

L’equilibrio regna sovrano, qui e in altri aspetti. E’ un affermazione, quella di gara-5, simile a quanto visto nei due precedenti ad Assago. Olimpia Milano sempre al comando, Virtus capace di rintuzzare il disavanzo nel momento propizio, ma senza affondare.

Sul 74-70 a 2’ dalla fine le scelte giuste le fa la squadra di casa: jumper di Shields dopo due rimbalzi offensivi, attacco diretto su Belinelli che vale i viaggi in lunetta di Voigtmann e Napier. E difesa che concede solo 2 punti.

Si vince a rimbalzo? 40-26 il dato, 21-12 solo sotto il canestro bolognese. Ma si vince soprattutto di nervi, e forze residuali che diventano difficili da prevedere su una proiezione diretta a mercoledì.

L’Olimpia è arrivata a 18 giocatori quest’anno, ma quanti sono realmente quelli che oggi stanno incidendo? Dieci ottengono minutaggi reali (poco o nulla per Baldasso e Tonut). Ma Hines e Hall non sono un fattore.

Quando l’Olimpia ha provato a fuggire nella seconda metà del terzo quarto Ettore Messina è passato al quintetto Hall, Baron, Ricci, Voigtmann e Biligha. Incassando un primo 5-0. Quando lo ha modulato in Baron, Shields, Ricci, Melli e Hines si è ritrovato a +2.

C’è un evidente disequilibrio, figlio di una stagione sfortunata ma, certo, anche di un finale di stagione dispendioso. Con Napier ormai oltre la riserva, incapace di attendere e mordere la partita come in passato, diventa necessario il contributo anche minimo di tutti.

Gigi Datome, pur non trovando continuità al tiro, sta dando tutto in difesa. Paul Biligha è un monumento all’utilità. E’ lui il protagonista della notte del Forum. Entra e stoppa Shengelia, trova una correzione a rimbalzo offensivo, nel finale è anche premiato da Voigtmann. Fosse Scudetto, la sua notte ne sarebbe un simbolo.

26 thoughts on “Olimpia Milano post Virtus #5 | Un monumento per Paul Biligha. Ora

  1. A me paiono due squadre che da una parte sono riuscite a trovare un equilibrio dopo un anno tormentato e di “crisi di crescita” ( mettiamola così, non è un file che mi va di aprire ora) ma che a fine anno sono alla canna del gas, ormai si gioca di nervi e di fiammate dei giocatori di maggior classe, non esattamente il basket che amo, ma de gustibus… In questo contesto bastano pochi particolari: Napier che si rende conto di non averne più e adatta il suo gioco rendendosi utile, un quintetto che pareggia la fisicità con Shavon da guardia, un pò di palla dentro per non facilitare la difesa Virtus sugli esterni, e tanto può bastare. Basta a questo punto far emergere quel tanto di valori in più, che ne so un Ricci e un Baldasso che ci mettono la garra, e un Biligha che conferma la continuità nel mettere il proprio mattoncino. Biligha che, scusate se non c’entra nulla col campo o forse sì, si laurea in Italia in Agraria perché il suo obiettivo di vita è quello di andare a lavorare per progetti di sostenibilità agricola e alimentare in Africa. Per me tanto basta, e forse la costante disciplina nel lottare sotto canestro qualcosa hanno a che fare con l’uomo, non solo con il professionista. Per me solo applausi.

    1. Urca, questa non la sapevo: davvero tanto di cappello all’uomo prima che al giocatore e sono anch’io convinto che il modo di comportarsi in campo sia diretta conseguenza del proprio essere persona. Mi è sempre stato simpatico: pur avendo trovato poco spazio in Olimpia mai una parola fuori posto, mai una presa di posizione sopra le righe e si è sempre fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa. Il suo stipendio in Olimpia non lo ha certo rubato. E da oggi personalmente farò un tifo ancora maggiore per una persona di spessore. FORZA OLIMPIA!

  2. C’è un intervista che spiega la persona e non solo il giocatore:
    https://www.basketinside.com/serie-a/news-serie-a/paul-biligha-a-sportweek-daro-energia-alla-mia-africa/

    Qualche mese fa su questo blog ci fu una polemica di “infami” che contestavano al giocatore che rubava lo stipendio e che non gli fregava di giocare ma solo di prendere i soldi.

    Ieri la risposta ma gli infami oggi sono spariti.

    Con l’acquisto di Caruso probabilmente se ne andrà ed è giusto così, largo ai giovani sperando siano almeno bravi come i vecchi …vedremo

  3. Giocatori che in campo trascinano i piedi, come pare a molti, io non ne ho visti.
    26 punti nel primo quarto sono un dato abbastanza eccezionale per noi, e 79 totali per noi stanno nella media alta dei punteggi raggiunti.
    Dunque se hanno potuto vedere gente che si trascina, forse solo Teodosic e Shenghelia.
    Certo non Biligha, tanto meno un immenso Shields da 31 minuti decisivi, o i 25 minuti tonanti di un Melli che troppa parte dei nostri commentatori non capisce.
    Gli occhi però vedono soltanto quello che il cervello è capace di vedere.

    26 punti in apertura sono il frutto di un’insistita ricerca del gioco dentro da parte nostra, che ha prodotto anche ottimi tiri da 3 come effetto collaterale e aggiungerei logico.
    Una variazione importante, tanto quanto assente finora.
    Poi ce ne siamo scordati, ma bisogna capire la panchina: quando è troppo è troppo, mettere il nasino fuori su qualcosa di nuovo va bene, ma solo per poco. Tornare poi al conosciuto, anche se non ha funzionato.

    Abbiamo visto in campo anche quintetti cervellotici e potenzialmente aridi, nel senso di “privi di qualcuno con reali capacità di segnare” – sì, nello stupore della notte abbiamo dovuto vedere anche questo, con spaventevole rimonta conseguente.
    Poi per fortuna abbiamo Shields e siamo quindi più forti, e allora dalla panchina puoi mettere tutti i quintetti a zz che vuoi, vinci lo stesso e diranno che hai ragione.
    (Noi però vediamo e sappiamo, alcuni di noi!).

    Infatti abbiamo vinto, e alla grande direi, giocando per una volta meno peggio di loro.
    E ora ce la possiamo fare davvero!

    Nessuno, tranne Scariolo forse, mi leverà la tristezza di un Davies in tribuna, soprattutto quando abbiamo scoperto quasi per caso che il gioco interno ci permette di prendere un vantaggio costante, di quelli che non si rimontano più.
    Davies in tribuna a favore di un esausto e ammaccato Hines, purtroppo inconsistente, che per aggiungere beffa al danno, viene tenuto in campo solo 12 minuti, purtroppo inutili se non addirittura dannosi. 12 minuti di questo Hines valgono davvero più di un Davies chiave ampiamente dimostrata del nostro gioco interno per tutta la stagione?
    Una tristezza che solo Scariolo sa lenirmi, lasciando fuori Teodosic per tutto il quarto finale, e lasciando appassire il colpo di mercato Mannion.

    La finale di chi sbaglia meno, tra i tanti sbagli commessi.
    Agonistica ed emozionante proprio per questo, perché a ogni istante tutto può succedere.
    Ma quello che è successo ieri sera è importante ed è bello, e allora ce la possiamo fare davvero.

    (P.S. applausone al Forum! Almeno metà dei presenti ha messo le maglie rosse di altri play off, al posto delle insulse maglie bianche distribuite per questi… Milano i segni li sa dare. Presenza e opinione).

    1. Con tutto il rispetto, ma se non vedi che Napier è sulle gambe totale, Hall idem ed è obbligato a tirare da fuori perché sa che non riesce a battere il suo uomo in palleggio e ci rinuncia proprio, Hines preferisco non parlarne (lo citi tu stesso), Datome sotto gli occhi di tutti….. ecco, questi 4 hanno bisogno di un bel riposo perché ora sono al 10% delle loro energie.

      Probabilmente il riposo non possiamo darglielo , per le scelte del Coach. E allora lunga lunga vita a Melli, Shields, Baron (non da play per favore, perde tantissimi palloni), Biligha, Voigtmann….

    2. Ciao Palmasco, io i tuoi dubbi li condivido ma ho meno certezze. Forse perché di basket capisco meno di te. Anzi sicuramente.

      Però una domanda ce l’ho: come è possibile che due allenatori di questo calibro facciano errori così grandi ed evidenti? Non ti sembra un po’ troppo per essere vero? Possono esserci ragioni che tu/noi non vediamo???

      Io penso di sì, sinceramente, ma vorrei la tua opinione su questo punto: come è possibile???

      1. @Tom sfatiamo il mito di cui qui mi si accusa di frequente, di essere presuntuoso perché “ne capirei di più di basket”, per favore.

        Ho le mie opinioni e seguo con passione il gioco da qualche decennio, so bene esprimere le mie opinioni quindi magari risulto molto sicuro, più di quanto non sia veramente, tutto qui.
        Mi esprimo tra noi tifosi, in un bar virtuale che rispetto a tanti altre realtà virtuali ha una sua compostezza insolita, secondo me, nel senso che tante opinioni diverse e tanti diversi caratteri bene o male possono essere espressi senza troppi insulti, tranne qualche feccia che viene bannata a intervalli regolari, a volte troppo lunghi 🙄😀, ma che non impedisce di ragionare e di tifare.

        Partiamo dal presupposto che gli errori dei coach siano evidenti, come riconosci tu stesso.
        Di Scariolo non so e non parlo.
        Di Messina ho il sospetto forte che una stagione così deludente come quella che abbiamo vissuto, abbia lasciato il segno su di lui, ne abbia condizionato i comportamenti, i pensieri, le reazioni, in termini di ansia, depressione, conseguente insicurezza, stress molto forte.
        Perché parliamoci chiaro: gli hanno messo in mano un giocattolino discretamente costoso, con grandi aspettative, con tutti i poteri in mano e lui ha fallito clamorosamente e in modo brutto da vedersi.
        Io lo capisco il buon Messina: essere lui in questo momento e per i mesi scorsi, dev’essere davvero pesante e faticoso, perché la faccia è la sua, e gli sguardi che gli posano sopra non sono benevoli, o almeno, non sono di certo soddisfatti.

        Potrebbe essere tanto suo stress e delusione una delle cause delle sue scelte cervellotiche odierne?
        Io penso di sì.
        Si salva perché in squadra ha dei campioni, Shields e Melli in particolare, ma anche Napier non è da sottovalutare, che a livello LBA possono risolvere qualsiasi pasticcio: grazie a loro è davvero possibile che vinceremo almeno questo trofeo al quale teniamo molto.
        Campioni che sono lì certamente grazie alle sue qualità di dirigente.

        Vinceremo e se vinceremo si dirà che Messina aveva ragione nelle sue scelte.
        Me lo aspetto e sono preparato.
        Io invece ne dubito e penso che ad aver vinto, se vinceremo, siano la squadra e le sue risorse, se vinceremo, ma in fondo chi se ne frega. Come ho detto è in palio lo scudetto, non un referendum su Messina.
        Ed è per quello che giocheremo!

      2. @Palmasco. Tutto può essere perché nessuno di noi è negli spogliatoio a vedere cosa succede. Ma pensare che uno come Messina vada sotto stress per una stagione andata male, o ancora che soffra nel gestire una squadra costosa, a me pare difficile da credere. Sono trent’anni che allena sotto pressione, ormai avrai calli anche nelle orecchie. Sicuramente ha fatto i suoi errori, però è anche vero che moti giocatori sono stati assunti, chi per infortuni lunghi, chi per scarsa forma (vedi Voigtmann per buo a parte della stagione) e questo ti costringe ad adattare la squadra, aumentando anche la possibilità di far cappelle. Io al contrario credo che Messina non se la sia cavata male i situazioni come queste. Certo, col senno di poi magari avrebbe fatto qualcosa di diverso, l’ha anche ammesso. Vedremo l’anno prossimo, sperando vada più liscio di questo

  4. Il monumento sarebbe da erigere soprattutto a Capitan Melli, un giocatore totale, con un impatto enorme sulle partite, che sta giocando penso ininterrottamente da 2 anni dato che in estate ha sempre gli impegni con la nazionale.

    Biligha ieri ha fatto ciò che solitamente fa il suo “mentore” Hines: tanta energia, rimbalzi, tagliafuori, aiuti, stoppate, blocchi e quei 3 o 4 punti che male non fanno. Allenarsi costantemente con siffatto campione gli ha permesso di migliorarsi ulteriormente in questa fase finale della sua carriera.

    Su Hines: è in difficoltà, chiaro, ma mi sembra abbastanza evidente come Messina se proprio dovesse perdere voglia perdere con Hines in campo.
    Dato che ritengo che nessun coach di questo mondo sia autolesionista, ne deduco che questo Hines sia ritenuto ancora più utile per gli equilibri di squadra (e che fatica che abbiamo fatto in questa stagione a trovare degli equilibri…) rispetto a Davies. Davies che comunque è stato accantonato per far posto a Voigtmann.
    Per quanto mi riguarda, Hines lo vorrei sempre nei 12 anche quando è al 10% di condizione, semplicemente perchè è un campione con un intelligenza cestistica sopra la media, oltre che dotato di grande carisma e leadership nei confronti dei propri compagni.

  5. C’è di più secondo me del carisma.
    C’è che Hines è il secondo playmaker della difesa (il primo è ovviamente Melli) e credo/suppongo sia questo il motivo per cui Messina esita a privarsene. Con lui in campo da che c’è qualcuno che ragiona con la stessa o migliore testa di Messina e può dettare i tempi a tutti. Che poi a Hines questo riesca meno di prima io non credo, quello che mancano sono i suoi movimenti e la sua atlecita’ sicuramente in questo momento inferiore ai suoi standard.

    Insomma togliere Hines sarebbe come togliere un Cacho -pur fuori forma – dai giochi di attacco, non una cosa che si fa tanto a cuor leggero.
    Davies dovrebbe quindi sostituire Voigtmann più che Hines, ma di nuovo non è da facile farlo…
    La coperta è corta lo sappiamo bene.

    PS Ieri Biligha ha sicuramente coperto il ruolo di Hines per la parte atletica anche ha fatto meglio del Hines attuale. Ma la parte di play making della difesa non credo possa coprirla altrettanto bene.

    1. Io sono abbastanza convinto che ad inizio stagione nemmeno Messina pensasse di dover lasciar fuori Davies durante i playoff (e nemmeno Pangos, in realtà), anzi Davies in teoria doveva essere uno degli stranieri “intoccabili” in Italia al pari di Hines e Shields. Poi però la stagione si è, purtroppo, sviluppata in una certa maniera, nel momento in cui Voigtmann è stato schierato assieme a Melli la squadra ha iniziato a migliorare un pò e da lì i minuti a disposizione di Davies sono calati sempre più. A quel punto Messina, presumo contento di aver trovato una minima quadra all’interno di una stagione complicatissima, ha deciso che Voigtmann sarebbe stato il lungo straniero per i playoff al posto di Davies e indietro non voglia tornare: Melli e Voigtmann si spartiscono tanti minuti, i “titolari” sono loro due, Hines subentra dalla panchina e alla bisogna c’è Biligha. Salvo infortuni questa impostazione non viene cambiata più, costi quel che costi, dopo aver a fatica trovato una soluzione che ha portato benefici alla squadra.
      Come dici correttamente tu, Hines è quel regista della difesa che per Messina è indispensabile, soprattutto rappresenta ciò che lui vuole dal secondo centro che subentra dalla panchina. Davies non lo porti nei 12 per fargli fare il secondo centro, dovresti dargli minuti importanti, togliendoli però a quel punto alla coppia Melli/Voigtmann che invece rappresenta ora un punto fermo.
      Quindi Melli/Voigtmamm son quelli designati a giocare il grosso dei minuti
      Hines mi entra dalla panca e voglio che mi dia soprattutto applicazione difensiva
      Biligha alla bisogna

      Per questo io non ritengo assurde le voci che vedono Mirotic come possibile obiettivo per la prossima stagione (al di là della fattività economica dell’operazione, ma anche qui se Armani ha deciso di fare un ulteriore sforzo per provare a portare a casa la coppa…), perchè Melli ormai è sempre più indirizzato a giocare (soprattutto offensivamente) da 5 con a fianco un 4 che apre il campo, e una coppia Melli/Mirotic è da leccarsi i baffi, con Voigtmann in rotazione e l’eventuale Kamagate a garantire atletismo.

  6. @palmasco: grazie della risposta, ora capisco meglio il tuo punto di vista.
    Chiariamoci: io ho detto che gli errori “sembrano” evidenti e non che “sono”… non perché voglio pararmi il culo (da chi poi?!) ma perché davvero ho molti dubbi.

    Per esempio: Hines verso Davies??? Boh… vedi il mio post sopra. Ci vorrebbero entrambi…?

    PS
    Ieri io avevo la maglietta rossa, quella di Melli ovviamente 🙂

  7. Messina ha scelto di mettere maggiore fisicità: sia come centimetri e kg, spesso Datome o Ricci da 3 e Shields da 2, che come idea di gioco, palla dentro in post da Melli oppure in backdoor per passare la difesa alta bolognese usando anche Voigtmann come “torre”.
    L’idea era mettere più cm sui tiratori bolognesi e cercare di tirare la coperta della difesa dall’altra parte.
    E in più a questo punto della serie diventano importanti le energie, dunque Biligha.
    Non a caso Scariolo, visto che Teodosic sembrava in serata no, lo ha fatto riposare in vista di gara 6.
    Vedremo…

  8. Due ottime variazioni sul tema di Messina ieri:
    – quintetto big con Shields da 2 e Datome-Ricci a darsi il cambio da tre per poter mandare Shavon si Hackett e ridurre i minuti in cui Napier era esposto in post basso
    – variazioni sul pick and roll, giocandolo molto più alto e sfruttare meglio il roll di Melli contro la loro difesa aggressiva. Loro fanno show forte sulla palla, ma riesci a uscire dal raddoppio, il rollante ha una autostrada davanti a sé. E in questo ieri Melli è stato fantastico.
    Il rollante ha avuto enormi spazi per attaccare il ferro o in alternativa, scarichi eccellenti in angolo e soprattutto ai tagli in backdoor.
    Eccellente lavoro di Messina e staff nel leggere e risolvere le difficoltà.
    Questa soluzione ha anche facilitato enormemente il lavoro a rimbalzo d’attacco.
    Milano è tutta la serie che va molto bene a rimbalzo e spesso le permette di rimanere incollata alla partita anche nei suoi momenti di down.
    Chiaro poi che aumenti il livello del tuo attacco è anche più facile prendere i rimbalzi offensivi.

  9. Ieri sera ho scritto i miei complimenti al coach e li confermo. Non tanto perché sembra aver trovato il bandolo della matassa ma perché (finalmente) ha cambiato qualcosa. Quintetto più fisico, più attacco al ferro, minuti in più a Biligha. Insomma: ha fatto quello che non ha mai fatto in stagione, nonostante i mille infortuni gli abbiano lasciato in mano una squadra completamente diversa da quella sognata e costruita in estate. La sua “cocciutaggine” (passatemi il termine) è stata, secondo me, il limite più grosso, quest’anno.

    Davies? È sempre difficile rinunciare a Hines, specie in una serie di finale. L’idea che mi sono fatto è che con il giocatore non ci sia un feeling perfetto, come era emerso più di una volta in stagione. Hines non è ora quello che è stato li scorso anno ma, come ha scritto sopra qualcuno, è uno dei metronomi della difesa. E poi, quest’anno, non ha più a fianco Rodriguez, che apriva autostrade e con lui giocava un po’ di p&r.
    Biligha, secondo me, non è una sorpresa: giocatore che può dare molto, in lba.
    Forse con Hall in questo stato, qualche minuto in più a Tonut si potrebbe trovare ma è il coach che decide: probabilmente non lo reputa in grado di incidere. Del resto, dall’altra parte c’è in panca un giovane promettente, coi capelli rossi, che proprio non vede il campo. In questo Ettore e Sergio sembrano aver acquisito la mentalità dei cosch nba: nelle finals, si gioca in pochi. Anzi,: pochissimi.
    Forza Olimpia

    1. Veramente a dir il vero Messina è tutto l’anno che ruota pochi in LBA, non solo nelle Finals.
      E in EL leggermente di più solo perché non avendo limitazioni di alcun genere può schierare gli stranieri che vuole.

  10. Per me l’Olimpia è più forte, ma la Virtus ha una “catena di comando” migliore, cioè il solito discorso: c’è solo Napier a comandare le operazioni, per un motivo o per l’altro Pangos e Mitrou Long sono in tribuna e non schierabili, Hall si è capito che può fare 218 cose, ma non l’handler primario sotto pressione (almeno non con costanza). La Virtus ha 4 handler e il quinto (Mannion) che probabilmente oggi a Milano sarebbe il secondo, quindi è un po’ più difficile bloccare le fonti del gioco bolognese, specie con un Hines in difficoltà di mobilità (che, attenzione sarà LA riflessione da fare quest’estate).

    La partita di ieri credo abbia anche detto che per Messina i 12 sono questi e Davies e Pangos sono fuori a meno di infortuni seri.

  11. Appena finita di vedere la quinta partita che per motivi di lavoro all’estero non avevo potuto seguire .
    Le considerazioni sono banalmente sempre le solite: partita tra due squadre tecnicamente molto mediocri ed in totale riserva di energia,questa volta due dei nostri migliori l’hanno praticamente vinta da soli ,due dei loro migliori hanno giocato la peggiore partita della serie e le risultanze non potevano essere che queste.
    La totale assenza di un gioco armonico di squadra da ambedue le parti ha una volta di più esaltato in valore assoluto l’impatto che i pochi veri campioni in campo stanno avendo su questa serie,proprio per questo motivo aspetterei a cantar vittoria come pure ad erigere monumenti a chicchessia perché difficilmente Teo e Toko sbagliano due partite di fila ed un ritorno a Milano per la settima e’ tutto meno che impossibile ed a quel punto tutto potrebbe ( speriamo ovviamente di no)succedere.
    Migliore dei nostri e di tutta la serie il grande Nick,molto produttivo ma arruffone e sempre troppo individualista Shavon ma la pochezza messa in campo dai bolognesi ha praticamente perdonato quasi tutto.
    Quanto agli altri direi sostanzialmente tutti insufficienti a parte un buon Paul che ha messo finalmente assieme tre azioni valide dopo una stagione del tutto impalpabile (sia pure per vari motivi.).
    Vorrei precisare nuovamente che non ho niente di personale contro questo simpatico giovanotto ma leggere tutte questi epinici in suo favore mi fa unicamente sorridere perché alla fine il suddetto mai e poi mai avrebbe messo piede in campo se non avessimo di fronte un ectoplasma di quello che e’ stato un grande campione,ma alla fine un eroe va comunque sempre trovato ,perciò viva Paul…
    Prendo personalmente per buona l’unica cosa veramente positiva venuta fuori da questa brutta partita,ovvero la vittoria e se vogliamo dirla tutta e’ stata pure la più convincente delle tre in carniere.
    Ottimo lavoro del coach che e’ riuscito realmente a tirare fuori il sangue dalle rape e merita tutti i complimenti ma e’ stato certo aiutato dal buon Sergio che quest’anno ne ha indovinate veramente poche e giusto per questo merita di diritto il premio per il peggior grande allenatore dell’anno.
    FORZA OLIMPIA

    1. @DOPOLAVORO BORLETTI, spesso condividiamo le opinioni e sono bene o male d’accordo con te.
      Entrambe le squadre hanno difetti ed ormai è cosa nota, ma non voglio parlare di questo.
      Ormai c’è da raschiare il fondo del barile e si va avanti con quello che resta.
      Su Shields anche io penso che a volte forzi troppo col palleggio per cercare poi tiri difficili …
      Mi chiedo … se lo fanno Larkin e Micic mi va bene se lo fa Shields no? Forse in lui vedo meno “esplosività” e a volte il fermare troppo l’attacco.

      Come ho scritto ieri Teodosic e Shengelia 2 partite di fila così non le possono fare quindi questa sera mi aspetto la loro riscossa.
      Ma la palla è una sola e se segnano loro vuol dire che Hackett e Floppinelli faranno qualcosa di meno.
      Continuo a vedere in Hackett il vero “problema” perchè per noi è pericoloso su tutti i fronti: attacco, difesa, nervosismo che crea.

      Napier su Cordinier in G5 ha permesso a Cordinier una grande partita, del resto è stata mossa giusta perchè Napier su Hackett è un problema!
      Spero ancora in Datome nei 5, se imbuca qualche tripla può essere determinante.
      Hines in forte ribasso e Biligha davvero il suo lo può fare, sembra davvero avere imparato dal grande Kyle.
      Minuti delle seconde linee sono fondamentali per non spremere oltremodo alcuni giocatori. Forse Messina l’ha finalmente capito.
      Finalmente si è capito che dobbiamo velocizzare ed andare a tirare da vicino al posto di sparacchiare da 3 all’infinito! In G4 nei supplementari con 3 tiri in avvicinamento al posto di 3 tiracci da 3 aperti o no che fossero avremmo vinto! Errori da prima divisione!

      Anche questa sera si menerà come fabbri e sia come sia è vero che noi abbiamo tirato molti liberi meno di loro (anche perchè tiriamo sempre da 3!). Attenzione a quel cannellone di Jaiteh perchè è in crescita ed occhio a Mickey! Abbiamo preso più rimbalzi di loro ma attenzione comunque.

      Giocatori inutilizzati: Tonut e Mannion … resto un po’ perplesso, forse più per Mannion che è a zero secondi.

      Delusioni: purtroppo Hines e comunque Ricci che con gli ex fa sempre fatica. Abass, giocatore che mai mi è piaciuto, dopo 4 partite zero punti.

      Cerchiamo di portarla a casa questa sera …

    2. Se Biligha su 10 match (ovviamente parlo di LBA perché in EL neanche vede il parquet) ne gioca 2 bene e 8 male, dovresti ormai conoscere che il giochetto di qualche pecorella è quello di enfatizzare le due partite positive dimenticando le 8 negative.

      1. Quindi, secondo la tua “personale” statistica, Biligha giocherebbe dignitosamente 4 partite su 20 e addirittura solo 8 su 40……mi scuso col blog se la butto in vacca, ma col bannato bisogna abbassarsi al suo livello

      2. Vedo che chi ti ha suggerito di matematica se ne intende 😂😂
        Non è tanto personale come statistica se avete enfatizzato la sua prova in gara-5, perché dovrebbe essere la normalità.
        Evidentemente non è così ma è il giochetto che preferite…

    3. Mah,a me sembra che il coach oltre alle rape avesse a disposizione dei discreti ortaggi,quantomeno costosi e scelti da lui,ma ha deciso di schierare le rape.
      Paul Biligha avrà anche dei limiti,ma tanto di cappello a chi si fa trovare pronto per giocare anche pochi minuti (con 3-4 gesti fondamentali per l’esito della partita). E poi dimmi un centro Italiano meglio di lui

      1. Ha schierato le “rape”, in questo caso Biligha, non per scelta ma perché ormai “l’ortaggio” (Hines) era andato a male.
        Tutto questo perché si è intestardito a tenere fuori Davies piuttosto un Hines fuori forma e per giunta acciaccato.

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