Sandro Gamba, nel suo “Tiro Libero”, dopo la serie con Pesaro individua il problema biancorosso.
«Il buco sta nel cambio dei piccoli, da Hall al suo sostituto Pangos passando per Tonut. Su Stefano voglio spendere una parola: buoni fondamentali, ottimo atleta, ragazzo educatissimo, qualche bel canestro, rimbalzi con la testa all’altezza del ferro, e il gioco lo capisce. Ma non ha, e non ha mai avuto finora, quello scatto di furore che il basket al massimo livello richiede. Perché le partite dei playoff sono guerre, ogni possesso è una battaglia, e vanno giocate con questo spirito. Quello di Melli, sempre positivo su tutti i 40 minuti».
Anche il grande Sandro,di fatto,sancisce l’acquisto sbagliato di Tonut.Giocatore che ha bisogno di tanti minuti e centralità nel progetto per poter rendere.Cosa che a Milano non può avvenire.In più il coach gli sta dando anche pochi minuti adesso e non vedo come possa averne di più in semifinale…
Tonut non è arrivato ieri in Serie A, ha vinto due scudetti e una coppa con Venezia; quindi oltre ad avere già dimostrato qualcosa, non era uno sconosciuto, per cui a mio parere merita fiducia anche se non sta giocando come si sperava. Non fosse altro perché le alternative (Hall, Alviti, Baldasso e magari pure Pangos e Shields seppure tatticamente diversi) sono molto incostanti o deludenti rispetto alle attese.
“Da Hall al suo sostituto Pangos”???
Basta, su questo tema non mi pronuncio più, le abbiamo già dette tutte, mi pare.
Pangos NON è il cambio di Hall.
Pangos è il nostro secondo play, Hall è una guardia. Hall non è un play. NON possiamo giocare con un solo play – mi sembra che la stagione l’abbia decisamente e tristemente dimostrato.
Quando Hall gioca da play non è utile alla squadra e abbassa il proprio valore personale.
Avendo il secondo play, Pangos, come punto fisso, non ci dovrebbero essere dubbi che la scelta dovrebbe essere tra Baron e Hall, a secondo dell’assetto che vuoi dare alla partita, partita per partita, con differenze anche tra giocare in casa e fuori.
Perché Tonut può in parte cambiare Hall se ti servono i punti di Billy (lo dico con grande dispiacere, da grande ammiratore di Hall, sacrificato purtroppo all’idea di un basket “intercambiabile”), mentre magari una seconda o terza partita che ti serve più difensiva, può rinunciare a una parte dei punti di Baron, avendo Napier e Shields in forma come scorers, avendo Pangos che comunque è in grado di mettere punti, avendo Hall che giocando nel suo ruolo i suoi 10 punti li mette…
Perché l’idea protorivoluzionaria di un basket fatto di giocatori “intercambiabili” quest’anno è stata portata a un tale livello di estremismo, secondo me, che ha finito per dimostrarsi disastrosa.
Per risultati e per giocatori finiti tristemente ai margini delle rotazioni.
È un’idea sbagliata nella costruzione della squadra, che si è ritrovata senza giocatori solidi nelle posizioni chiave.
È un’idea sbagliata nell’organizzazione della squadra che si è trovata a segnare troppo poco in troppi quarti, per una chiara mancanza di elementi cardine che sapessero reggere il ruolo.
È un’idea sbagliata perché ha causato una chiara involuzione in fin troppi giocatori, il cui ingaggio ci aveva entusiasmato a inizio anno e che non sono stati messi in grado di rendere per quello che possono.
Ci sono tutti gli elementi per accantonare quest’idea nefasta, secondo me, e tornare a giocare l’abbondanza che abbiamo in squadra: due play di livello assoluto!
Non riesco a spiegarmi come se ne parli ancora come se fosse una questione aperta, e di questo mi dispiaccio molto.